L'uscita con Daniele era stata rilassante, una chiacchierata di qua una risatina di la, era sempre così con lui ed Anna questo lo adorava .
Finalmente o purtroppo, Anna non lo sapeva, era arrivato il fatidico giorno.
'Alle 4 dai giardinetti' aveva detto lui e lei ci sarebbe andata.
Sarebbe stato il giorno, il momento in cui si sarebbe decisa la loro amicizia e di conseguenza la loro vita.
A Giorgio sudavano le mani e se le passava ossessivamente sui jeans scuri cercando, invano, di asciugarle.
Era seduto sulla panchina ad aspettare Anna. Erano ormai le 4:10 e lei non era ancora arrivata, non che fosse famosa per la sua puntualità, ma a Giorgio iniziava a venire in mente l'idea che non si sarebbe fatta vedere.
In contrario a tutte le sue aspettative eccola là che si dirigeva con calma, avvolta nel suo cappotto nero, verso Giorgio.Quando arrivò si sedette sulla panchina di fianco a lui, ma non si girò, continuò a guardare fisso davanti a lei.
Gio non sapeva come iniziare la conversazione.
"Allora cosa avevi da dirmi?" Disse fredda Anna rompendo il ghiaccio.
"Ehm...io...ecco...vedi..."
"Gio! Non girarci intorno, arriva al punto e basta, così ce lo togliamo veloce come un cerotto. Fa meno male." Disse continuando a guardare fissa davanti a lei.
"Anna puoi almeno guardarmi?"
Lei non rispose e continuò in quello che stava facendo: guardare l'altalena arrugginita davanti a lei."Anna su, non fare la bambina piccola! Ora non vuoi più parlarmi?"disse lui irritato dal comportamento indifferente della ragazza.
"Gio, non so se tu ti sei accorto di avermi ferita molto in questi giorni. Con i tuoi strani comportamenti, il modo in cui te la prendi con i miei amici che non c'entrano niente." Disse lei comunque fissando in realtà il vuoto.
"I tuoi amici intendi Daniele? Ah buono pure lui..."
"Ma cosa c'entra lui in tutto ciò!! Gio non addossare colpe a persone che non c'entrano niente!"questa volta lo disse incenerendolo con il suo sguardo arancione.
"Anna io non me la prendo con persone a caso!"
"A quanto pare sì invece!" Disse lei arrabbiata sporgendosi verso di lui con fare accusatorio.
"Senti Anna anch'io ho i miei problemi okay?"
Anna tornò a guardare davanti a se, ed una lacrima le tracciò una riga sulla guancia bianca e con voce rotta disse:" ah e perché io non ce li ho dei problemi secondo te?"
"Anna, si, ma parliamo solo e sempre dei tuoi di problemi!!"
"Ah sì? Perché tu non mi parli mai della ragazza di turno che non ti caga oppure di quanto vorresti comprarti una casa da solo per non vedere i tuoi genitori litigare?!"
"Anna, ma questi ti sembrano veri problemi, problemi seri?"
"I-io n-non lo so, magari per te lo sono, o forse no, non lo so, ma comunque io sono qua che ti aspetto per sentire qualsiasi tuo vero problema, quando vuoi, invece tu non mi parli più e mi fai stare male"singhiozzò Anna.

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ComBACIO
RomansaI nostri corpi non si conoscevano ancora, ma i nostri cuori sapevano già tutto alla perfezione. (In fase di correzione)