Anna si svegliò leggera.
Si proprio leggera, si sentiva liberata da tutti i suoi problemi, ora che Gio era ritornato suo amico. Tutto andava bene.
Prese un libro ed iniziò a leggere. Era una giornata piovosa e lei non stava molto bene, quindi non era andata a scuola.Di Daniele non aveva avuto più notizia dopo la famosa festa, sperava che non avrebbe fatto del male a Gio perché se no non avrebbero, misteriosamente, più trovato il suo corpo da un giorno all'altro.
Mentre Anna faceva quei pensieri malefici decise di andarsi a fare un tisana calda che non faceva mai male.Scese le scale. Nessun rumore.
Si avviò in cucina. Nessun rumore.
Prese la teiera. Nessun rumore.
Cercò la bustina della tisana e poi urlò, per farsi sentire da una camera all'altra:" nonna la vuoi anche tu la tisana?". Nessun rumore."Nonna?" Chiese di nuovo Anna "Madonna ma possibile che non ci senta proprio?"
Lasciò tutto lì e si avviò in salotto.
La nonna era addormentata sulla poltrona."Che dormigliona" rise Anna.
Si avvicinò ancora di più alla nonna e sussurrò al suo orecchio:" nonna sveglia". Nessun rumore.
"Nonna?" Disse un po' più forte lei.
"Nonna?" Urlò.
Nessun rumore.Ad Anna iniziarono a tremare le mani.
Mise l'indice ed il medio sul collo della nonna.
Respirava ancora.Lei si alzò e si avviò il più velocemente possibile a prendere il suo telefono.
Digitò il numero 1-1-8 e disse con voce tremante:" pronto, c'è mia nonna che è svenuta, non so per quale motivo, mi serve aiuto"
"Non si preoccupi mi dica dove abita"
"Via Napoleone 3 interno 5, arrivate presto"
"Un'ambulanza sta partendo ora, non si preoccupi"Le sirene dell'ambulanza si facevano sempre più vicine, ed Anna aveva sempre più paura.
"Nonna, nonna" diceva a bassa voce vicino a lei.
Sentì bussare alla porta e con un scatto rapido l'aprì, facendo entrare quelli dell'ambulanza.
"Dov'è?" Chiese uno di loro.
"Dov'è chi?" Chiese una voce nell'altra stanza.
Anna appena la sentì sgranò gli occhi:" nonna?"
"Tesoro ma che succede?" Chiese lei massaggiandosi la testa e strizzando gli occhi per la troppa luce.
"Nonna, tu non mi rispondevi più e quindi io ho chiamato..."
"Oh mio dio, che spiacevole malinteso, tesoro stavo solo dormendo, è che ho bevuto un goccetto prima e poi mi sono assopita un attimo" disse la nonna.
"Signora ma ancora alla sua età beve?" Chiese uno dell'ambulanza.
"Giovanotto, credi che sia così vecchia?"
Il ragazzo non rispose, borbottò solo qualcosa di incomprensibile.
"Oh be, grazie comunque ma non sono ancora morta quindi sciò sciò" disse la nonna muovendo le mani in segno di andare via.
"Mi spiace" disse mortificata Anna.
"Non si preoccupi, però dica a sua nonna di bere un po' meno" disse il ragazzo che aveva parlato prima.
Uscirono dalla casa e l'ambulanza ripartì.
"Ma nonna, perché aggredisci le persone in questo modo?"
"Ma quale modo, Anna, mi ha dato della vecchia quel ragazzetto....certo che però era molto carino" disse lei guardando di sottecchi Anna.
"Nonna ma basta, dai vai ritorna un po' a dormire" rise lei.

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ComBACIO
RomanceI nostri corpi non si conoscevano ancora, ma i nostri cuori sapevano già tutto alla perfezione. (In fase di correzione)