Braid

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"Calum" "Calum" "Calum". Credo che è la ventesima volta che scrivo il suo nome sul quaderno di spagnolo, sul banco e sul libro in bianco e nero.
Almeno dopo quest'ora me ne posso andare a casa a riposarmi. Odio la professoressa di spagnolo, oltre ad essere vecchia e pazza vuole che sto in prima fila davanti alla cattedra perchè dice che mi distraggo, maledetta.  Ashton mi sta accanto. Non la sopporta, ogni volta che si gira per scrivere alla lavagna le tira i pezzetti di carta, pazzo. Continuo a scrivere lettera dopo lettera il nome di quel ragazzo che molto probabilmente mi ha rubato il cuore. Vedo il quaderno scorrere sul banco e andare a finire su quello del mio amico, non provo neanche a toglierglielo sennò chi la sente quella pazza.
"Calum eh?" chiede prendendo il bianchetto dal mio astuccio per cancellare tutte quelle scritte che imbrattano il mio materiale. Comincia a pulire per prima cosa il libro.
"Ma che fai?" chiedo mantenendo la voce più bassa e tranquilla possibile, anche se è sorda e cieca potrebbe accorgersi che sto odiando Ashton in questo momento.
"Provo a fartelo dimenticare" ma che non mi faccia ridere, non ci riuscirei neanche se volessi.
Aspetto che finisca di cancellare tutto. "Non lasciarlo da solo come ho fatto io." Si alza ed esce dall'aula. Neanche mi sono resa conto e sono da sola in classe. Meglio andarmene a casa, mangerò qualcosa.

Il telefono suona e istintivamente cerco di spegnere la sveglia, ma niente, tento e ritento di scorrere il dito sullo schermo con gli occhi ancora chiusi, giuro ho dormito solo per qualche minuto. Aspetta, ma che sveglia è questa? Apro gli occhi e vedo il nome di Demi che lampeggia. Inopportuna.
"Pronto?" molto probabilmente ho la voce da trans o qualcosa del genere, ma del resto mi ha svegliata.
"Tutto apposto tesoro? Mal di gola?" Me lo immaginavo, non rispondo e la lascio parlare.
"Sono andata a cena fuori con Michael ed è stato dolcissimo, mi ha anche regalato una rosa da quelli che passano per le strade. Mi ha promesso che smetterà e che mi renderà felice" Ad ogni parola pronunciata alza il tono della voce e vedo come è felice. Un attimo, è stata a cena fuori? ma che ore sono? Allontano il telefono dall'orecchio e leggo l'orario sullo schermo. 22:15. Cosa? Ma io mi sono addormentata che erano le 19. Ops.
"Ma la cosa migliore la vuoi sapere o stai dormendo?"  "Certo certo, dimmi" faccio finta di essere interessata. ci manca che si sono fidanzati e lei è incinta. Tutti felici e blablabla.  "Domani sera io te Calum e Michael andremo ad una cena a quattro." Il cuore comincia a battere ad un ritmo un po' troppo accentuato. alla parola "Calum" i miei occhi si sono spalancati e ho dovuto mettere una mano sul petto per non permettere alle farfalle di strapparmi la pelle dello stomaco.
"Cosa? Davvero? Chi lo ha detto?" tempesto la mia amica di domande, wow.
"Oh buongiorno Alis, abbiamo incontrato Calum al parco che stava correndo e mi ha chiesto di dirtelo io se domani volevi venire a cena con lui e me e Michael, ha rotto il telefono, imbecille." Mi scappa una risatina per il commento finale, ma il sorriso che mi si è formato sulle labbra credo che non mi lascerà finche non lo vedrò.
"Buonanotte tesoro, riposati che domani sera arriva presto, mettiti il vestito rosso che voleva tanto vederti indosso Ashton"
annuisco e chiudo la chiamata, meglio che mi riposi.

Esco dalla doccia e appoggio i piedi sul tappetino rosso che mi ha voluto comprare mia madre perchè si intonava con le tende. Mi asciugo di fretta e infilo il vestito semplice rosso. Arriva fino a metà coscia ed è a maniche corte. Lo adoro perchè è morbido e anche se è un po' stretto mi muovo abbastanza bene. Prendo il fon dal mobiletto del bagno e lo attacco alla presa sotto alla scrivania. Il filo è abbastanza lungo e riesco a sedermi sul letto. Comincio a muovere i miei lunghi capelli biondi per asciugarli e mi faccio trasportare dal meraviglioso suono dell'elettrodomestico che mi riscalda anche. Lo spengo un attimo per andare a prendere la spazzola in bagno e sento il suono di un pugno sulla porta. Chissà da quanto sta bussando e io non ho aperto, forse è Demi che è venuta per il mascara o la mia nuova vicina che finalmente dopo una settimana dal suo arrivo si degna di venirsi a presentare. Invece no. Apro la porta e mi trovo Calum rigorosamente vestito con le converse nere, i jeans neri con lo strappo su un solo ginocchio ed una camicia anche questa nera coperta da una giacca di pelle, i capelli sono perfettamente scombinati e il sorriso gli si apre in viso appena mi vede. Sono scalza e mi sento ancora più bassa del solito. Si avvicina e tenendo una mano sul mio fianco mi lascia un generoso bacio sulla guancia, si sposta ed entra in camera sedendosi sul letto. "Ti perdono solo perchè è stata colpa di questo coso se non mi hai aperto, la prossima volta sfondo tutto eh" Mi sorride e mi fa segno di avvicinarmi. Chiudo la porta e mi siedo tra le sue gambe, prende il fon e comincia a muovere i capelli con la massima delicatezza, mi sta davvero asciugando i capelli? Mi rilasso sotto il suo tocco. appena l'aggeggio si spegne comincia ad accarezzarmeli e la districarli con le dita. Passa più volte le mani sul mio collo provocandomi i brividi. " Dammi un elastico." Dice a bassa voce per mantenere l'atmosfera, gliene passo uno nero che tenevo sul polso. Ma che vuole fare?
Comincia a dividerli in ciocche, non posso evitare di riempirmi di brividi quando struscia la mano sul mio collo. Se ne accorge. Mi sposta i capelli di lato e avvicina la sua bocca sulla mia pelle scoperta, mi lascia due o tre baci bagnati e ricomincia a giocare a fare il parrucchiere. Prima o poi mi uccide se continua a fare così.
Qualche minuto di silenzio e imprecazioni qua e la dopo sospira e fa ricadere i capelli sulla mia spalla. Mi avvicino allo specchio per guardare il capolavoro. Osserva ogni mio movimento come se fosse ad una mostra e io sia il suo quadro preferito.
Raggiungo lo specchio. Una risata mi scappa, ma con la mano provo a fermarla. Nel frattempo che continuo a ridere Calum si è alzato ed è dietro di me avanti allo specchio. Con la sua grande mano prende la mia e me la toglie dalla faccia. "Ora va meglio, sei bellissima quando ridi e questa mano rovina solo tutto." Smetto di ridere e mi giro verso di lui. Gli lascio un leggero bacio a stampo sulle labbra e mi allontano per prende la mia borsa e le chiavi di casa, spero che andremo con la sua.
Mi segue fuori dall'appartamento e prendiamo l'ascensore per arrivare prima al parcheggio visto che ho le scarpe col tacco più scomode che esistano.
Appena partiamo mi sciolgo la treccia che ha provato a farmi il ragazzo che ora sta guardando attentamente la strada. La rifaccio, questa volta provo a farla partire dall'attaccatura della testa, credo si chiami treccia francese. Appena ci fermiamo ad un semaforo si gira e mi osserva meglio. "Facciamo finta che l'ho fatta io, okay?"
"Okay."

I'm fine |C.H.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora