Capitolo 28

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Dopo qualche giorno, Luisa e Franco mi proposero di andare in campeggio ai Colli Fioriti visto che c'era anche Mirko e sicuramente a Luigi avrebbe fatto piacere staccarsi dal paesino visto che Flavia lo perseguitava.


«Anch'io campeggio!» disse Ilenia tutta emozionata.


«Certo, tesoro» le risposi e Mattia mi guardò di traverso. Avevo intuito che preferiva trascorrerlo completamente con me per non fare il baby-sitter e tenermi alla larga da Mirko.


Mi mostrò il catalogo del campeggio e mi avvisò che aveva già prenotato una piazzola per tutti noi.


L'unico problema era convincere i genitori di Ilenia a lasciarla venire con noi.


«Non se ne parla» disse, dopo cena, Giorgio con aria risoluta.


Ilenia iniziò a piagnucolare attaccata al braccio di sua madre.


«Ma rimaniamo solo per due giorni, non c'è niente di male!» insistetti.


«Eddai Marta, sicuramente loro si prenderanno cura di lei» le fece notare mia madre e Marta rimase in silenzio a riflettere.


Giorgio prese in braccio Ilenia e le asciugò il volto con la mano.


«Tesoro, non credi che sia meglio che i ragazzi si divertano tra di loro? Sono grandi e ogni tanto hanno anche loro bisogno di divertirsi senza avere il dovere di badare a te» iniziò a dire suo padre. Ilenia lo fissò con i suoi grandi occhioni e mi morsi il labbro. Mattia mi posò una mano sulla spalla per farmi forza.


«Io non ho mai pensato che Ilenia fosse un peso per noi. L'altro giorno si è divertita tantissimo al lago con tutti noi. Si è comportata bene e ubbidiva a ciò che le dicevamo. Insomma... perché pensate che non possiamo prenderci cura di lei senza la vostra supervisione?» domandai dopo un po', stringendo i pugni.


Rimasero tutti in silenzio e io uscii dalla sala, andando fuori in giardino dove Laika mi raggiunse tutta felice, scodinzolando allegramente la coda. Decisi di farmi una passeggiata dietro la villa e salii le scale. Andai nel mio posto preferito dove potevo ammirare il lago e le stelle, stendendomi a terra. Laika posò il suo dolce muso sopra la mia pancia, accucciandosi accanto e io presi a giocare con le sue orecchie e accarezzarla lentamente.


Guardai la luna piena. Illuminava tutto il lago con il suo chiarore e le stelle facevano da contorno a quella magnifica vista. Le stelle appaiono tutte raggruppate, in varie figure e prende il nome di costellazione. Non avevo ancora imparato bene a leggere le carte celesti il che era un peccato. Con una vista simile a cielo tutto aperto era possibile vedere la volta celeste che conteneva all'incirca 7000 stelle, che sono visibili senza gli strumenti sofisticati.


Sentii lo spezzare di un rame alle mie spalle e scattai in piedi socchiudendo a malapena gli occhi, sforzandoli per poter vedere una figura che si muoveva. Anche Laika era sull'attenti, con le orecchie alzate, pronta ad aggredire l'intruso.


«Sono io, amore» disse Mattia «Scusa, non volevo spaventarti» disse, facendo qualche passo e si mise sotto la luce della luna.


I suoi occhi brillavano quella sera, il che lo rendeva ancora più bello. Sentii un battito forte sul mio petto e ci misi una mano per tranquillizzarmi.


«Vieni, ti va di guardare la luna con me?» gli chiesi con un sorriso e lui si avvicinò a me, stendendosi accanto a me. Appoggiai il capo sul suo petto e lui mi abbracciò teneramente, baciandomi i capelli. Rimanemmo tutte e due in silenzio, senza dir nulla.


«È bella luna, vista da qua» disse a un tratto Mattia «Ti piace l'astrologia, vero? Nella libreria che hai in salotto, ho notato che quasi tutti i libri parlano di esso».


«Ne hai letti qualcuno?» domandai, rilassandomi tra le sue braccia.


«Uno che parlava della luna, era interessante, devo dirlo» mi rispose e lo guardai con un sorriso e lui ricambiò.


«La luna e la terra si erano formate allo stesso tempo circa 4,6 miliardi di anni fa, lo sapevi?» mi chiese Mattia.


«Certo che lo so Tia, e so anche che i crateri e i bacini che ha sono stati formati a causa di un ininterrotto bombardamento da parte delle meteoriti molto grandi determinando le dimensioni dei crateri e ...»


«... E questo causò lo spaccamento della crosta lunare provocando così enormi eruzioni laviche che si diffusero sul fondo dei bacini diventando scuri e lisci quando la lava si indurì» concluse Mattia al mio posto «Ho studiato bene?».


«Mi hai stupita, devo ammetterlo» gli risposi, rivolgendo lo sguardo alla luna «E dimmi un po', visto che ti sei informato così bene, sapresti dirmi come vengono chiamate quelle chiazze scure che si sono formate sui bacini?» domandai, mettendolo in difficoltà.


«Mari, vengono chiamate così anche se non c'è mai stata l'acqua sulla luna e non ci sono segni che l'hanno contenuta. Ci sono anche i rilievi che sono vicini ai mari e ...».


«Ok, ok... sai tutto sulla luna... come non detto» gli feci notare, ridendo.


Rimanemmo di nuovo in silenzio e sentii la sua mano appoggiarsi sulla mia.


«Ti amo» mi sussurrò Mattia e alzai lo sguardo su di lui. I suoi occhi brillavano sotto la luce della luna. Gli accarezzai il volto, e posai delicatamente le mi labbra sulle sue. Iniziai a sentirmi un tutt'uno con lui. La sua dolcezza mi trasportava verso piaceri e passioni che non avevo ancora assaporato. Mi strinse a se, dolcemente, stringendomi poi i fianchi e mi sollevò, facendomi sedere sopra di lui a cavalcioni. Continuammo a scambiarci qualche coccola tra sorrisi e baci.


«Forse è meglio che io non partecipi al campeggio» sentimmo dire accanto a noi.


L'amore attraverso la musicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora