CAPITOLO 15

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Ci dirigemmo verso la fermata del pullman per poter andare in centro.
Arrivati qua, i ragazzi mi mostrarono la città: stupenda e non aggiungo altro. Praticamente girammo tutta la città, poi noi ragazze andammo in giro per negozi a fare shopping, mentre i ragazzi andarono in giro per fatti loro.
Arrivarono le 19.30. Il tempo volò e a quel punto iniziammo a correre, altrimenti avremmo perso il pullman per il ritorno.
Rientrati, eravamo tutti molto stanchi e perciò ogniuno di noi tornò nella propria camera.

P.O.V. JAMES
Ero un po agitato, cominciai a camminare avanti e dietro per tutta la stanza, pensieroso...
Kendall:" Sei norvoso, James?
Io:" Ragazzi, sono molto confuso, mi dovete aiutare"
Logan:" Fammi indovinare... Si tratta di ragazze? O meglio, si tratta di una ragazza in particolare di nome Simona? Che ti sta succedendo James?!"
Io:" Si... Non so cosa mi sta succendendo" dissi sedendomi e mettendomi le mani nei capelli.
"Voi sapere bene che mi è sempre piaciuta Lucy e magari, visto che mi sento rifiutato da lei, adesso, che c'è anche Simona, magari le vado dietro solo perché non mi piace la sensazione del rifiuto... o magari mi piace davvero. Alla fine Lucy non è proprio il tipo di ragazza ideale per me....; oppure non so! Che devo fare?!?!"
Kendall:" Secondo me dovresti lasciare stare Lucy, lei ti fa solo soffrire perché è sempre così fredda"
Logan:" Si infatti, è inutile andare dietro a Lucy che ti ha fatto solo soffrire, non potró mai dimenticare le crisi isteriche che ti vennero perché Lucy non ricambiava e non voglio rivivere una cosa del genere in futuro!"
Carlos:" Già, perché non ci provi? E poi si vede lontano un chilometro che Simona è cotta di te!"
Io:" Carlos, che dicii?!"
Kendall:" Carlos ha ragione, possibile che tu non te ne sia ancora accorto?"
Io:" E va bene! Mi avete convinto! Domani le chiederò di uscire!"
"Bravo amico, è così che si fa!" Disse Logan dandomi una pacca sulla spalla.

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Il giorno dopo
Ore 17.00

P.O.V SIMONA
Stavo per andare in bagno, quando, all'improvviso, mi arrivò un messaggio....

James- Buon giorno Simona, ti andrebbe di venire a fare un giro con me? Così, per conoscerci meglio.

Oh mio Dio, James mi aveva chiesto di uscire con lui?? Mi sentii davvero felice per quell'invito e senza altri dubbi accettai. Ormai era chiaro che ero pazza di lui..

Io- Certo James, a che ora ci vediamo?
James- Fra mezz'ora passo da te
Io- Va bene, a dopo.

P.O.V JAMES
Simona ci mise un po a rispondere, pensai rifiutasse...

P.O.V SIMONA
Subito andai a prepararmi: dovevo essere alla sua altezza. Insomma ci misi un sacco di tempo per scegliere qualcosa di carino da mettere. Entrai in crisi e mandai un messaggio di SOS a Jo e Camille e loro mi diedero una soluzione molto semplice: essere me stessa; meglio essere se stessi che essere come altre, false.
Mi vestii subito e in poco tempo ero già pronta.

Ero davvero nervosa: e se l'appuntamento non fosse andato bene? E se fossi parsa ai suoi occhi come una persona noiosa? L'ansia mi stava torturando.
Tra un pensiero e l'altro sentii bussare alla porta.
Feci un salto per lo spavento. Era arrivato, pensai.
Feci un respiro profondo e aprii la porta.
Con mia grande sorpresa, non era James, ma un fattorino che mi voleva proporre una promozione per non so che cosa, non stetti nemmeno a sentirlo; gli dissi "No, non mi interessa" prima che finisse di parlare e gli chiusi la porta in faccia.
Passò qualche minuto, e sentii bussare di nuovo alla porta.
Io, pensando che fosse di nuovo il fattorino, aprii la porta di scatto e gridai: "NON MI INTERESSA!" ed è li che scoprii di aver fatto una bruttissima figura, perché questa volta alla porta non c'era il fattorino, ma James.
Quando lo vidi, spalancai gli occhi e chiusi velocemente la porta alle mie spalle.
Mi sentivo rossa in faccia. Mi sentivo così in imbarazzo che volevo essere in un altro posto. Qualsiasi ma non lì!
Dopo di che riaprii la porta per scusarmi.
Gli spiegai tutto l'accaduto e mentre parlavo, lo vedevo con una faccia molto seria; pensavo si fosse arrabbiato, ma, una volta finito il racconto, il suo finto broncio, si trasformò in una fragorosa risata.
Menomale, non era arrabbiato.
Dopo di che, lui mi disse dolcemente:" vogliamo andare?"

