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Allison si svegliò nel cuore della notte. Guardò l'orologio da parete di fronte a sé e vide che segnava le 2.45 del mattino. La testa di Dean era poggiata sulla sua spalla, probabilmente scivolata durante la notte.

Non ricordava quanto del film avessero guardato prima che il sonno li facesse crollare, ma era quasi del tutto sicura di essersi addormentata per prima, visto che l'ultima cosa che ricordava era lo sguardo annoiato di Dean durante la scena finale di Footloose.

Raddrizzò delicatamente il collo dell'amico e lui si mosse appena, assumendo una posizione quanto più dritta possibile. Allison si alzò dal letto lentamente, cercando di non fare rumore uscì dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle.

Aveva fame e aveva sete, e soprattutto aveva un sacco di cose per la testa.

Sospirò mentre raggiungeva la cucina e non fu sorpresa di trovarvi Castiel. Quello che la sorprese, fu vedere che stava preparando del caffè.

"Angeli e caffeina..." mormorò avvicinandosi e afferrando una tazza. "che strana accoppiata."

Lui abbozzò un sorriso sollevando le spalle. "Non è rimasto molto di angelico in me." le disse. "A proposito, grazie per avermi aiutato, non sarei qui adesso se Gerald non fosse comparso dal nulla con una nuova riserva di angelica energia per me."

Allison si schiarì la voce aprendo il frigorifero per tirarne fuori delle uova. "Non ho idea di cosa tu stia parlando."

"Certo... beh grazie."

Lei gli sorrise senza aggiungere altro, aprendo ogni pensile alla ricerca di una ciotola abbastanza capiente. "Hai visto Elijah per caso?"

Castiel annuì lentamente, per nulla intenzionato a nascondere il fatto che avere quel tizio tra i piedi non gli faceva affatto piacere. "Ha detto che questo posto lo incuriosisce, quindi probabilmente sta facendo un giro turistico del bunker in questo momento. Da quanto lo conosci? E soprattutto, quanto bene lo conosci?"

La donna abbozzò un sorriso mentre scaldava una padella per le uova. "Lo conosco da abbastanza tempo e abbastanza bene da sapere che posso fidarmi ciecamente di lui. Credi che l'avrei portato qui, altrimenti?"

L'ex angelo fece un grosso respiro poggiandosi all'isola della cucina. "È solo che è strano."

"Cosa? Elijah o realizzare che ho degli amici al di fuori del nostro piccolo Team Free Will?"

"Un po' entrambe le cose, credo" ammise lui. "È cambiato tutto ultimamente."

"Oh, andiamo" replicò Allison, "non essere così drammatico. Le cose cambiano, la gente si evolve, è il naturale corso della vita."

"Sì, solo che per noi non cambia nel migliore di modi. Dean ha un dannato marchio che prende spesso il controllo su di lui e nessuno sa come aiutarlo. In più, la figlia del mio tramite, che sto disperatamente provando ad aiutare, mi odia profondamente."

Lei annuì versandosi l'omelette in un piatto. "Dean mi ha detto quello che è successo. Pare che Claire sia un vero peperino."

"Peperino è un eufemismo, credimi." Cass si mise a sedere. "È così infuriata con me e con suo padre e con il mondo intero."

"E se provassi a parlarci io? Ci so fare con le persone e se tutto va bene e decide di darmi retta, magari potrei convincerla a trasferirsi a Los Angeles, a casa mia" propose Allison. "Vivrebbe da sola e quindi non dovrebbe rinunciare alla sua tanto amata indipendenza, ma sarebbe in un posto sicuro e potrei chiedere a qualcuno di tenerla sotto controllo senza che nemmeno se ne accorga. Saresti più tranquillo, penso."

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