La luce del sole entra attraverso le finestre che evidentemente Calum si è scordato di chiudere. Un letto, una scrivania con un computer, un basso appoggiato ai piedi del letto matrimoniale e un'armadio, non è molto piccola in confronto alle altre stanze di questo appartamento, questa notte non ero riuscita a vedere l'arredamento della camera da letto di Calum. A proposito, ho la testa appoggiata al petto nudo di Calum, lui sta ancora dormendo e io ho assolutamente bisogno di farmi una doccia. Ashton si sveglierà molto tardi oggi, come ogni domenica. Non posso credere che dovrò vestirmi come ieri sera, almeno voglio lavarmi, non credo che importi molto a Calum se usufruisco dell'acqua calda. Mi alzo cercando di non svegliare il moro. Entro nel bagno, apro il primo cassetto che vedo sotto il lavandino e prendo un telo. Mi spoglio, mi lego i capelli in una crocchia disordinata, in modo da non doverli bagnare, ed entro subito nella doccia. Non aspetto l'acqua calda, infatti mi insapono e mi risciacquo il corpo velocemente. Mi avvolgo il telo sotto le ascelle in modo da coprirmi. La porta si apre ed entra Calum con ancora gli occhi socchiusi, sembra stanchissimo. Non si è accorto della mia presenza. Appena apre gli occhi, la sua bocca si spalanca per la sorpresa e subito chiude la porta dietro di se. Forse pensava me ne fossi andata. "Scusami, davvero non volevo, pensavo fossi in cucina" dice velocemente da dietro la porta. "Non ti preoccupare, esco subito."
Mi slego i capelli ed esco dal bagno, raccogliendo la maglietta e boxer da terra.
Entro nella stanza per rimetterli apposto e lo trovo seduto sul letto che mi guarda. Credo sia ancora imbarazzato da prima. "Mi dispiace di aver utilizzato la doccia." Mi scuso mentre piego la sua maglietta e la poggio sul comò. "Non ti preoccupare, hai fatto bene. Ora non hai vestiti e dobbiamo attraversare due isolati per arrivare a casa di ashton, la mia macchina se l'è presa ieri Aaron."
Mh, non ci avevo pensato al fatto che saremmo dovuti andare a piedi.
"Mi metterò il vestito di ieri, nonostante,- guardo fuori dalla finestra della camera e noto i rami degli alberi muoversi- il vento"
Esco dalla camera e vado in salotto per prendere il vestito che avevo appoggiato sul bracciolo del divano dove avrei dovuto dormire.
Torno in camera e vedo che Calum si è andato a lavare, su letto mi ha lasciato una sua felpa nera. Indosso il vestito e sopra la felpa calda. Vado in cucina e decido di preparare qualcosa per mangiare. Apro il frigo per prendere il latte e mi rendo conto che hanno solo il parmigiano, una boccetta di kechup e delle mele. Mh, credo che faremo colazione fuori. Esco dalla cucina per sedermi sul divano ed aspettare Calum, ma lo vedo seduto sulla sedia del tavolo a petto nudo con dei pantaloni neri che si mette le scarpe, nere anche quelle. "Perchè ti vesti sempre di nero?" Parla la mia bocca senza chiedermi il permesso. "Mh, rispecchia la mia anima, vuota, quindi buia, il buio è nero, perciò mi vesto di nero. Poi non vado matto per gli altri colori."
Non so che rispondere, meglio non farlo.
"Non c'è niente in frigo per fare colazione, prenderemo qualcosa per strada." Si alza, va in camera e ritorna subito con indosso una maglietta grigia. Non avrà freddo? Meglio non chiedere, potrei ricevere risposte non molto aspettate.
Prende le chiavi di casa e chiude l'appartamento. Appena usciamo dall'edificio sento l'aria fredda colpirmi le gambe scoperte. Mando un messaggio ad Ashton per dirgli che stiamo passando da lui per prendere la copia delle mie chiavi di casa. Non mi arriva nessuna risposta. Intanto siamo arrivati in una caffetteria piccolina. Ordiniamo due cappuccini e io prendo anche il cornetto. Mangio velocemente per non farmi aspettare ed usciamo subito da quel posto un po' troppo affollato. Il resto del tragitto sembra lunghissimo.
"Sai cosa ho pensato di te la prima volta che ti ho incontrata, a mensa?"
Beh no.
"Ho pensato subito a Luke, si ho pensato a lui, anche lui era sempre un po' arrabbiato con tutti, ma dopotutto sapeva come farti ridere, o solo sorridere nonostante il mondo, nonostante quello che intorno a noi stava succedendo." Non so che dire.
"Sembra che tu tenga davvero molto a lui."
"È così."
Arriviamo davanti il portone di Ash e suono più volte il campanello. "Sto secendendoo"
Urla Ashton dal citofono. "Mi.. Mi dispiace per quello che è successo questa notte."
Ecco cosa mi ero dimenticata di fare: "Non ti scusare, non è colpa tua, anzi grazie." Gli dico sorridendo. Sorride anche lui.
Il portone si apre ed esce ash in pantaloncini e maglietta bianca con un cappello di lana in testa. Mica lo capisco io questo ragazzo.
Mi mette le chiavi di casa in una mano e dice: "Andiamo a fare shopping dopo?"
"Sisi per me va bene, mi vado a cambiare, vienimi a prendere tra un po' "
"Ah e con te ci sentiamo questo pomeriggio"
Calum annuisce e batte il pugno contro quello di Ash. Il portone si richiude.
Calum mi accompagna fino alla fermata dell'autobus più vicina e mi saluta con la mano appena sono salita.
Attacco le mie cuffiette e durante i tragitto in autobus ascolto la musica.
-
Una linea di eyeliner, mascara e via, sono pronta.
Mi guardo allo specchio per controllarmi un'altra volta. Jeans a vita alta, maglietta corta comprata da H&M l'estate scorza e le vans nere. Mi pettino i capelli e scendo di sotto per prendere i soldi ed esco di casa per aspettare Ashton.
Arriva subito con la sua auto nera.
"Hei bella, ti porto al nuovo centro commerciale che hanno fatto vicino al college" mi avverte il ragazzo con la benda rossa nascosta sotto i capelli ricci. Arriviamo davanti ad un grande palazzo a vetri. Dev'essere davvero grande dentro.
Entriamo e subito Ashton si fionda da American Apparel, mentre io vado da Stradivarius proprio li accanto. Subito mi colpiscono i vestiti, ne provo 3. Uno è rosso, arriva fino a metà coscia e le bretelle sono spesse. Il secondo è blu scuro senza maniche, un po' più lungo del primo.
Il terzo invece è nero con le maniche a tre quarti.
In un altro negozio mi compro due paia di scarpe con il tacco, un paio bianche e l'altre nere.
Verso l'una incontro Ashton seduto su una panchina che mi aspetta, sembrerebbe che siamo venuti qui per me, ma subito lo noto con 3 buste piene di vestiti, decido di non andare da lui e continuo il mio giro per i negozi, questa volta tocca ad un negozietto con poche persone dentro entro e comincio a guardare i jeans appesi. Una ragazza mi colpisce per sbaglio e mi fa cadere la busta delle scarpe. "Oddio scusami, ecco tieni."
Mi prende la busta e me la ridà.
"Tranquilla."
Le sorrido per non farla sentire in colpa.
"Piacere, Olivia."
Mi porge la mano, ma la ritira subito vedendo le mie piene di buste.
"Piacere mio, Alis."
Le dico. Usciamo da questo negozio, ha vestiti troppo colorati per me.
Ci sediamo su una panchina la davanti per riposarci un attimo. "Non sei di qui vero?"
Mi chiede curiosa.
"No, lo hai capito dal mio dannato accento inglese vero?" Ride ed annuisce, è davvero una bella ragazza. "Devo andare che ho una festa da organizzare, a proposito vuoi venire?" Mh voglio andarci? Si, ma non da sola.
Annuisco con la testa.
"Non venire sola" mi dice e si dirige verso l'uscita del centro commerciale.
Rimango seduta ancora un po'. Ho fame.
"Com'è andato il tuo shopping?"
Mi dice Ashton sedendosi accanto a me con due pezzi si pizza in mano, uno per me.
"Bene bene" gli rispondo muovendo i polsi per far oscillare le buste che ho in mano. "Anche a te vedo."
"Sisi, c'erano un sacco di cose"
Glielo dico della festa? Potrebbe scoprirlo se ci vado con Calum.
"Ho incontrato una ragazza, Olivia, mi ha invitata ad una festa e ha detto che devo portare i miei amici." Detto.
"No, stasera sto con il mio coinquilino, grazie lo stesso"
Che strano, con i suo coinquilino. Mando subito un messaggio a Demi. *stasera festa, vieni, porta anche Demon*
Lo mando anche a Calum.
*Stasera mi hanno invitata ad una festa, ho bisogno di un accompagnatore, Ashton non vuole, vieni te?* troppo sfacciato. *Stasera c'è una festa, ci sono anche Demi e Demon, ci stai?* Meglio, molto meglio. Lo invio ed aspetto una risposta.Weee
Ecco il capitolo 13, non è molto lungo.
Cosa succederà alla festa? E poi chi è Olivia?
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I'm fine |C.H.|
Fanfiction'Le persone silenziose sono quelle che hanno tanto da dire.' Lui ha molto da dire e lei lo sa. 'È molta la voglia di urlare quello che sento, ma anche la paura di non essere capita.' Lei vuole liberarsi di qualcosa e lui lo sa.