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Il vampiro si lanciò su di lei, nei suoi occhi venati di rosso c'era una rabbia che la cacciatrice aveva visto tante volte negli occhi di quasi tutti i suoi nemici. L'altro succhiasangue, come Dean amava definirli, giaceva in terra, un paletto conficcato nel petto; morto dopo aver tentato invano di ucciderla.

Allison lo colpì con un destro dritto sul naso. Non ne era certa, furiosa com'era, ma credeva di aver sentito qualcosa scricchiolare. Dal suo naso colavano lenti rivoli di sangue ad un ritmo regolare, sentiva il labbro superiore in fiamme, ma tutto quello di cui le importava in quel momento era il corpo di Diego steso sul pavimento, pallido e sanguinante.

La donna afferrò il vampiro per i capelli e gli sbattè il viso sul bancone, poi barcollò quando lui indietreggiò sbattendola contro il muro. Tossì, per la forza del colpo, ma colse l'occasione per piazzargli le mani al lati del viso. E con un unico gesto deciso gli spezzò il collo.

Il vampiro cadde privo di sensi e lei scivolò piano lungo la parete. Aveva il fiatone e gattonò fino a raggiungere il corpo di Diego. Si accertò che fosse ancora vivo e tossendo di nuovo si guardò intorno pensando a cosa fare. Fuori era l'alba e, per la prima volta da tanto tanto tempo, non sapeva esattamente cosa fare. Sapeva che dare al ferito l'aiuto necessario aveva la priorità su tutto il resto, ma se avesse lasciato lì il vampiro svenuto, non lo avrebbe più trovato al suo ritorno e anche la vendetta aveva un posto importante tra le cose da fare. Almeno per lei.

Prese il cellulare dalla tasca interna dalla giacca e fu sorpresa di vedere che nonostante i colpi funzionava ancora. Compose l'unico numero che le venne in mente in quel momento e strinse la mano di Diego nella sua.

Lente lacrime le scendevano sulle guance, sfiorandole il labbro ferito bruciavano come l'Inferno e si sentiva stanca come non le era mai successo. Forse, pensò mentre la voce del suo interlocutore le riempiva le orecchie, doveva prendersi una pausa. Ma aveva troppe cose a cui pensare.

"Mi serve aiuto" mormorò. "Sono sulla Bourbon Street, in una tavola calda chiamata The Shelter. C'è... c'è la mia auto parcheggiata fuori. Fai presto, ti prego."

Allison lasciò cadere il cellulare per terra, poi diede una carezza a Diego e con la poca energia che le rimaneva tirò fuori il suo pugnale. Raggiunse il vampiro privo di sensi e dopo aver premuto sul suo labbro superiore per far scivolare fuori i canini colpì con forza fino a romperli.

Abbozzò un sorriso soddisfatto mettendoseli in tasca e fu allora che Elijah e Klaus entrarono, l'Ibrido per primo.

"Che diavolo è successo?" chiese guardandosi intorno. "Questi sono due dei vampiri di Marcellus."

Elijah lo sorpassò scansandolo, raggiunse Allison e si piegò per prenderle il viso tra le mani. Piangeva e tremava. Era in uno stato in cui non l'aveva mai vista.

"Stai bene?" le chiese scansandole i capelli dal volto. "Tutto questo sangue..."

"Non è mio" disse lei reprimendo un singhiozzo. "Io ho solo qualche graffio, ma Diego" lo indicò con un dito, "respira a malapena. Ti prego, devi aiutarlo."

Klaus si morse il polso, poi lo avvicinò alle labbra dell'uomo lasciando cadere qualche goccia e dopo qualche secondo le ferite iniziarono a rimarginarsi e il respiro a tornare regolare.

"Starà bene" la rassicurò. "Ma ora anche tu devi prendere un po' del mio sangue."

Lei scosse il capo scansando il braccio dell'Ibrido e si ripulì il labbro con la manica della giacca. Si aggrappò ad Elijah per rimettersi in piedi e sbandando raggiunse il vampiro ancora incosciente.

"Devo fare una cosa" disse afferrandolo per le braccia e trascinandolo piano verso l'uscita.

"Allison" Elijah le si avvicinò. "Ti reggi a malapena in piedi. Non puoi andare da nessuna parte in questo stato."

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