With him.

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Apro gli occhi e non è come tutte le altre mattine, è diverso.
Non sono stata svegliata da nessun rumore, neppure dalla sveglia.
La finestra è chiusa e non filtra la luce del sole.
Senza vedere niente cerco di trovare il telefono poggiando la mano sul comodino. Lo prendo in mano e schiaccio il tasto centrale per vedere che ore sono. Ho sonno e la luce dello schermo mi da fastidio. Istintivamente abbasso il telefono in modo che copro con le coperte lo schermo luminoso.
Lo rialzo con calma e mi concentro sui numeri scritti in bianco.
02:14
È notte, non mi sveglio così da molto tempo. Le poche volte che è successo sono sempre state anche le poche volte in cui io e Ashton siamo stati al telefono, abbiamo parlato di tutto quello che ci passava per la mente, ci siamo addirittura detti cose che non avrei mai pensato di dire.
So che non mi addormenterò più. Tanto vale vivere.
Riesco a mettermi velocemente una felpa sopra al pigiama e le Vans. I capelli li lascio legati in una coda disordinata che mi ero fatta ieri per dormire meglio.
Prendo la borsa, ci infilo dentro qualcosa a caso. Metto le cuffiette nelle orecchie e parto alla scoperta di Sydney di notte.
3:02
È quasi un ora che cammino senza avere uno scopo, una destinazione. Ho semplicemente la musica che mi inonda il corpo e la voglia di dimenticare.
Dimenticare come tutto possa sembrare bello attraverso un sorriso finto fatto solo per gentilezza.
Senza rendermene conto sono sotto casa di Calum e Aaron.
Forse la mia mente sapeva già che in fondo io avevo solo bisogno di lui?
Forse sapeva che sarei andata lì, lo avrei cercato.
Molto probabilmente sta dormendo, ma io ci provo.
Ricordo questa casa da quella notte in cui venni a dormire da Calum e grazie al suo coinquilino dormii nel suo letto.
Ecco, forse la mia mente sperava solo di poter dormire con lui un'altra notte.
Suono? Meglio di no.
Mi rigiro sulla strada e comincio a camminare nel verso opposto di dove sono arrivata.
A ogni passo l'immagine di Calum senza maglietta che per mano mi porta nella sua stanza mi percorre la mente.
Il cielo questa notte è senza una nuvola e c'è solo un po' di vento a colpirmi le gambe scoperte.
Ormai sono arrivata fino a qua, a questo punto ci provo.
Prendo dalla borsa il telefono e cerco "Calum" sulla rubrica.
Appena lo trovo il cuore mi comincia a battere più forte, non l'ho mai chiamato, abbiamo sempre parlato via messaggi. Premo sullo schermo e inizia la chiamata.
"Pronto?" La voce rauca, è evidente che si è appena svegliato.
"Cal, sono Alis. Scusami per l'ora, ma sono qua sotto. Puoi aprirmi per piacere? Solo se vuoi ovviamente."
La sua risposta arrivò dopo qualche secondo.
"Cristo ma che ci fai qui alle 3:30 di notte? Certo aspetta che vado in salone ad aprirti."
"Grazie mille."
Nessuna risposta, la chiamata non si interrompe e sento il rumore dei passi scalzi e le luci accendersi e spegnersi.
La chiamata termina e il portone si apre.
Prendo l'ascensore come ho fatto l'altra volta e arrivo subito al piano del appartamento giusto.
La porta è aperta e Calum in mutande sta sullo stipite ad aspettarmi.
Che visione meravigliosa. Non mi ricordavo avesse i muscoli così scolpiti. E poi quei tatuaggi.
"Vieni entra." Si sposta dalla porta per permettermi l'accesso in casa sua. Dentro l'unica luce accesa è quella del corridoio.
L'atmosfera è calma.
"Andiamo in camera così mi racconti tutto piccola."
Questa volta però la mia mano non incontrò la sua.
Entriamo un camera e lui chiude la porta accendendo una luce accanto al letto. Si sdraia e con la mano fa segno di sdraiarmi con lui. Tolgo le scarpe, la felpa e insieme alla borsa le appoggio sulla sedia della scrivania. Mi siedo sul bordo del letto senza lenzuola, ma come fa a dormire senza?
Mi sdraio il più lontano possibile da lui. Mi vergogno, non è come l'altra volta. Ora sono più convinta di ciò che provo.
Mi giro verso di lui e lo vedo che mi guarda con la mano sotto la testa.
"Come mai sei venuta qui?"
Non sembra stanco.
"Non riuscivo a dormire, ho camminato per un po' per Sydney. I miei piedi però mi hanno portata qui."
I miei piedi o il mio cuore?
Mi rigiro dall'altra parte e cerco di chiudere gli occhi.
Passa qualche minuto e sembra tutto apposto, forse si è addormentato.
"Facciamo un patto."
Dice alle fine, mi giro verso di lui e lo vedo che guarda il soffitto.
"Dimmi."
Ho voglia di sapere che tipo di patto è.
"Tu mi dici cosa ti rende triste e io ti racconto qualcosa di mio."
Non voglio dirgli tutto quello che è successo a Londra.
"Ci sto."
Dico e mi giro verso di lui per poter osservare i suo profilo rivolto verso l'alto.
"Comincia te."
Mi dice rivolgendomi uno dei suoi migliori sorrisi.
Faccio un lungo respiro e mi decido a parlare.
"Due anni fa Tiana, la mia amica che era venuta qui l'altro giorno, mi ha fatto conoscere Zac. Il mio ex. Inizialmente mi sembrava un ragazzo strano, vestito sempre di nero, senza mai sorridere. Io invece ero l'esatto contrario. Sempre sorridente, vestita un po' come Demi.
Dopo quasi un mese che ci frequentavamo lui si era deciso a chiedermi di fidanzarci.
Con lui ho.. Beh si è preso la parte più importante di me. Capito? Beh si, mi ha tolto la verginità. L'estate scorza andai in Irlanda. Dopo una settimana venni a sapere da Tiana che Zac era stato arrestato per tentato omicidio. Ho sempre saputo che era geloso di me e un mio vecchio amico, ma arrivare a cercare di ucciderlo.
Non ho mai smesso di amarlo, ma fui costretta a lasciarlo."
Ora siam molto più vicini e ho il suo braccio intorno al mio corpo. Mi sento più protetta e tutto quel tempo in cui avevo parlato lui era stato zitto e mi aveva ascoltata.
Devo continuare.
"Nel frattempo i miei si erano separati.
Era da quando avevo circa 5 anni che mio padre maltrattava mia madre. Non tornava mai a casa. Quando lo faceva era ubriaco e rompeva tutto quello che trovava per la strada. Mi mandavano a letto e dal piano superiore sentivo tutte le loro discussioni. Dopo il giorno in cui mi decisi di affrontare io la questione mio padre venne cacciato di casa e mia madre fu costretta a lavorare il triplo per mantenermi. Avevo bisogno di staccarmi dalla routine di Londra. Dopo quel periodo io e mia madre cominciammo a fare ogni notte incubi su mio padre e ora sono ricominciati." Una lacrima mi riga il viso.
Calum si avvicina al mio corpo e fa in modo che la mia testa sia appoggiata nel incavo del suo collo. Grazie al suo profumo e al silenzio in quella stanza mi addormentai.

I'm fine |C.H.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora