Normal week

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Vedo la camera girare e sento la testa pulsare. Ricordo vagamente il perchè, ma aprendo gli occhi con calma vedo il mio telefono appoggiato sulla scrivania. Di solito mi addormento con l'oggetto sotto il cuscino o sul comodino. E poi la serranda è aperta e lascia entrare la luce del sole di prima mattina, l'ho sempre chiusa, conoscendomi. Ho lo stomaco sottosopra e la testa che non smette di girare. Corro in bagno, mi appoggio al water ed espello tutto l'alcool che mi era rimasto in corpo. Alcool. Ah, ecco cosa ho fatto ieri sera. Sono andata alla festa di Olivia. Maledetta noia, mi sono ubriacata e no mi ricordo neanche come sono arrivata a casa. Mentre decido di volermi fare un caffè le immagini diventano più chiare. Sulle scale mi osservo attraverso lo specchio, con i bordi bianchi che mia mamma al trasloco ha voluto appendere. I miei capelli legati in una coda quasi del tutto sciolta con ciocche che ricadono da tutti i lati, ma la cosa peggiore sono le occhiaie. Aspetta un attimo. Ma ieri sera non ero sola. C'era anche Calum per quello che mi ricordo. Gli avevo detto di rimanere. Siai ora ricordo meglio, la sua faccia mentre si avvicina al mio visi per baciarmi la fronte per darmi la buonanotte. Mi affaccio sul salone e lo vedo in mutande che dorme sul pavimento accanto al divano. Torno in cucina e preparo la colazione anche per lui. Potrebbe fargli bene mangiare qualcosa, non solo a lui. "Buongiorno ubriacona" la sua voce roca di mattina è ancora più bella. Si è svegliato e ora è qui, in mutande davanti a me con la mia tazza del caffè tra le mani. "Buongiorno" dico con la voce più scocciata che trovo in quel momento. Devo sembrare il meno interessata possibile. Ci mettiamo tutti e due seduti a tavola e mangiamo i pancake che sono riuscita a preparare mentre lui era salito di sopra per 'pisciare' come aveva detto.
"Scusa se ti ho fatto rimanere, non ricordo molto di ieri, ma spero di non aver fatto casini. Non reggo molto l'alcool." Dico  cercando di guardare il meno possibile la sua faccia. Sembra che sta trattenendo una risata. "Tranquilla sono rimasto volentieri, non avrei voluto passare un'altra notte a sentire Aaron ubriaco rompere tutto. Ah e per ieri, non mi sarei mai aspettato una Alis così.. Beh così spontanea." Ha preferito vedere me ubriaca che Aaron? Bene. Oddio cosa ho fatto ieri di così tanto 'spontaneo'. Meglio non sapere, metto in bocca una fragola e prendo in mano la tazza di caffe che inizialmente doveva essere di Calum. "Vado a prepararmi per scuola." Dico mentre vi avvio verso le scale. Ricordo solo ora ,che sto vedendo lo specchio, di avere anche il trucco mezzo sbafato.  "Nono cara tu oggi rimani a casa. Guarda come sei conciata. Hai ancora un sbornia da smaltire." Sembra quasi un rimprovero il suo. "Si padrone." Dico e salgo le scale per andare comunque a lavarmi. Mi chiudo in bagno e mi faccio una doccia fresca. Lavo i denti con l'unico spazzolino che avevo trovato la settimana scorza al supermercato vicino scuola.Esco e lo ritrovo, sempre in mutande, ad osservare tutti i particolari della mia camera. Beh e io non posso smettere di guardare i particolari del suo corpo. Dio quant'è perfetto. Okay basta Alis. "Peccato, adoravo il tuo corpo con addosso quel tuo bel pigiamino, che ti ho messo questa notte." Mi sussurra in uno orecchio mentre esce dalla camera per andarsi a lavare. Lui mi ha dovuta vestire? Mi sento male. Nono non posso vomitare qui nel corridoio. scendo le scale di corsa e riesco a raggiungere la cucina in tempo per liberare il mio corpo. Forse Calum ha ragione dovrei rimanere a casa. Salgo, mi metto gli shorts che uso di solito a casa ed una maglietta di Ashton. Mi guarderò un po' di tv mentre gli altri dovranno sopportare più di 5 ore di college. Sento passi sulle scale e subito mi ritrovo Calum in salone vestito come ieri pronto per andare a scuola. "Ci sentiamo Al" "Okay, buona scuola" rispondo e mi sistemo sul divano per stare più comoda visto che mi sembrava brutto farmi vedere da Calum come davvero guardo la tv di solito. La prima mezz'ora la passo tra il bagno e il salotto. Mi arriva un messaggio.
*come stai?*
Calum, Calum mi ha chiesto se sto bene, si è preoccupato del mio stato.
*tutto apposto grazie* in realtà non è tutto apposto, ma ora va meglio visto che mi ha scritto.
Per pranzo mangio un insalata, non so più sopportare l'attesa. Aspettare la fine delle lezioni per poter vedere qualcuno, per vedere Calum. Non so come mai ho così tanta voglia di sentirlo. Credo che forse il fatto che lui con me è diverso mi fa sperare in qualcosa. Il suo atteggiamento da duro che si scioglie con poco non smette mai di stupirmi. E poi, diciamola tutta, con gli skinny sembra tutto più attraente. I suoi tatuaggi, i suoi muscoli contratti quando parlano di me. Per non parlare dei suoi occhi scuri che madonna non ti fanno capire più niente. Il campanello mi fa tornare alla realtà. Apro la porta e il mio amico entra senza chiedermi il permesso. Sembra piuttosto arrabbiato. Corre verso la cucina e si prende una birra. Okay. "Che ci fai qui Ashton?" Chiedo al ragazzo vestito completamente di nero. "Sono venuto a chiederti come mai ora tieni più a Calum che a me. Quella Olivia ti ha invitata ad una festa e beh tu hai invitato persino Demon, ma a me no." Ops, lo ha scoperto. Sono stata davvero un'amica di schifo per essere riuscita ad avergli fatto una cosa del genere. "Non.. non so come dirtelo. Ti dirò semplicemente la verità"
"Si beh ci manca pure che mi menti Alis." Okay parlo sennò la situazione potrebbe peggiorare.
"Appena mi hai accompagnata a casa l'altro giorno ho subito mandato un messaggio a Demi e le ho detto della festa. Lei mi ha chiesto se poteva venire anche Demon. Bene. Poi dovevo chiederlo a te, ma visto che avevo voglia di andarci con Calum...Mi dispiace tantissimo di non avertelo detto." Ashton sembra si sia calmato. Nonostante il continuo sguardo fulminante che rivolge anche alla lampadina ce ho appeso momentaneamente al posto del lampadario.
"Non so proprio il perchè di questa cosa. Ci manca solo che ti ha scopata stanotte."
"Ashton! Ma che stai dicendo? Calum non lo farebbe mai." Ma come si permette.
"Mi ha detto Demi che ti sei ubriacata e che lui ti ha portata a casa ed è rimasto con te tutta stanotte. Poi l'ho visto girare per la scuola tutto contento." Tutto contento? Contento? Cosa? "Beh, se davvero vuoi saperlo è venuto fino a casa mi ha messa il pigiama e mi ha messa a letto. Si, proprio come fanno i badanti alle vecchiette. Lui ha dormito sul divano qua sotto e stamattina è venuto a scuola e si è assicurato che io stia bene." Oh mi sono liberata.
"Si, ma sappi che non mi piace quel tipo, sarà tanto amico nostro, ma non mi convince."
"Okay pensala come vuoi. Ceniamo insieme?"
"Nono, vado a casa, grazie e scusami per la scenata. Alla prossima festa promettimi che ci sarò" Non so proprio se ci sarà un altra festa. "Lo prometto, ci sentiamo Ash." Lo saluto e lo lascio uscire con ancora la birra in mano.
No ci posso ancora credere che Ashton è geloso di Calum. Non lo avevo mai visto così arrabbiato. Certo, non siamo mai stati così vicini per tanto tempo. L'ultima volta è stata prima di quest'estate, quando mi è venuto a trovare a Londra. Ma stavamo sempre in giro con i miei amici, non con i suoi.

Chiamata da Demi
"Pronto, bella sei libera stasera per un giretto?"
"non so." Non so davvero se ho voglia di uscire.
"Uh, dai su solo un po'"
"Mi convinci sempre te."
Demi deve avere qualche potere speciale per riuscire sempre a convincermi anche per poco.
Una mezz'oretta dopo sono già pronta per uscire con la mia amica.

"Ei io prendo un gelato. Lo vuoi?" Ma quanto mangia questa. Si è mangiata due cheesburger e ora vuole anche il gelato?
"Nono grazie, ti aspetto fuori."
Qualche minuto dopo ritorna con un gelato ricoperto di panna.
"Posso farti una domanda?" Chiedo a Demi. Annuisce con la testa mentre morde la cialda del gelato.
"Come mai stavi con Michael? Cioè, come lo hai conosciuto?"

"Che palle, Ash, ce ne andiamo per piacere? Domani ho le lezioni" Mi lamento verso il ragazzo seduto in mezzo a tre puttanelle.
"Sta tranquilla Demi, anzi vai a controllare cosa sta facendo Cal e prenditi un po' di vodka."
Farfuglia.
Salgo sopra quella maledetta casa della confraternita più conosciuta al campus per cercare il moro.
Finisco per aprire tutte le stanze. Niente, non c'è traccia di Calum. Forse è fuori, lui sarà un po' più sobrio di Ashton per riuscire a portarmi a casa. La testa mi sta cominciando a girare e faccio fatica a vedere quello che mi circonda. Non so cosa mi sta accadendo, ma non è niente di buono. Mi appoggio con la schiena al muro delle scale affollate. Chiudo gli occhi e respiro lentamente. "Ma che fai? Se pazzo?" Sento un liquido bagnarmi tutto il vestito che mia mamma mi aveva regalato per natale. Mia mamma, Oddio mi sta aspettando a casa. "Ei bella, io sono Michael Clifford." Farfuglia il ragazzo che mi ha appena versato la vodka sul vestito. "Oh bello, mi versi la roba addosso e neanche ti scusi?" Mi giro se scendo le scale per uscire dalla casa. Sento la sua presa sul mio polso così forte che mi costringe a rigirarmi verso di lui. Tira fuori una penna e mi scrive un numero sul braccio scoperto. Rimango zitta per vedere fino a dove si spinge. "Chiamami domani. O giuro che ti vengo a cercare." Mi sorride, o ghigna e sale le scale.

*Alis's pov*
"E così da quella sera non mi ha più lasciata sola." Che storia.. strana. Non mi aspettavo che il loro incontro fosse, beh, così casuale. Mi sarei aspettata una cosa tipo incontro al parco, visto che magari era amico di qualche amico di Luke o di Calum. Visto che è una persona troppo particolare per essere un amico di Ashton.
"È ora di tornare a casa, mia mamma mi aspetta. Giuro non la sopporto più, voglio cambiare casa."
"Vieni a vivere da me se vuoi."
"Sarebbe bellissimo, ora vado che sennò chi la sopporta.

Prima di addormentarmi, mi faccio una doccia, la seconda oggi, e penso a come io ed Ashton eravamo tanto amici da bambini, poi suo padre, quello che da 3 anni lo ha lasciato da solo a lavorare per aiutate sua mamma, aveva ricevuto un lavoro qui a Sydney.

Bella gente.
La scuola è iniziata e con lei le ansie della prima settimana di liceo. Scusate se non è il massimo questa storia. Scusate soprattutto per gli errori.

I'm fine |C.H.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora