20 Giornate sballate

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Tornarono a casa.
Quella giornata non era iniziata bene dal principio.

"Ti faccio una tisana calda" disse Milena ad Anna per tranquillizzarla. Tremava.

Si sedettero al piccolo tavolo che avevano in camera, tutti intorno a lei.
Gio le teneva la mano, Mattia la guardava chiedendole se andava tutto bene e Milena si prendeva cura di lei.
Anna tremava.
Non tremava più che altro per quello che le era successo, perché se no a tremare sarebbe dovuto essere Mattia, non lei. Lei era impaurita dai ricordi che le aveva scatenato il comportamento di quell'uomo nei suoi confronti. Le aveva ricordato suo padre quando stava ancora insieme a sua madre. Tutte le volte che litigavano, i lividi che sua madre le nascondeva.

Le lacrime incominciarono a scorrerle sulle guance.
Lei odiava piangere davanti agli altri, ma in quel momento non avrebbe potuto fare diversamente.
Milena l'abbracciò e poi le porse la tisana.
Anna la teneva tra le mani. Il calore la faceva sentire leggermente meglio.

Bevve un sorso. Le lacrime smisero di scendere.
Ne bevve un altro. I tremori iniziarano a calmarsi.
Piano piano andava meglio.

"M-mi dispiace per il concerto" riuscì a dire.

"Cosa? Scherzi?"disse Mattia "stavano cantando stonatissimi, non so cosa li fosse preso" cercò di rincuorarla.
Anna sorrise.

"Dai andate a dormire io sto bene" disse lei.

"No io rimango con te stanotte" disse Mattia.

Tutti si guardarono.
Mattia lo notò:" non intendevo in quel senso, su!" esclamò lui.

"Be possiamo fare che per stanotte Gio viene a dormire con me" disse Milena.

"Si direi di sì, è meglio" farfugliò sorpreso Gio.

"No ma non è un problema, veramente." disse Anna.

"No, ho detto che rimango qua" disse lui convinto. Non ammetteva repliche.

"Be allora noi andiamo che siamo ehm...un po' stanchi, sì" disse Gio poco convinto, poi lui e Milena uscirono dalla stanza.

"Ehm beh allora, vai a dormire che oggi è stata una giornata impegnativa" disse Mattia.

Lei annuì.

Andò in bagno, si lavò i denti, si mise il pigiama ed era pronta per abbandonarsi al dolce calore delle coperte.

Quando furono tutti e due nei rispettivi letti il silenzio regnava nella stanza.

"Perché lo hai fatto?" Chiese lei.

"Fatto cosa?"

"Perché sei rimasto con me?"

"Forse un giorno te lo spiegherò, ma ora è ancora troppo presto"

"Troppo presto?"

"Sì, troppo presto per dirti il perché"disse lui.

"Lo sai che sei un ragazzo difficile da capire?"

"Lo sai che sei una ragazza difficile da capire?"

Risero.

"Grazie, ehm per prima" disse Anna.

"Lo avrebbe fatto chiunque" disse lui sminuendosi.

ComBACIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora