Capitolo 8

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Il giorno dopo, mi svegliai intorno alle dieci del mattino grazie allo scampanellio alla porta.

Notai che Ilenia non si trovava più nella mia stanza.

Raccolsi i capelli e sbadigliai, domandandomi del perché nessuno aprisse la porta d'ingresso. Andai prima a controllare la stanza di Ilenia per verificare se fosse nella sua camera ma il letto era rimasto intatto.

Pensai che fosse andata a dormire nella stanza di Mattia, così scesi al pianoterra e aprii la porta.

«Selene, ma allora sei tornata!» esclamò un ragazzo che mi investì, abbracciandomi.

«Cattiva, perché non ci hai detto niente?» mi domandò una voce femminile.

Cercai di aprire bene gli occhi e di connettere il cervello alla realtà.

«Ragazzi, preparate del caffè forte a Selene perché ancora crede che stia dormendo!» esclamò un'altra voce maschile.

Scossi il capo e capii che erano i miei amici. Mi scostai dal ragazzo che mi stava ancora tenendo stretto a se.

Era Luigi, il mio migliore amico e accanto a lui c'era Luisa e Franco, il suo fidanzato.

«Ragazzi... che ci state a fare qui?» domandai, accompagnandoli in cucina.

Luigi mi cinse la vita con il braccio e iniziò a farmi domanda su domanda.

«Luigi... non vedi che Selene sta ancora dormendo?» gli fece notare Franco e Luisa sorrise, dandomi un bacio sulla guancia.

«Ti preparo un caffè, ok?» mi propose e iniziò a maneggiare la macchinetta del caffè.

«Tua madre ti ha lasciato scritto un bigliettino» mi informò poi Luigi, staccando la lavagnetta dal muro degli avvisi.
I miei genitori erano andati a Livigno assieme ai genitori di Ilenia, portandosi con loro anche la piccola, lasciandomi sola con Mattia.

Fantastico, pensai nervosamente.

«Cos'è tutto questo baccano di prima mattina?» domandò ad un tratto Mattia sulla soglia della porta.

I ragazzi guardarono prima Mattia e poi me con aria confusa.

«Lui... lui è il tuo ragazzo?» mi domandò scandalizzato Luigi.

«Ora capisco perché non sei venuta ancora a trovare la tua compagnia» osservò con un sorriso malizioso Franco.

«Chi sono loro?» domandò invece Mattia.

«Ragazzi, vi presento Mattia, è figlio degli amici dei miei. Sono ospiti a casa mia» risposi tutta d'un fiato e mi rivolsi a Mattia, dicendo «Loro sono i miei amici, la compagnia che frequento qui al lago di Como. Lui è Luigi, Franco e infine Luisa, la sua fidanzata» conclusi.

«Piacere!» esclamarono in coro i ragazzi.

«Piacere mio» ricambiò Mattia un po' confuso.

Mi strinsi nelle spalle, percependo un po' di freddo mattutino.

«Intanto io vado a prepararmi mentre voi fate amicizia, ok?» riferii e mi alzai dal tavolo.

Salii le scale e andai in camera mia a prepararmi. Dopo essermi fatta una doccia veloce, giusto per svegliarmi un po', cercai di fare mente locale sulla lunga giornata che mi aspettava.

Dopo mezz'ora, sentii bussare alla porta della mia stanza e trovai Luigi appoggiato al muro di lato.

«No, no!» esclamò Luigi, entrando nella mia stanza. «Ti devi assolutamente asciugare i capelli altrimenti prenderai freddo».

«Non sei cambiato per niente, Lu» risposi, lasciandomi trascinare in salotto.

Mi fece sedere su una sedia e poi andò a recuperare l'asciugacapelli e la spazzola. Si accomodò poi dietro di me e iniziò a lisciarmi i capelli.

A Luigi piaceva molto giocare con i miei capelli. Solo qualche anno prima aveva deciso di voler diventare parrucchiere. Alle elementari andavamo a scuola assieme ma poi la sua famiglia decise di trasferirsi definitivamente al lago di Como. Di certo lui ci rimase male per la lontananza ma poi si abituò all'idea di ritrovarci nelle vacanze estive e natalizie e rimanemmo molto amici.

«Allora... con Flavia, come va?» gli domandai mentre mi spazzolava i capelli.

«Va come deve andare» mi rispose seccamente e da quel tono capii che c'era qualcosa che non andava.

Flavia era la ragazza di Luigi. Frequentava la nostra stessa compagnia estiva ma solo da qualche anno, aveva iniziato a provare gelosie nei miei confronti perché Luigi era sempre attaccato a me. Nonostante le avessi parlato e rassicurata che tra me e lui non ci poteva essere nulla se non una buona amicizia, lei non mi volle credere all'inizio ma con il tempo imparò a conoscermi e diventammo molto amiche ma qualcosa la infastidiva lo stesso nell'animo sebbene Luigi si era allontanato da me ma poi mandò tutto a monte e le riferì che se non le stava bene il tipo di rapporto che aveva con me, poteva anche cercarsi un altro ragazzo.

Laika saltò sopra il divano e annusò i capelli, poi emise dei piccoli latrati, desiderosa di riceve coccole da parte mia.

«Problemi a causa mia?» gli domandai poi, accarezzando il muso di Laika.

Sospirò, abbracciandomi di spalle.

«Io non la capisco. Ci frequentiamo da più di tre anni ormai e lei non riesce ad accettare la nostra amicizia anche se ti vuole molto bene» mi rispose, rattristato.

«Dai, non ti preoccupare. Voi due vi amate molto e lei si fida ciecamente di te ma forse teme che io possa invaghirmi di te visto che non frequento nessun ragazzo» osservai.

«È per questo motivo che ora lei non è qui con noi?» gli domandai poi.

«No, lei ci teneva a rivederti è solo che oggi lavora e le hanno dato il turno di mattina all'albergo quindi verrà stasera» mi riferii, lisciandomi ancora i capelli.

Una volta che mi sistemò la pettinatura, raggiungemmo gli altri ragazzi pronti a fare colazione. Mattia nel frattempo si era già cambiato e stava chiacchierando allegramente con Franco ma appena mi vide assieme a Luigi, il suo sguardo si riempì di tensione.

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