Le nostre gambe nude intrecciate e i nostri corpi a contatto.
Il mio viso sul suo petto e il respiro regolare.
Gli occhi chiusi e i capelli disordinati sulla fronte.
È tutto così meraviglioso se non fosse per le coperte inesistenti.
Calum non ha una sveglia che lo aiuti a capire che dovrà affrontare un giorno di scuola, accendo il telefono che ritrovo sul comodino, credo sia il suo, ma non sto facendo nulla di grave. Ho bisogno di sapere solo che ore sono.
07:02. Ok sono in tempo per andare a casa, cambiarmi e fiondarmi a scuola.
Scrivo un biglietto su un foglio che trovo sulla scrivania con l'unico pennarello che trovo.
'Cal, io sto andando a scuola. È tutto okay. Grazie. -Alis. '
Esco con calma sperando che Aaron dorma profondamente. Non sarebbe una bella visione guardarmi sgattaiolare fuori dalla camera di Calum.
Scendo con l'ascensore.
Mi guardo allo specchio sporco attaccato al muro. Ho ancora il mio pigiama addosso e i capelli disordinati, la coda ormai è distrutta. Io devo andare in giro così? Menomale che è mattina e non c'è nessuno.
Non lo avessi mai detto. Esco dal palazzo e tra un po' c'è pure mia nonna defunta che porta a spasso il cane.
Comincio a correre giusto per non passare inosservata e finalmente una buona notizia. Non devo aspettare l'autobus, salgo e mi siedo in fondo per rimanere il più nascosto possibile. Durante il tragitto osservo il blocco schermo del telefono di continuo aspettando un messaggio da Calum, niente. Mi rilego i capelli e finalmente sono arrivata sotto casa. Corro di sopra, apro la porta dopo 5 minuti di imprecazioni per la serratura troppo vecchia e la chiave storta. Mi lavo velocemente e indosso quello che trovo davanti ai miei occhi per primo. Scendo di corsa e riprendo l'autobus.
07:58
Perfetto. Sono bravissima, potrei andare alle olimpiadi. Correre-per-riuscire-ad-arrivare-in-tempo, l'unico sport che forse sarei in grado di fare.
Continuo ad osservare il telefono, ma niente.
Decido di guardare fuori dal finestrino per distrarmi.
La vibrazione mi fa abbassare subito gli occhi sull'oggetto che tengo sulle mani.
* alle 12 al covo*
È solo Ashton. Maledizione. Si sono felice che mi voglia vedere, ma cavolo non è Calum."Cosicché hai dormito da Calum eh?"
"T'ho detto di sii, quante altre volte me lo chiederai?"
La odio quando fa finta di non capire e mi chiede 80 volte la stessa cosa.
"Ragazze volete una birra?"
Ci chiede Ashton aprendo il minifrigo vicino al divano dove siamo sedute io e Demi.
"Secondo me i tuoi piedi hanno capito tutto dalla vita amica mia." Ribatte il ragazzo con la bandana in testa che ora sta cercando di stappare la bottiglia.
"Basta dai era solo perchè non riuscivo a dormire."
"Sese" dicono i miei due amici in coro.
Si battono in cinque e continuano a guardarmi come se stessimo ad un interrogatorio. Meglio cambiare discorso.
"E a te come va con il tuo sposino?" Chiedo a Demi sapendo che tanto la risposta sarebbe stata 'tutto apposto, lo amo tanto'.
"Non so, non è più come prima, è come se avesse paura di Michael o di stare con voi."
Cosa? Paura di stare con noi? Ma dai. Siamo solo un po' strani.
"Beh un depresso, una pazza ce si veste da unicorno, un angelo vestito da stronza e un modello. Lo capirei."
"E chi sarebbe il modello sentiamo un po?" Dico guardando il ragazzo che ha appena detto la frase.
"Io certamente." Risponde spostandosi una ciocca da davanti gli occhi.
"Rega io vado a casa così mangio e poi esco per andarmi a prendere la macchina. Non posso più scroccare passaggi a tutti o andare in giro in autobus. Mi accompagnate?" Dico ai ragazzi che uno finisce la sua birra e l'altra si stringe la pettinatura.
"Io ho bisogno assolutamente di studiare qualcosa, scusa." Dice dispiaciuto Ashton tra un sorso e l'altro.
"Io devo uscire con mia madre." Dice invece Demi.
Esco dal covo salutandoli e torno a casa. Nel tragitto in autobus mi arriva un messaggio da Calum.
Finalmente, ci ha messo un bel po'.
*Non ti preoccupare piccola. Ma non avevo freddo con il pigiama e la felpa? Ti saresti potuta prendere una mia giacca.*
Che bello leggere queste parole, sapere che anche un minimo si è preoccupato di me mi fa sorridere.
*Mi ero anche dimenticata di essere in pigiama*
Invio il messaggio e scendo dall'autobus nella fermata giusta.
Con chi potrei andare a comprarmi una macchina? Olivia.
Le mando un messaggio e solo dopo 3 minuti ricevo la risposta.
*Certo, ti sto passando a prendere con la mia macchina. Alle 4 ho un appuntamento però*
Non rispondo e mi preparo per essere presentabile.
Scendo per le scale che devo pulire, ma ora proprio no. Mi preparo un caffè e lo bevo in cucina. Osservo fuori dalla finestra che da sul giardino. Amo vedere il vento che muove l'erba e le nuvole che riempiono il cielo.
Suona il campanello ed esco con la mia borsa ancora piena delle cose che questa notte ho buttato dentro con gli occhi ancora chiusi."Okay grazie arrivederci."
Dico all'uomo pelato vestito con abiti scuri e rovinati.
"Alis io devo andare ho un appuntamento.. Aemh.. Un colloquio di lavoro.. Ciao."
Mi bacia una guancia e sfreccia via nella sua auto.
Ora sono io e la mia nuova macchina uguale a quella di Ashton ma grigia. Salgo finalmente sul posto dell'autista e accendo il motore.
Passo la mano sulla pelle del sedile e mi godo la sensazione.
Mando un messaggio a mia madre, uno dei pochi gesti che scambio con lei.
*Mamma ho la macchina.*
Parto e alzo subito il volume della musica. Il vento che arriva dal finestrino aperto mi scompiglia i capelli. I TheFray alla radio.Infilo la felpa nera che Ashton mi aveva regalato ed esco di casa con la sola voglia di passeggiare.
Per cena ho riscaldato gli avanzi di quello che io e Tiana abbiamo mangiato insieme.
Vedo verso il parco con le cuffiette fisse nelle orecchie, anche ora i TheFray con 'How to save a life' mi inondano il corpo e mi fanno stranamente sorridere.
Davanti all'ingresso del parco su una panchina noto una sagoma familiare. È chiusa con le ginocchia vicino al viso e i capelli che la coprono.
Mi avvicino di più e la sento singhiozzare. Le punte dei capelli turchesi e la tuta rossa. Aumento il passo e la raggiungo, tolgo le cuffiette e le lascio penzolare senza preoccuparmi di stoppare la musica.
"Cos'è successo tesoro?" Le dico spostandole i capelli dal viso. È tutta rossa e il trucco le cola sulle guance.
Appena mi vede mi abbraccia inondandomi del suo profumo dolce.
"Non ne voglio più sapere niente di Demon." Dice sottovoce. Non le chiedo altro per evitare di farle ricordare.
La prendo per mano e la porto verso casa mia. Quando arriveremo le chiederò tutto.
Continua a singhiozzare. Prendo le cuffiette che dondolano dal cellulare e gliele metto alle orecchie facendo partire la riproduzione della playlist meno triste che ho.Buona giornatina a tutti
Ecco il ventunesimo capitolo(?) sinceramente ho perso il conto. Comunque vorrei tanto avere delle opinioni da parte vostra su questa storia.
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Grazie mille a tutti, spero che continuiate così✈️
Al prossimo capitolo.
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I'm fine |C.H.|
Fiksi Penggemar'Le persone silenziose sono quelle che hanno tanto da dire.' Lui ha molto da dire e lei lo sa. 'È molta la voglia di urlare quello che sento, ma anche la paura di non essere capita.' Lei vuole liberarsi di qualcosa e lui lo sa.