Le prime luci del mattino illuminarono la lugubre cella in cui era incatenata Krystal.
Tra poco il re verrà a prendermi e mi venderà a chissà chi.Tra poco tutto sarà finito.
Furono inaspettatamente le guardie a liberarla,riferendole che aveva un giorno di tempo per raccogliere i pochi oggetti che le appartenevano,perchè l'indomani sarebbe stata venduta.
Il re intanto era tornato alle sue vecchie abitudini:si dilettava con tutte le schiave e passava più tempo con le sue concubine.Krystal abitava nella sua mente però ed ogni volta che chiudeva gli occhi la sua immagine gli appariva nitida.Ogni volta che non aveva nulla di particolare a cui dedicare attenzione ogni singolo pensiero era rivolto a lei.Andreas odiava quella situazione,così decise di anticipare il matrimonio con Lady Valkyria,sperando che la consapevolezza di essere un uomo sposato gli togliesse quella maledetta schiava dalla testa.
Gladys e Rose intanto avevano ripreso a frequentare il letto di Andreas e giravano libere nel castello.Un pomeriggio,mentre stavano passeggiando insieme nei giardini un gruppetto di soldati le aggredì.Gladys fece in tempo a fuggire ma Rose fu afferrata da due uomini con cattive intenzioni.
<<Gladys,ti prego aiutami!>>
<<Sei matta?Prenderebbero anche me..Mi dispiace cara,devo andare.>>
Gladys fuggì a gambe levate lasciandola il balia di quei soldati.
<<Lasciatemi subito.Il re vi punirà duramente se mi fate del male.>>
I soldati risero:<<Tu non sei Krystal Shadows,il re condivide volentieri le sue concubine con noi,non avrà nulla da obiettare.>>
<<Per favore abbiate pietà,io sono una nobile sapete?Vi pagherò bene..>>
<<Non ci interessa il denaro di una puttana del re.>><<Lasciatela andare,idioti.>>
<<K-Krystal..>> Rose la guardò con le lacrime agli occhi.
Krystal aveva in mano il coltello di suo padre ed era pronta a combattere contro quei brutti ceffi per difenderla.
Gli uomini la attaccarono ma lei li respinse facilmente riportando solo qualche graffio superficiale sulle braccia.
Quando finalmente i soldati se ne andarono Krystal tese la mano a Rose che era caduta a terra per aiutarla a rialzarsi.
Rose prese la sua mano,ma non riuscì a guardarla negli occhi:si sentiva davvero in colpa..Aveva rinunciato alla sua amicizia per seguire Gladys e solo adesso si rendeva conto di chi le volesse veramente bene al punto di mettersi a rischio in prima persona per lei.<<Come stai?>>
<<Bene..Grazie a te..>>
<<Figurati.>>
<<Come ti trovi al castello?Spero non sia troppo dura per te..>>
<<Non ha importanza ormai,domani mi venderà e finirò lontano da qui.>>
<<Cosa?E perchè mai?>>
<<Crede che io gli abbia mancato di rispetto ma io l'ho fatto per salvargli la vita..>>
<<Ti va di raccontarmelo?Come ai vecchi tempi..>>Krystal sorrise.Per molto tempo aveva sperato in un ritorno della sua migliore amica e nonostante il torto subito non riusciva a provare rancore verso di lei.Le raccontò tutta la storia compreso il ricatto di Sir Dean.
Rose ascoltò tutto con attenzione.
<<Mi dispiace tanto davvero.Ora che ti ho ritrovata è orribile pensare che ti perderò di nuovo..>>
<<Ti scriverò.A chiunque mi vendano troverò il modo di mettermi in contatto con te vedrai.>>
<<Vorrei tanto poter fare qualcosa..>>
<<Non preoccuparti per me,mi basta averti di nuovo come amica,me ne vado felice.>>
Le due ragazze si abbracciarono con affetto,come non facevano da troppo tempo.A Rose scese una lacrima.Krystal riprese poi a passeggiare nei giardini reali da sola:era contenta di aver recuperato il legame con Rose ma era anche amareggiata per la perdita di Andreas.Era davvero innamorata di lui e pur di restargli accanto avrebbe accettato anche di rimanere una schiava.Invece di lì a poco sarebbe finita tra le grinfie di qualche anziano affarista arrapato.Sarebbe fuggita di certo,ma neanche la libertà le sembrava più così allettante se non era libera di avere lui accanto.
All'ora di pranzo una guardia le consegnò un po'di pane.Sarebbe stato il suo unico pasto del giorno.
Che fame.Non mangio da ieri..
Krystal abbassò lo sguardo e si guardò le gambe.Era dimagrita visibilmente.Sul suo ventre piatto ormai si intravedevano le costole.Stava per addentare il pane quando sentì il pianto di un bambino provenire da fuori al cancello.C'era una famiglia povera che era venuta a cercare un aiuto dal re ed implorava le guardie di dar loro qualcosa da mangiare.
<<Vi prego signori,sfamate almeno mio figlio.E'da tre giorni che non mangia.>>
<<Non ci riguarda signora,sgombrate la zona adesso.>>
<<Aspettate.>> Krystal attirò l'attenzione del bambino e gli passò il tozzo di pane attraverso le sbarre:<<Prendilo,vorrei darti di più credimi,ma non ho nient'altro.Buon appetito.>>
<<Siete sicura?Siete così magra..>> La madre del bambino intervenne preoccupata.
<<Non pensate a me,non sono molto affamata e in ogni caso preferisco far mangiare il bambino.>>
La povera donna si inchinò e la ringraziò mille volte.
Krystal sorrise poi andò a sedersi sotto un albero,dove cercó di rilassarsi.Fu interrotta da Andreas che aveva assistito a tutta la scena in lontananza.
<<Non ti do il pane per sprecarlo,devi mangiare,guardati,sei poco più che uno scheletro.Domani devo venderti e ti voglio in salute.>>
Krystal sollevò lo sguardo su di lui solo per un attimo poi lo riabbassò senza degnarsi di rispondergli.
<<Che c'è?Non sei più combattiva?>>
<<Non ho molto per cui combattere adesso.Ho fatto ciò che ritenevo giusto,non ho altro da dirvi.>>
<<Sei troppo magra.Sicura di sentirti bene?>>
Andreas la osservò.La sua bellissima Krystal.Era così esile,sembrava fragile e indifesa come non mai.Le gambe lunghe spuntavano sotto il vestitino bianco che indossava e che le cingeva la vita mettendo in evidenza la sua magrezza.Andreas avrebbe tanto voluto abbracciarla ma scacciò quel pensiero e tornò ad essere impassibile.
<<Hai già raccolto le tue cose?>>
<<Si.>>
<<Bene.Stasera dormirai in cella.Domani mattina la prima cosa che farò sarà portarti al mercato e venderti al miglior offerente.>>
<<Perchè lo fate?>>
<<E'la punizione che meriti.Avrei dovuto ucciderti ma sono magnanimo per tua fortuna.>>
<<Vi ho dato le mie spiegazioni su quella faccenda Maestà.>>
<<Non do ascolto alle tue favole,ragazzina.>>
<<Come preferite.Io non mento mai.>>
Il re scrollò le spalle e se ne andò senza ribattere.Quella sera la fece rinchiudere in cella e comandò ai suoi soldati di assicurarsi che mangiasse.Cercò di distrarsi ma quando si infiló nel letto e trovò accanto a sè Lady Vallyria non fece che rigirarsi senza tregua pensando alla sua schiava.
E'l'ultimo giorno che la vedo..
Si girò l'ennesima volta.Lady Valkyria dormiva profondamente.Andreas si alzò dal letto e si recò con decisione nella cella di Krystal.Aprì la porta della prigione e la ragazza sobbalzò.
<<Tranquilla,ragazzina,sono io.>>
<<Maestà..>>
<<Sono qui per darti il mio ultimo saluto,sei contenta?>>
C'era un sorriso crudele sul suo volto.Lei rabbrividì e indietreggiò fino a trovarsi con le spalle incollate al muro.
Andreas in un attimo fu davanti a lei e le bloccò le braccia ai lati della testa con la forza.
<<Che cosa volete?>>
<<Te.Per l'ultima volta.>>
Andreas la baciò con foga,selvaggio,quasi animalesco.
Poi la abbassò sul pavimento e la prese.Le tirò i capelli mentre affondava in lei.
Per la seconda volta la fece sanguinare,non gli interessava altro che distruggerla,voleva che soffrisse.
Non l'avrebbe mai punita abbastanza per aver preferito Sir Dean.
La lasciò sfinita sul pavimento.Nel suo sguardo non c'era ombra di odio verso di lui.
<<Perchè diavolo mi guardi così?>>
<<Non vi dimenticherò,maestà.Non ho smesso di amarvi.>>
<<Sta zitta puttana.Non mentirmi ancora.>>
<<Non sto mentendo.>>
<<Ormai è tardi.Non mi fido più di nessuno ragazzina,non mi faró abbindolare da te.Buonanotte.>>Non mi ami.Non saresti andata con lui altrimenti.Devo dimenticarti ad ogni costo.Ah se sarà difficile..Ma devo.
Non posso mostrarmi vulnerabile.Nemmeno a te.
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Light in the Shadows - Love Triumphant
FantasyErano passati anni da quando la Terza Guerra Mondiale aveva cambiato per sempre la Terra. Il mondo era sprofondato in una sorta di secondo medioevo,ripristinando la monarchia assoluta,la schiavitù e i matrimoni combinati. Era di nuovo più che mai ev...