*passeggiando nel parco*

James:" Ho visto che ti sei divertita molto ieri"
Io:" Si, è vero"
James:" Ma ammettilo; la parte più bella della giornata è stata quando abbiamo passeggiato insieme"
Ah, ma che ragazzo vanitoso! Certo non potevo negare di essere stata bene con lui.
Io:" Ahahah, anche, ma è stato tutto bello e divertente". "Certo che te la credi parecchio tu" dissi scherzando, con tono ironico, giudto per mettere un discorso.
James:" Mmm... si, sono abbastanza vanitoso!" Disse con un tono di uno che si dà le arie. Ridemmo.
Decidemmo di andare a prendere un frullato, così ci dirigemmo verso il chiosco che li vendeva.
Il frullato me lo offrì lui e non volle accettare i soldi indietro. Che cosa carina!
Dopo di che andammo a sederci su un prato, sotto un'albero, per stare un pó all'ombra.

P.O.V JAMES
Non sapevo cosa dirle, ma il silenzio che si stava creando era troppo imbarazzante.
Così le chiesi la prima cosa che mi passò per la testa:" Sei fidanzata?"
Lei mi guardò con una faccia interrogativa, come mi volesse fulminante; mi guardò come a dire << Sono domande da fare, se nemmeno ci conosciamo? Da dove ti prendi tutta questa confidenza?>> Oh Dio, ero stato troppo indiscreto! E se fosse stato per lei un argomento difficile da trattare? Che stupido che sono!
Io:" Scusami, non volevo essere indiscreto; ce, intendevo dire: lì, in Italia, hai un ragazzo, o c'è qualcuno che ti piace?"
Simona:" No, tranquillo, non sei stato indiscreto, si fa per conversare, non mi ha dato fastidio la domanda. Comunque no, non sono fidanzata; se no non sarei partita, perché avrei avuto un motivo per restare; e poi, chi vuoi che si voglia mettere con me? Nessuno! Almeno lì in Italia, nessuno..."
Io:"Come nessuno? Sei una ragazza così carina, sia caratterialmente che esteticamente, non essere così pessimista"
Simona:" Beh si vedi, in Italia i ragazzi sono dei veri pezzi di merda, e scusami per il linguaggio, ma è proprio così: se frequenti persone poco popolare allora sei sfigata, se non vesti alla moda sei considerato diverso, sei sparlato in continuazione e io la sono considerata una di quelle "sfigate" che vanno solo prese in giro, non vanno capite quindi puoi essere la persona più bella del mondo, sia dentro che fuori, ma a loro non importa conoscerti, capirti se tu, a differenza loro, hai una mente pensante, che va oltre la moda e i pensieri stupidi che la gente si fa"
Io:" Allora hai fatto benissimo a venire qua, noi non siamo così..."
Simona:" Vedi, io penso che tu in Italia ti troveresti benissimo"
Io:"Cosa? È un'offesa?"
Simona:" No, non è un'offesa. Il fatto è che tu sei così popolare e così alla moda che anche se tu adesso diresti i contrario, io sono sicurissima che ti faresti subito condizionare da quella mentalità e nemmeno parleresti con persone come me". "Comunque" continuò "Perché questa domanda?"
Io:" Volevo semplicemente sapere se fossi fidanzata, sei una ragazza molto carina, allora subito ho pensato che lo fossi"
Sono davvero contento che sia single.
Simona:" Ah, e no, ti ho spiegato come funziona lí..."
Io:" Beh, ora sei qui alla faccia loro. Non pensiamo più a questo, parliamo d'altro"
Simona:" Beh, diciamo che ora tu sai quasi tutto di me, ma io non so nulla di te; e tu, sei fidanzato?"
Dopo quella domanda, dovevo stare attento alla risposta che avrei dato. Non doveva sapere le cose che facevo nel mio periodo buio, in passato"
Io:" Beh, ho avuto molte ragazze nella mia vita, ma le ho sempre lasciate dopo qualche settimana; perché erano persone noiose con la quale io... beh... mi divertivo soltanto; non ho mai avuto una relazione seria. Ma non farti un'idea sbagliata su di me, ora io sono cambiato. Sono single, alla ricerca della ragaza giusta". "Che alro ti posso dire di me?... Allora, sono figlio unico, per ciò un pochino viziato; mio padre amava le macchine e la velocità e un giorno, quando io avevo più o meno nove anni, mi dissero che i miei erano morti in un incidente stradale e poi fui adottato; ma non ho mai creduto che fossero morti. Continuo a sperare che un giorno o l'altro io li troverò!"

P.O.V. SIMONA

La storia di James mi colpí particolarmente, mi pentii di avergli chiesto cose così personali.
Io:" Ma almeno i tuoi genitori adottivi sono stati buoni con te?"
James:" Si, erano davvero buoni, ma non erano per niente un buon esempio: mio padre adottivo era un alcolizzato e mia madre adottiva era una grandissima donna d'affari e manteneva tutta la famiglia ma un giorno, quando la sua azienda fallí, mia madre si diede alla prostituzione, non sapendo come mantenerci". "In quel periodo mi ha aiutato molto la famiglia di Kendall, fino a quando non siamo venuti qua e ora li sento poco e niente..."
Io:" Oh Dio James, scusami, non era mia intenzione essere così impertinente!"
James:" No, tranquilla, anche io lo sono stato; comunque sappi che queste cose io non le racconto mai a nessuno, per non rovinare la mia immagine. Sei una delle poche persone che sa la mia vera storia. Non so, tu mi ispiri fiducia e sento che a te posso dire tutto. Non tradire la mia fiducia però!"
Io:" Che onore James, sta tranquillo, di me ti puoi fidare!" Dissi con un tono di voce rassicurante. Era bello che lui si fidava di me!

LA FORTUNA CHE TI HO INCONTRATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora