Jealous

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"Ti sto portando a casa. Mi annoio qui, voglio stare solo con te."
Dice cercando le chiavi dell'auto nelle tasche dei pantaloni.
È troppo ubriaco per guidare, però anche io voglio stare sola con lui. Mi piace così, probabilmente domani si pentirà di tutto quello che ha detto e tornerà il solito Calum di ghiaccio, ma questa sera voglio godermelo.
Gli riprendo la mano che mi ha lasciato per la ricerca e lo tiro verso la strada. Andremo a piedi, le macchina domani la passiamo a prendere, tanto casa mia è vicina.
"Che fai? Guarda che la macchina è ancora la." Farfuglia Calum indicando il parcheggio pieno.
È davvero ubriaco. Mi piace.

Ci incamminiamo per la strada di casa uno accanto all'altra sul marciapiede. La strada e buia e si sentono solo le nostre risate. Non posso smettere di ridere, mi ha esplicitamente detto che si sta per cagare addosso e che se non ci sbrighiamo ad arrivare la fa dentro un cestino della spazzatura.
Povera me. Ad un certo punto sento la sua mano toccarmi il fianco e spingermi verso di lui. Ho il suo braccio attorno alla mia vita e i nostri piedi camminano in sincro.
Arriviamo davanti al portone di casa, ma proseguo. Tanto non se n'è neanche accorto. Sta guardando il cielo e sembrerebbe stesse contando le stelle. Ha bisogno di riposarsi, ma prima una bella cioccolata calda da Carmen. Ci fermiamo davanti al bar accogliente sotto casa mia ed entriamo.
"Perchè siamo qua?" Si avvicina al mio orecchio e sussurra "Non vuoi farmi usare il bagno di casa tua eh? Okay la farò qua." Mi sorpassa per andare a chiedere alla ragazza dietro al bancone le chiavi del bagno, ma lo blocco prendendogli il braccio. Guarda le mie mani contro la sua felpa e si rimette accanto a me. Si siede ad un tavolino vicino alla vetrina dove possiamo osservare quello che succede all'esterno del negozio tutto bianco e rosso. Ordino due cioccolate calde e le porto al tavolo. Calum sta guardando ancora la parte di cielo che si vede tra i palazzi con la testa appoggiata al vetro.
"Ti piacciono le stelle?" Chiedo e riporta subito l'attenzione sulla sua tazza fumante e su di me.
"Si, non mi capita spesso di camminare o di stare fuori di notte se non in macchina e non ho mai rivolto lo sguardo verso il cielo." Io al contrario suo amo la notte e guardare le stelle, sin da piccola di notte uscivo sul balcone della mia camera per cercare le stelle cadenti.
Bevo un sorso della mia bevanda e Calum fa lo stesso con la sua. Appena appoggia la tazza sul tavolino non posso fare a meno di guardare intorno alla sua bocca una striscia marrone di cioccolato.
Si accorge che lo sto fissando e si passa la lingua per pulirsi. Maledetto, è possibile che riesce ad essere sexy pure con i baffi di cioccolato mezzo ubriaco e con l'urgenza di andare in bagno. Mentre beve dalla sua tazza continua a guardare il cielo stelle dopo stella.

"Io non me la metto di nuovo la roba di Ashton. Preferisco dormire in mutande."
Mi dice con tono presuntuoso e si lancia sul letto. Esco dalla mia camera per andarmi a lavare i denti e a togliermi questa gonna un po' troppo attillata.
Anzi che non ha fatto commenti, così ubriaco direbbe di tutto. Comincio ad avere un po' di mal di testa a causa di tutta quella vodka che ho ingerito per noia.
Torno in camera dopo essermi lavata e lo vedo dormire con braccia e gambe aperte sopra le coperte occupando quasi tutto il letto. Mi avvicino e dopo aver appoggiato i vestiti di stasera sul comò mi sdraio accanto a lui rannicchiandomi sul suo corpo il più possibile. Anche questa notte morirò di freddo senza coperte. La sua pelle è calda, osserverei il suo petto muoversi per tutta la notte. Però mi addormento prima.

È notte fonda e siamo ancora nella stessa posizione in cui eravamo appena mi sono addormentata, ho scordato la luce del bagno accesa quindi grazie alla porta socchiusa riesco a vedere Calum dormire. Sono stata svegliata dal solito rumore di piatti rotti e ormai sono sempre più capace a riconoscere che è un sogno e a tornare alla realtà. Menomale che ho Calum qui che mi distrae da tutto senza neanche rendersene conto.
Cerco di sfilargli da sotto il corpo le coperte e dopo qualche suo lamento riesco a coprirci e faccio in modo che le nostre gambe siamo intrecciate. Passo il dito sul petto nudo dove sono esposti i suoi tatuaggi. Una data in numeri romani e una piuma poco sotto la clavicola destra. La pelle sua è calda al contatto con la mia, fortunatamente non si sveglia.
Guardo per la prima volta verso la finestra e vedo che comincia ad esserci più luce, il cielo è più chiaro, l'alba.
Decido di mettermi più comoda tra le sue braccia e farmi cullare dal meraviglioso suono del suo respiro calmo.

I'm fine |C.H.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora