23.

582 25 0
                                    

23.

Il suo telefono vibrò sul comodino ed Allison aprì gli occhi a fatica, nonostante avesse dormito tutto il giorno e la notte fino a quel preciso istante. Le faceva male ogni parte del corpo, soprattutto un lato del viso sul quale, con una rapida occhiata subito dopo la doccia, aveva capito sarebbe uscito un bell'occhio nero. Anzi, forse la zona si era già gonfiata perché lo sentiva pesante, quasi come se avesse difficoltà a tenerlo aperto.

"Pronto" mormorò, la voce rauca come non mai; per la stanchezza e anche un po' per il fatto che aveva pianto a dirotto tra le braccia di Elijah fino a sentirsi esausta, finchè i singhiozzi non le avevano graffiato la gola.

"Ooh..." risposero dall'altra parte. "Non hai mai usato un tono di voce così graffiato con me, prima. Stai cercando di sedurmi, forse?"

"Crowley" bofonchiò lei in tono seccato. "È notte fonda e ieri ho avuto una pessima giornata. Non sono proprio in vena, quindi dimmi cosa vuoi. E sarà meglio che sia importante."

"Lo è. Credi che altrimenti perderei tempo a telefonarti nel bel mezzo della notte? Anche io ho cose più importanti di cui occuparmi."

"Certo", Allison si mise a sedere sul letto e sospirò. Era buio pesto, ma era certa di essere sola nella stanza. Elijah doveva essersene andato dopo che lei si era addormentata. "Che succede?"

"Il tuo amico, il licantropo che mi hai chiesto di tirare fuori dall'Inferno."

"Mason."

"Lui, o come diavolo si chiama" Crowley si schiarì la gola e dal cambio della tonalità della sua voce Allison capì che si stava muovendo. "Missione compiuta. E giusto perché tu lo sappia, è stato difficile tirarlo fuori, ho dovuto dare qualche spiegazione."

"Hai dovuto dare qualche spiegazione a chi?" chiese Allison perplessa. "L'Inferno è di tua proprietà."

"Sì, questo lo so, ma se tiro fuori un'anima senza alcuna utilità, come il tuo amico ad esempio, devo dare una spiegazione quantomeno credibile ai miei più stretti collaboratori. Si fanno domande e non posso dire loro che l'ho tirato fuori solo perché tu me l'hai chiesto, altrimenti finiranno per pensare che lavoro per te mentre in realtà..."

"Okay, ho capito" tagliò corto Allison. "Ma visto che mi hai già anticipato che per questo favore dovrò lavorare per toglierti dai piedi qualcuno, avresti potuto dire la verità."

"Che sarebbe?"

"Io e te abbiamo una stretta collaborazione lavorativa che la maggior parte delle volte si rivela redditizia per entrambi."

Crowley rise. "Sei l'umana più sveglia che conosco, ma a volte penso che passare troppo tempo con Alce e Scoiattolo non ti faccia bene."

"E questo che vorrebbe dire?"

"Il Re degli Inferi non collabora con la cacciatrice più odiata. Le dà la caccia fin quando non riesce a prenderle l'anima e una volta che l'ha fatto la tortura fino a disumanizzarla completamente."

Allison chiuse un attimo gli occhi, ma non poté fare a meno di provare un brivido pensando al fatto che quello che Crowley aveva appena detto, l'aveva di certo messo in pratica tante volte.

"Hai finito di raccontarmi i tuoi sogni nel cassetto?" gli chiese.

"Il tuo lupacchiotto" disse l'altro ignorando le sue parole, ma Allison notò che sembrava un po' infastidito. "Incontriamoci a mezzanotte lì in quella mega villa dove vivi a New Orleans. Io te lo consegno e ti dico cosa devi fare per me."

The Family BusinessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora