CAPITOLO 2

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Mancava solo un'ora alla libertà. Come immaginavo, oggi non abbiamo fatto niente. Abbiamo semplicemente parlato con i professori di ciò che faremo quest'estate, abbiamo fatto foto ricordo e altre cose del genere.

Mi ero persa nei miei pensieri quando all'improvviso un rumore mi riporta nel mondo reale. Era la campanella, segno che finalmente la scuola la scuola era finita.

Visto che è una bella giornata, io e le mie amiche decidemmo di andare in spiaggia a mangiare e a trascorrere il pomeriggio; proprio per innaugurare la stagione.  Così chiamammo i nostri genitori per avvisarli poi andammo a mare. Appena arrivate, decidemmo di mangiare poichè avevamo molta fame e iniziammo a parlare del più e del meno.

ire: "Allora ragazze, cosa farete quest'estate?"     Giò: "Io niente, come al solito"    ci mettiamo tutte a ridere poi io continuo dicendo: "Anche io penso che non farò niente"    Leti: "Beh, se nessuna di noi farà niente, avremo più occasioni di vederci"     Io: "Si, infatti. Ragazze, come pensate che sia andato quest'anno?"    Leti: "Boh, spero bene"     Giò: "Speriamo di non aver preso debiti"     Io: "Ma noo, non penso. Comunque anche io spero sia andata bene, l'unica cosa sicura è che sono andata bene ad inglese". Si, possiamo dire che io non sono una studentessa modello ma ad inglese non mi batte nessuno, è la mia materia preferita ed è una lingua che mi affascina.

Continuammo a trascorrere la giornata ridendo e facendoci scherzi e non mi accorsi che sono già le 18.00. In quel momento mi arriva una telefonata: era mia madre. Risposi un po scocciata, e lei mi disse che dovevo tornare a casa perchè ho la pelle troppo chiara per restare tanto tempo al sole e perchè avevamo ospiti a cena e mi dovevo sbrigare, così salutai le mie amiche e andai a casa.


LA FORTUNA CHE TI HO INCONTRATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora