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Elijah si portò il telefono all'orecchio senza staccare gli occhi da Allison. La donna, che stava giocando con Hope seduta sul grande tappeto al centro del salotto, aveva l'aria stremata e l'Originale non potè fare a meno di sentirsi preoccupato.

Non sapeva se gli incubi che quella notte l'avevano tormentata fossero un caso isolato o se invece andassero avanti da un po'. Si trovava in Arkansas da qualche giorno oramai, e dubitava che Klaus avesse prestato attenzione a quello che succedeva alla bella cacciatrice.

"Elijah, sono un po' impegnato al momento, temo che dovrò richiamarti."

La voce di Niklaus arrivò calma ma allo stesso tempo alterata da qualcosa che l'altro non sapeva.

"Niklaus, che succede?" Elijah sospirò, ma non distolse lo sguardo da Allison e Hope. Non aveva vissuto molto con la sua nipotina, ma poteva giurare che tra le due fosse nato un amore quasi immediato, visti i sorrisi della piccola.

"Nostro fratello Finn ha piazzato una barriera che ci impedisce di uscire di casa. E la casa è piena di vampiri e licantropi visto che proprio oggi si sta tenendo quella dannata riunione per ridiscutere le nostre alleanze come tu avevi suggerito," spiegò velocemente Klaus. "E, prima che tu dica che questa è l'ennesima occasione per provare che possiamo coesistere, sappi che il nostro caro fratello ha lanciato un incantesimo sui vampiri rendendoli affamati come se non si nutrissero da mesi. Kol è ferito e non so per quanto ancora riusciremo a tenere la situazione sotto controllo."

"Non sembra piacevole."

"È anche peggio di quel che pensi," rispose Klaus. "Io e Marcel stiamo facendo molta fatica a tenere a bada i suoi vampiri. A quanto pare, gli insegnamenti di Allison sull'auto controllo non hanno giovato a molto. A tal proposito, perché non attivi il vivavoce, così posso chiederle se ha qualche idea per tirarci fuori da questa situazione."

"Va bene," Elijah si schiarì la voce mettendo la mano sinistra nella tasca dei pantaloni. Si avvicinò ad Allison e Hope e si mise a sedere sul divano poggiando il cellulare sul tavolino. "Klaus, sei in vivavoce."

Allison corrugò la fronte e prese delicatamente Hope. La mise a sedere sulle sue gambe e le diede un orsetto di peluche mentre scivolava sul pavimento per essere più vicina al tavolino. "Manco da pochi giorni e già hai bisogno di qualcosa. Dio... sei messo peggio di quel che credevo."

Dall'altra parte del telefono Klaus rise. "Oh, dolcezza, non immagini quanto."

Niklaus le spiegò velocemente quello che stava accadendo mettendo in chiaro che la situazione richiedeva un immediato intervento.

"Posso provare a mandare qualcuno Klaus, quello di cui hai bisogno è una strega abbastanza potente da spezzare l'incantesimo di Finn e far cadere la barriera almeno per il tempo che serve ai vampiri o ai lupi per lasciare la casa." Allison scorse velocemente la rubrica del suo cellulare e si fermò su un nome che non chiamava da tanto, ma che forse era l'unica scelta possibile.

"E cosa proponi di fare, nel frattempo?" Klaus sospirò e il rumore di qualcosa che veniva scagliato contro il muro risuonò chiaro attraverso l'apparecchio.

Allison chiuse per un attimo gli occhi mentre faceva partire una telefonata. "Spezza il collo a tutti i vampiri. Dormiranno per almeno un'ora e nel frattempo cercheremo di far crollare quella barriera."

"Non credo che Marcel sarà d'accordo."

"Spezzalo a lui per primo, così non sarà d'intralcio. Non hai altra scelta se non riesci a tenerli a bada" propose lei ed Elijah non potè trattenere un sorriso nonostante la situazione.

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