Weed

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La strada è buia, ogni tanto la osservo camminare con lo sguardo verso il basso.
Rimaniamo in silenzio finché non arriviamo al portone di casa mia.
"Prendiamo l'ascensore?" Le chiedo a bassa voce, è solo una scusa per farla parlare, ma non funziona perché annuisce con la testa in segno di approvazione.
Entriamo e schiaccio il pulsante con il numero del piano di casa mia. Appena entriamo chiude le porte alle mie spalle e lei si toglie le cuffiette. Non so se vuole parlare, si siede sul divano e sembra stia aspettando qualcosa.
Appoggia il mio telefono e mi siedo accanto al lei.
"Vuoi parlarmene? Se non te la senti non ti preoccupare possiamo parlarne domani."
Incrocia le gambe sul divano e fa in modo che siamo faccia a faccia.
Apre la bocca per iniziare a parlare, ma una lacrima che scende e le bagna una guancia. Le passo il mio pollice sul suo viso per asciugarla e faccio segno iniziare a parlare.
"Dopo essere uscita con mia madre sono passata da casa di Demon, appena sono entrata in camera per fargli una sorpresa non stava solo, ma era in compagnia di un'altra ragazza, non ho visto molto perché le lacrime mi hanno offuscato la vista sono uscita subito e sono scappata dall'appartamento senza neanche rendermene conto." Sembravano così felici insieme, come possibile che in una sera ha potuto farle questo? La cosa peggiore è che lei davvero lo amava. Era da tantissimo tempo che lo stalkerava e lui ha buttato via una chances con lei in una sera. Non mi ha detto cosa stava facendo con quell'altra ragazza, ma meglio non chiedere ora, la cosa migliore da fare è scoprire chi era questa.
So che le fa male ricordare però ho davvero voglia di sapere chi è anche solo per curiosità. "Ti ricordi qualcosa di com'era fatta lei?" Mi azzardo a chiedere alla ragazza distrutta davanti a me seduta sul divano del mio appartamento. Non mi risponde, invece di rimanere seduta lì vicino mi alzo e vado in cucina per preparare due tisane calde. Metto a riscaldare l'acqua e vedo che non mi raggiunge. Torno in salotto con le bevande calde e la vedo rannicchiata sul divano con le mie cuffiette di nuovo nelle orecchie e ha gli occhi chiusi. Si è addormentata. Appoggio la sua tisana sul tavolo e porto la mia in camera.
Mi chiudo la porta della mia stanza alle spalle e metto la tazza calda sul comodino. Mi sfilo la maglietta davanti allo specchio. Osservo come il mio corpo ora è fragile e quasi si vedono le ossa. Mi metto il pigiama velocemente e mi siedo appoggiando la schiena sullo schienale del letto. Apro il mio libro preferito e comincio a leggere. Passa quasi un ora. La bevanda è finita e gli occhi sono stanchi. Spengo la luce sul comodino e chiudo gli occhi per dormire.

Entro in cucina come ogni giorno per prepararmi il caffè dopo essermi lavata e avere i vestiti puliti addosso. La vedo dormire sul divano. Una mano che le cade giù fino ad avere le dita che toccano terra.
Meglio non svegliarla, non si arrabbierà se le faccio saltare un giorno di scuola.
Faccio colazione e in silenzio sgattaiolo fuori da casa, le lascio qualcosa da mangiare sul tavolo.
*Ascensore guasto.*
Cosa? Stiamo scherzando? Il mio appartamento è al quarto piano e ora mi dite che devo anche scendere le scale perchè non sapete aggiustare un fottuto ascensore?
Maledizione. Comincio a camminare sui gradini di un pavimento bianco quasi scivoloso sotto le mie dr.Martins.

La città che si risveglia. Ora che ho la macchina posso davvero vedere l'uomo che esce di casa con la valigetta nera entra nel suo Range Rover nero, magari ha lasciato la famiglia a casa per andare a lavorare. Come l'anziana signore con il suo carrellino di stoffa va al minimarket vicino casa per prendere il pranzo al marito. Come la signora con i tacchi e la borsa di coccodrillo cammina come se non fosse per niente stanca alle 8 meno tre minuti di mattina.

"Avete capito tutto?" Richiede per la millesima volta il professore di matematica. La campanella suona e finalmente è arrivata l'ora dell'unica lezione che condivido con Calum. Scienze della terra. Odio questa materia, ma sinceramente non la frequento per studiarla. Lo faccio per lui.
Esco dall'aula e mi affretto per raggiungere il mio armadietto. Lo apro con forza sbagliando qualche volta la password. Maledetti codici.
Salgo le scale. Altre scale. Dovrei davvero proporre le scale mobili in questa scuola. Non si può proprio avere il fiatone ogni volta che si entra in un'aula diversa.
Entro nella classe e mancano 5 minuti all'inizio della lezione. Calum è già li. Seduto al suo solito banco il seconda fila vicino alla finestra. Vedo un posto libero e lo raggiungo subito. "Buongiorno" dice sorridendomi. Appoggio lo zaino a terra e mi siedo accanto a lui. Mi sporgo sulla sedia e gli bacio la guancia. Subito mi guarda con i suoi occhi scuri e mi sorride, quasi si chiudono e vedo i suoi denti rigorosamente bianchi.
Entra il professore e per quasi tutta la lezione non ci guardiamo. Mancano dieci minuti alla fine e mi scrive con la sua matita gialla e nera sul banco.
'Hai dormito questa notte?'
Ha una grafia bellissima. Dopo avermi osservata leggere la sua domanda mi scrive un'altra cosa.
'Sono sempre libero, qualsiasi ora della notte sia io sono disponibile.'
Ora non mi guarda più e fa finta di scrivere un appunto di scienze per confondere la professoressa.
Prendo la mia matita e rispondo senza far notare quanto il suo messaggio mi abbia fatto svolazzare le farfalle nello stomaco.
'Grazie' disegno un cuore vicino alla scritta. Non mi piace. Lo cancello, lo riscrivo. Troppo lungo. Di nuovo. Troppo grasso. Ancora una volta. Storto. Subito il mio sguardo incontra il suo. Ha la mano sopra la mia per non farmi scrivere più.
"Va bene, mi piace così." Dice e sfoggia ancora un volta la dentatura perfetta.
Cazzo è davvero perfetto.
Osservo per un attimo il quaderno dei suoi appunti e noto un disegno ripetuto in più angoli. Quattro linee, cinque.
La campanella distrugge tutto. Calum chiude il quaderno e non posso più guardare i disegni. Erano semplici, ma hanno un qualcosa che mi attira.
Ci alziamo e dopo essere usciti dall'aula ognuno prende due strade differenti.

"Buongiorno bella addormentata nel bosco." Dico alla mia amica che si è messa una mia felpa con i suoi pantaloni di ieri sera che sta guardando RealTime sul divano mangiando i cereali che le avevo lasciato. "Buongiorno. Grazie che non mi hai svegliata." Le sorrido al posto di risponderle e butto lo zaino a terra. Appendo le chiavo vicino alla porta e raggiungo la cucina per prendermi qualcosa da mangiare insieme a lei mentre guardiamo la televisione.

"Pronto?"
"Alis, sei assolutamente invitata te e la tua amica alla festa di questa sera! Solito posto, solito orario! Mettiti il vestitino rosso che ti sta tanto bene! Ci vediamo stasera tesoro!" Non ho il tempo di rispondere che Ashton termina la chiamata chiudendomi in faccia. Sono le 6 di pomeriggio e neanche mi ero resa conto del fatto che siamo già a Venerdì.
Abbiamo passato il pomeriggio a farci i peli delle gambe, metterci lo smalto, mangiare pop corn e fumare con la nostra musica preferita al massimo.
Dopo aver ricevuto la chiamata Demi sembra essere più triste o preoccupata.
"Cosa succede?" Le chiedo mentre si lega i capelli.
"E se stasera c'è Demon?" Oh ecco la sua preoccupazione. "Se c'è gli farai vedere che non ti frega più niente e che vivi anche senza di lui. Non ti serve un maschio per sorridere e poi non ti lascerò mai sola." Mi sorride e apre il mio armadio per scegliere qualcosa da mettersi e da farmi indossare. Meglio che non va a casa per cambiarsi, non ho davvero voglia di lasciarla sola.
Non mi metto il vestito rosso attillato che Ashton mi aveva quasi obbligata ad indossare ,ma metto una gonna a tubino nera e un top rosa cipria sopra, la giacchetta i pelle e i tacchi neri.
Demi invece indossa il mio vestito nero che avevo già messo e un'altra delle mie giacche di pelle con i tacchi rossi.
Ci piastriamo i capelli e scendiamo, con le scale, per andare alla festa.

"Amoree" mi viene in contro Ashton tutto vestito di nero per salutarmi. Mi sgrida per non essermi messa il vestito rosso, ma si complimenta per come mi fa il fondoschiena questa gonna. Non riesco a camminare molto comodamente, ma okay.
Passano quasi 2 ore e io e Demi ci siamo scolate una cosa come 4 bicchieri di vodka a testa e siamo qui sedute sul divano di questa villa ad annoiarci, ogni tanto qualcuno inciampa e impreca davanti a noi e menomale perché è l'unica cosa che ci permette di rimanere sveglie oltre al mal di testa.
"Ragazze venite su andiamo a fare un giro." Ci passa a chiamare Michael.
Lo seguiamo fuori dalla casa. Ci sono anche Ashton, Calum, qualche ragazzo che ora non riesco a riconoscere e una biondina che si è accollata ad Ash. Sinceramente non l'ho mai vista. Appena mi vede Calum si avvicina e mi cinge la vita con il suo braccio per aiutarmi a rimanere in piedi. Mi fermo mentre tutti gli altri continuano a camminare allontanandosi dalla casa e mi tolgo le scarpe.
"Molto meglio." Farfuglio più che altro per dirlo a me non a Calum. Mi guarda e ridacchia. Forse sono un po' ubriaca.
Arriviamo in un parchetto isolato e tutti si siedono in cerchio. Io mi metto tra Demi e Calum, sono troppo stanca quindi mi appoggio al suo petto costringendolo ad appoggiare le mani sul pratino bagnato per reggersi. Michael tira fuori una bustina e comincia a rollate una che sembrerebbe una canna. La biondina gli passa un Clipper e Michael l'accende. Se la passano uno per uno, Ashton salta il turno e lo stesso fa Demi. Tocca a me e senza pensarci troppo la avvicino alle labbra per fare un tiro.
Calum mi blocca la mano e mi toglie la canna dalle mani per passarla al moro accanto a lui. "No piccola, non importa che sei ubriaca, tu non lo farai." Mi sussurra in un'orecchio baciandomi il lobo. Anche lui è ubriaco, ma mi va anche bene. Amo la sensazione che mi trasmette ogni volta.
Passa qualche minuto e tutti si alzano per tornare alla festa, per la via Calum mi spinge a cambiare strada e andiamo nel parcheggio.
"Che c'è?" Farfuglio al ragazzo che ora sta aprendo la sua macchina.

I'm fine |C.H.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora