Mi ha chiesto di incontrarlo, solo noi due.
Non so se avere paura o ansia.
Ashton, Demi e quasi tutti a scuola lo evitano e lui li evita. A me no.
Perchè?
Nonostante le interrogazioni continue e le urla in classe non faccio altro che pensare a cosa vorrà dirmi.
L'ultima campanella è suonata e il mio cuore sta cominciando a battere più velocemente.
Non ho visto Demi questa mattina. Non c'era,ieri ho detto ad Ashton che sarei tornata a casa da sola oggi.
Arrivo nel luogo dove è previsto l'incontro, il muretto.
È già lì, con una sigaretta spenta sulle labbra, e il cappuccio sulla testa, non ha le cuffiette.
Mi siedo accanto a lui e mi faccio dare una sigaretta.
Fa un primo tiro, e dopo aver fatto uscire il fumo comincia a parlare. "Tu lo sai perchè tutti mi evitano vero?"
Mi chiede senza guardarmi in faccia, io non riesco a non farlo.
"No, e non riesco proprio a capirlo."
Sorride. Il suo dannato sorriso. Prima o poi mi ammazza, lo giuro.
"Meglio."
Abbassa la testa e fa un altro tiro.
"Perchè volevi vedermi?" Chiedo cominciando a sentire le gambe tremare.
"Non mi piace parlare si alcune cose a scuola."
Di alcune cose. Di cosa mi vuole parlare che non può essere sentito nei corridoi di scuola?
Ora ho paura. Tanta.
"Di sicuro ti hanno raccontato la mia storia, spaventandoti, avvertendoti di starmi lontana. Tu non lo hai fatto, tu non hai paura di me, non mi eviti, tremi ma non scappi. Perchè?"
Mi dice tutto questo guardandomi negli occhi, mi persi.
"Perchè io so che nessuno conosce la tua vera storia, e io voglio farlo."
Spegne la sigaretta, mi guarda per qualche secondo, mi prende per mano e comincia a camminare velocemente tirandomi.
Non urlo, non cerco di svincolarmi dalla sua forte presa, non faccio niente. Mi piace la sensazione della sua mano ruvida sulla mia.
Attraversiamo tutto il giardino della scuola e arriviamo davanti a una porta sul retro del grande edificio.
Una porta dipinta di verde scuro.
"È un po' affrettata come domanda lo so, ma ti fidi di me?" Mi lascia la mano facendomi prendere una decisione da sola.
"È un po' affrettata come risposta, ma si."
Porgo la mano per farmela afferrare dalla sua, lo fa guardando prima le nostre mani di nuovo unite e poi me.
Entriamo e lui accende subito la luce da un'interruttore al lato destro della porta.
Sembra una sala prove, con una batteria, un basso e delle chitarre.
C'è pure un divano e un mini frigo.
Gli lascia la mano.
"Perchè tutto questo?" Chiedo camminando tra gli strumenti guardandomi intorno.
Sembra un'aula non utilizzata da tanto tempo.
Come mai tutti questi strumenti?
"Dimenticati tutto quello che ti hanno detto su di me. Io non ho mai fatto niente al mio amico, io e Luke ci conoscevamo da molto tempo, ci eravamo trasferiti qui per studiare a Sydney e lasciare tutto il nostro passato a Melbourne.
Avevamo fatto amicizia con un altro ragazzo che come noi aveva la passione per la musica.
Trovammo questa stanza e creammo una sala prove dove passavamo tutte le sere insieme. Poi senza dirci niente Luke se ne andò e non tornò più, io e il nostro amico eravamo rimasti soli, da quel giorno sono cominciate a girare delle voci sul fatto che io avevo ucciso Luke, cosa che assolutamente non è vera, anche il mio amico ci credette così tutti mi evitano compreso lui. L'unico ricordo che ho della nostra amicizia è un filmano te dura 5 secondi. Era l'estate scorsa e avevamo registrato il primo nostro singolo, ma Luke si era sbagliato e aveva registrato solo 5 secondi su tre minuti." Mi racconta tutto senza mai distogliere lo sguardo dalla batteria.
"Chi era il vostro amico?" Mi guarda per qualche secondo prima di rispondermi.^spazioautrice^
Ecco qui il segreto di Calum, ma ora manca solo sapere chi era il terzo amico.
Commentate e suggerite
Al prossimo capitolo💗

STAI LEGGENDO
I'm fine |C.H.|
Fanfiction'Le persone silenziose sono quelle che hanno tanto da dire.' Lui ha molto da dire e lei lo sa. 'È molta la voglia di urlare quello che sento, ma anche la paura di non essere capita.' Lei vuole liberarsi di qualcosa e lui lo sa.