Anche il più arrogante,ha un'anima fragile.

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POV'S JACKSON.

Ora sto per i corridoi della scuola,dove ci sono tutti gli studenti che ridono e scherzando.
Menomale che abito nei dormitori,così per me sarà più facile.
Mi giro per entrare in classe e quando lo faccio,ritrovo la persona più meravigliosa di questa terra.
Elena Gilbert.
Sta sistemando i suoi libri dentro al suo armadietto. L'aria subito mi manca e non riesco a respirare. Mi fa un certo effetto che non riesco a non pensarla.
Mi sistemo la giacca e i capelli,poi faccio un respiro profondo. Faccio la faccia da stronzo e mi avvicino a lei.
Mi appoggio all'armadietto davanti a lei e quando lo chiude,ci ritroviamo occhi dentro occhi e la cosa mi piace.
"Jackson.." sussurra debolmente che rimane incantata.
Spero tanto che faccio effetto,come lei lo fa a me.
"Ti sono mancato?" sorrido come un cretino.
Lei rotea gli occhi e mi ignora. Se ne va,passandomi davanti e io rimango immobile.
È incazzata per ieri..credo!
La inseguo e quando tocco leggermente il suo polso,lei si gira e mi da uno schiaffo.
Giro la faccia,per il pesante schiaffo e tocco il punto in cui l'ha fatto. Ouch. Fa male!
"Per cos'era?" domando sorpreso e incazzato allo stesso tempo.
"Per ieri,cretino." dice andandosene.
Un ghigno esce dalle mie labbra,sapendo che ieri mi voleva baciare!
Entro in classe e la vedo che si siede accanto a Caroline.
Mi piace quando è così rigida.
Mi siedo al mio posto e quando per sbaglio il mio sguardo ricade su di lei..i suoi occhi incontrano i miei. Ci fissiamo per non so quanto..quando entra la nuova professoressa,tutti si alzano mentre noi due restiamo immobili a guardarci. C'è qualcosa di troppo forte,ma lei non lo ammette.
Perchè è ancora innamorata di Damon.

L'intervallo è fatto per avere una pausa dalle lezioni,ma non è giusto che io dovessi stare in classe per ordine del professore.
"Sai che non è stato educato da parte tua,non alzandoti per educazione." mi rimprovera il rompi palle.
"Senti,prof..ero stanco e non riuscivo ad alzarmi,scusate." dico abbassando lo sguardo,trovandomi una scusa.
"La bugia dillo a qualcun altro,non a me. Anche Gilbert non si è alzata e anche lei dovrà essere rimproverata." dice il prof.
Al suo nome,subito mi avvicino al prof.
"Non ti azzardare a metterla in mezzo!" Lo minaccio e subito me ne pento. Lui mi guarda con sorpresa e allo stesso tempo con fastidio.
"Dovró chiamare i suoi genitori." dice e subito scatto.
Non riesco a pensare e subito gli sferro un pugno.
Lui cade dalla sedia e io indietreggio. Cosa cazzo ho fatto?
Si lamenta per un pó e quando si alza,mi si avvicina.
"Ora ho capito il tuo problema." mi dice il prof e io lo ignoro.
Lui mi prende il colletto e mi avvicina a lui.
"Sei orfano."
A quella parola,mi crolla il mondo e abbasso lo sguardo.
Non doveva dirlo.
"Sei orfano e fai il duro per difenderti,ma sai che non sarà così per tutta la vita." continua e io lascio subito la presa.
"Scusate per il pugno.." dico prendendo lo zaino.
Lui incrocia le braccia e mi guarda.
"Devo andare!" dico per poi scappare da quella classe.
Milioni di flash back mi si accecano.

Ero bambino e stavo con i miei due fratelli. Eravamo a casa e stavamo giocando. Avevamo una cosa in comune. Nostra madre.
Mia madre mi concepì con un altro uomo e questo uomo è mio padre!
Poi si sposó con un altro e ebbe i miei due fratelli. Non ricordo i loro nomi..non so cosa mi hanno fatto. Ma ricordo solo che quel giorno,mentre giocavamo,entró il padre dei miei fratelli e quando mi vide,mi si avvicinó e mi riempii di botte,fino a farmi piangere e urlate di dolore. Era sempre così,non si azzardava mai di toccare i loro figli..ma io non ero suo figlio!
Ogni volta che mi vedeva mi riempiva di botte e la cosa mi distruggeva.
Entro mia madre e fermó il mio padrigno. Usó il suo potere,teletrasportare..
Mi mandó in mezzo al verde,con una casa e là finì tutto! Tutto!

Scuoto la testa per scacciare questo ricordo,ma non ci riesco.
Abbasso lo sguardo e corro più velocemente possibile.
Corró così veloce che non riesco a vedere la persona davanti a me e ci vado a sbattere contro.
"Hey,stai attento." mi dice e quando alzo lo sguardo,vedo Damon.
"Scusa,amico.." dico. Si,chiamo a tutti 'amico'.
"Non sono tuo amico." dice scontroso facendo sbattere la sua spalla con la mia.
Mi odia e come potrei non dargli ragione?
Anche io mi odio.

Sono ubriaco fradicio,cazzo.
Ho bevuto così tanto che non riesco nemmeno a stare in piedi.
Non riesco a pensare e quando prendo la mia giacca,esco fuori da quel lurido locale e mi dirigo verso il mio sogno! Lei.

Arrivato,busso alla porta di casa..so che è tardi,ma non riesco a stargli lontano!
Quando la porta si apre,la vedo finalmente..lei con il pigiama!
È stupenda!
"Jackson..che ci fai qui?" sussurra.
L'alcohol comincia ad espandersi nella mia mente.
"Volevo dirti tre cose stasera e non me ne fregherà un cazzo se mi caccerai. Voglio dirtelo,una volta e per sempre." dico indicandola come un cretino.
Lei mi guarda e scuote la testa,per rimproverarmi.
"Sei ubriaco.." dice incrociando le braccia.
"Bene..così diró la verità." dico ghignando.
Lei mi guarda e la cosa mi manda fuori di testa.
"La prima è che volevo scusarmi per ieri. Sono stato un cretino e non dovevo permetterti di dire quelle cose." dico e lei annuisce,perdonandomi.
"La seconda è che ti ringrazio.." dico.
"Di cosa?" domanda.
"Sei l'unica persona che mi si avvicina,l'unica che mi accetta,l'unica che mi sta accanto. Ti ringrazio." dico e lei sorride subito.
Sento delle gocce su di me e quando alzo gli occhi al cielo,vedo che comincia un temporale.
La pioggia comincia a scendere violentamente su di me e mi bagno tutto.
Lei esce prendendomi la mano per farmi entrare dentro casa,ma io rifiuto l'invito. No,non lo faró.
"Entra..ti stai inzuppando tutto." dice e lei comincia a bagnarsi tutta.
"Anche tu." dico e lei scoppia a ridere. La sua risata diamine.
I nostri corpi si avvicinano e non posso a fare a meno di notare il suo pigiama bagnata. Sentiamo un tuono.
"E la terza?" domanda.
La mia anima crolla e da stronzo,divento fragile.
La mia voce diventa debole e ho la voglia di scoppiare in lacrime,come una femminuccia.
"Sono innamorato di te." dico debolmente e lei rimane sorpresa e indietreggia un pó per poi fermarsi. Sono innamorato di lei,lo sento.
"Jackson..hai detto una cosa troppo.." dice tremando e io mi avvicino a lei.
Comincio ad avere il raffreddore.
"Seria? Lo è,ma non me ne importa. Sono innamorato di te,ogni volta che ti vedo mi manca l'aria..quando vedo la tua risata mi sento felice e quando siamo così vicini,mi viene voglia di prendere quel viso e baciarti.." dico avvicinandomi sempre di più.
La pioggia violenta non aiuta.
Lei mi guarda a bocca aperta e quando prendo il suo viso tra le mani,la spingo sul mio e le nostre labbra si incontrano. Il mil cuore batte a mille e sono sicuro che esploderà.
Circondo la sua vita con il braccio e la tengo stretta al mio corpo e lei apre la sua bocca,dandomi l'accesso.
Le nostre lingue si incontrano e danzano come se non ci fosse un domani.
La sua mano tira la mia faccia ancora di più sul suo viso,finchè il bacio non diventa più intenso.
Milioni di emozioni si scatenano in me e sento il suo cuore battere,le faccio effetto!
Sono innamorato di lei e non me ne pentiró mai.
Quando i  nostri corpo si scontrano,lei si ferma immediatamente e mi guarda.
"Jackson.." dice.
"Si?" dico affannato.
"È sbagliato. Non posso." dice per poi allontanarsi ed entrare in casa.
Rimango immobile e senza parole..il mio cuore si spezza in mille pezzi e comincio a pensare di averla persa.

Sono seduto sul mio letto,a pensare a quello che è successo.
Penso a tutta la mia vita,alla mia adolescenza vissuta da solo.
Sono solo,come lo sono sempre stato. La cosa fa davvero male.
Faccio lo stronzo e il provocatore perchè voglio difendermi,ma non ci riesco. Chiudo gli occhi e una lacrima scende sul mio viso.
Sono a pezzi.

Young and beautiful.(Italian) (#WATTYS2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora