Capitolo 30

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Verso le dieci, accompagnammo Ilenia al parco giochi per bambini. Era molto carino e ben fatto per la sicurezza dei bambini. Constatammo che vi erano alcuni animatori che badavano ai bambini e mi rilassai al pensiero che Ilenia non corresse alcun pericolo.


Ilenia mi diede un bacio volante sulla guancia, promettendomi di non fare qualcosa di avventato o pericoloso, e scappò subito a giocare con gli altri bambini. Per sicurezza, lasciai il mio numero di telefono all'animatrice di turno, chiedendole di chiamarmi se fosse successo qualcosa a Ilenia, poi io e Luisa andammo verso l'ingresso del campeggio dove si potevano prendere a ore alcune biciclette e decidemmo di farci un giro largo su tutto il perimetro del campeggio.


«Certo che sei peggio di Mattia» mi fece notare poi Luisa quando ci sedemmo a terra, di fronte al panorama del lago visto dall'alto.


Mi sdraiai sull'erba e passai una mano tra i fiorellini, respirando l'odore della terra.


«Tu dici? La sento come se fosse mia sorella e poi non vorrei deludere i suoi genitori. Insomma, mi sono presa la responsabilità di badare a lei» le risposi.


Chiusi gli occhi e mi rilassai. Luisa seguì il mio gesto e si sdraiò accanto a me.


«Cosa farai quando ritornerai a Milano?» mi domandò poi.


«Che cosa intendi?».


«Con Mattia... insomma... come vi vedrete poi?» mi fece notare.


Rimasi a lungo in silenzio. Fino a quel momento non ci avevo pensato sinceramente e non mi ero neanche posta il problema. Il passare del tempo assieme sotto lo stesso tetto, mi aveva fatto scordare che presto le vacanze estive sarebbero finite e che la scuola sarebbe riiniziata.


«Non lo so... non ne abbiamo mai parlato. Non so manco dove abitino adesso a Milano» le risposi poi, facendomi pensierosa.


Chiusi gli occhi, cercando di rilassarmi senza pensare al domani.


Sentii una mano accarezzarmi il volto e mi svegliai di soprassalto. Luisa non era più accanto a me.


«Ehilà» disse Mirko, seduto accanto a me e mi sorrise. Mi misi seduta il più in fretta possibile e mi guardai attorno. Eravamo solo noi.


«Luisa è dovuta andare via e visto che io ero venuto a cercarvi, le ho detto di non svegliarti».


«Quanto ho dormito?» gli domandai.


«Circa un'ora e mezza» mi rispose guardando l'orizzonte «Si vede che eri stanca».


Rimasi in silenzio. Dopo tanto tempo, mi trovavo a disagio a stare da sola con Mirko.


«È meglio se torniamo dagli altri» dissi poi e mi alzai ma Mirko mi trattenne per la mano e mi guardò con occhi tristi.


«Quindi... è lui il ragazzo che stavi aspettando?» mi domandò ad un tratto.


Lo guardai, cercando di non ferire i suoi sentimenti. Sapevo che provava ancora qualcosa per me ma nonostante ciò non mi aveva mai fatto pesare il fatto che non lo ricambiassi. Sarà stato forse il tanto tempo passato assieme tra gli amici di scuola che lui ha iniziato a sperare in un mio ripensamento, senza accorgersi che io amavo da tempo un'altra persona.


«Mirko... sì... è lui» riuscii a dire e lui mi lasciò la mano.


Montai sulla bicicletta e lo fissai.


«Io ti raggiungo dopo» mi disse semplicemente Mirko. Gli posai un'ultima occhiata, poi iniziai a pedalare e dirigermi verso il nostro bungalow.


Verso il tardo pomeriggio Ilenia e Mattia andarono a fare una passeggiata assieme tra i campi mentre io e Luigi decidemmo di fare una partita a tennis. Dopo tanto tempo, giocare a tennis mi stancava prima ancora di finire un set.


«Sei fuori forma, eh?» mi urlò Luigi ridendo.


«Zitto e gioca, babbo» gli risposi, sghignazzando.


Dopo non so quante partite, mi buttai sulla panchina con l'asciugamano sul volto. Ero stremata.


«Lui ti ama ancora» mi disse Luigi, sedendosi accanto a me. Mi posò un braccio attorno alle spalle.


Mi tolsi l'asciugamano dal viso e guardai il cielo, sospirando.


«Ti riferisci a Mirko?».


«Si» mi rispose «Che intenzioni hai?».


«Lu, lo sai benissimo. Io amo Mattia. Ancora oggi mi sembra impossibile poter essermi dimenticata di lui. Tempo fa, te ne avevo parlato che non provavo amore per Mirko, tu stesso mi consigliasti di lasciarlo, di esser onesta con lui».


«Si... solo mi dispiace vederlo così... insomma lui è venuto fin qui per stare con te...».


«Questo non deve giustificare il resto però» gli feci notare.


Appoggiai la testa sulla sua spalla.


«Lu... finalmente sono felice... non ti basta questo?».


«Sele... io sono felicissimo per te e per Mattia... ho notato che indossa una collana... è quella che gli hai regalato prima che si trasferisse a Roma?».


«Sì... ancora adesso la porta addosso».


«Vedrò di far ragionare Mirko ma credo che dovresti parlare con Mattia, una volta che rientrate a Milano. Insomma... tu sarai ancora in classe con Mirko, Mattia andrà in un'altra scuola... inizierete a frequentare altre persone, ultimo anno delle superiori, tanti ostacoli da superare assieme...».


«Oddio Lu... mi stai facendo venire l'angoscia!» esclamai, ridendo.


Scoppiò a ridere anche lui, stringendomi a se.


In tarda serata, optammo per un giro pizza e al bar del campeggio c'era uno spettacolo allestito dai ragazzi della zona con tanta musica e divertimento per grandi e piccini.


Io e Ilenia ballammo assieme, divertendoci. Mattia non la finiva più di scattarci le foto mentre la coppia del momento, Luisa e Franco, si erano imboscati per una passeggiata romantica.


Ogni tanto sentivo lo sguardo di Mirko posarsi su di me, ma non lo diedi a vedere per non far scatenare polemiche da parte di Mattia.


L'amore attraverso la musicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora