Capitolo 25

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Mattia si avvicinò a me e mi prese il volto fra le mani.


Potevo perdermi sotto quello sguardo così amorevole e protettivo nei miei confronti. Attraverso i suoi occhi azzurri, potevo vedere il mio stesso riflesso.


Mi guardò le labbra e prese ad accarezzarle con il pollice. Posò infine le sue labbra sulle mie, baciandomi delicatamente, accarezzandomi la guancia. Piccoli baci pieni di affetto. Cinsi le braccia sul suo collo, giocando con una ciocca dei suoi capelli tra un bacio e un sorriso.


«Come siete carini!» esclamò ad un tratto Ilenia, spaventandoci.


Luigi e lei erano davanti alla porta a fissarci con un sorriso divertito dipinto sul volto. Mi sentii avvampare e lo stesso valeva anche per Mattia. Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere.


«No, perché? Fate come se non ci fossimo» insistette Ilenia.


Continuai a ridere, facendo a fatica a trattenermi.


«Vedi, piccola. Non sono abituati ad avere un pubblico quando si coccolano» spiegò Luigi, cercando di trattenersi dalle risate.


Ilenia aveva lo sguardo corrucciato e poco ci capiva riguardo a certe cose. Per lei era naturale parlare o fare le coccole davanti agli altri. Non ci vedeva nulla di strano.


Verso la tarda mattinata, decidemmo di andare al lago, giusto per fare qualche nuotata. Preparai in anticipo, con l'aiuto di Luisa, dei tramezzini e qualche bibita per il nostro pic-nic al lago.


Ilenia era fuori di se dalla felicità quando le permisi di portare anche Laika con noi. Solitamente preferivo lasciarla giocare all'interno del giardino della villa visto che adorava sentirsi libera e non dietro un guinzaglio ma per questa volta, feci un'eccezione e anche Laika non fece i suoi soliti dispetti quando le misi il guinzaglio. Aveva capito che non doveva fare la monella con Ilenia.


Entrammo in spiaggia, attraverso la darsena. Era una piccola spiaggia privata. Tutta per noi. Tolsi il guinzaglio a Laika e assieme ad Ilenia corsero dentro l'acqua a giocare.


«Ilenia per favore! Non andare troppo al largo!» urlò Mattia.


Lo guardai, facendogli notare che era troppo premuroso con Ilenia e di darle un po' di fiducia.


«Sa badare a se stessa, sai?» gli dissi poi.


«Non lo metto in dubbio, però...» iniziò a dire Mattia. Lo zittì, posandogli le mie labbra sulle sue. Era stupito ed impreparato da quel bacio. Mi allontanai, cercando di non escludere anche gli altri ragazzi quando invece Mattia era rimasto ancora incantato dal mio bacio.


I ragazzi lo presero in giro e presto si buttarono anche loro in acqua.


«Sono proprio ancora bambini nonostante siamo ormai già quasi adulti» disse Luisa, una volta che eravamo seduta a terra ad osservarli giocare.


«Già... siamo cresciuti... mi sembra ieri che ci siamo conosciute e passato tanti momenti assieme» dissi, guardando la montagna di fronte a noi.


«Sì, e spero che ce ne saranno delle altre» disse, rivolgendomi lo sguardo.


Mi sentii osservata e notai una figura che dalla staccionata della strada c'era un ragazzo che ci fissava. Ora che ci pensavo, era lo stesso ragazzo di qualche giorno fa che avevo intravisto mentre andavo a casa di Luigi assieme agli altri.


«Sai chi è quel tipo?» mi chiese Luisa, guardando nella stessa direzione.


«Non penso... anche perché da qui non si capisce bene chi sia» le feci notare.


«Non sarà un maniaco?» domandò mezza impaurita.


Luigi si avvicinò a noi e ci schizzò con l'acqua.


«No! Il mio pareo!» esclamò Luisa.


«Dai su, forza tutte in acqua. Vogliamo vedere i vostri costumi da bagno» disse Luigi con un sorriso alla gatto con gli stivali, poi alzò anche lui lo sguardo verso quella figura e cercò di mettere bene a fuoco la persona.


«Sai chi è?» gli domandai.


«Non lo so, vado a vedere, voi rimanete qui» disse tutto serio Luigi.


Gli altri stavano ancora dentro l'acqua a giocare, ignari di tutto ciò che stava accadendo attorno a noi. Luisa mi strinse per il braccio, era tesa, lo si notava.


Dopo qualche chiacchiera, vidi Luigi dare una pacca sulla spalla a quella figura e ridere assieme. Scomparve dentro la darsena e dopo qualche secondo ne uscì accompagnato da quel ragazzo. Più si avvicinava, più rimasi a bocca aperta.


«Oh mio dio!» esclamò Luisa «Ora si che le giornate si faranno interessanti» concluse, guardando prima me e poi lui.


«Beh, non mi saluti?» mi domandò con un sorriso.


Mi ridestai dalla sorpresa e gli sorrisi, dandogli due baci sulle guancia.


«Ciao Mirko... quando...quando sei arrivato?» riuscii a chiedere.

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