Capitolo 12

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Mattia mi prese la mano e me la baciò, guardandomi negli occhi.


«Non so se riuscirò a ingannare i nostri genitori quando incrocerò il tuo sguardo» disse poi Mattia.


«Io non ci trovo niente di male» notò Franco, addentando la sua brioche. «Infondo loro sanno che fin da piccoli voi, eravate molto uniti. Non sarebbe una sorpresa per loro venire a sapere che ora vi siete messi insieme» concluse.


Sorseggiai il mio caffè latte e rimasi in silenzio.


«Fra, dopo tanto tempo, solo ora si sono rivisti! Sono cambiati sia fisicamente che caratterialmente e sarebbe poco credibile questa storia per i loro genitori per ora quindi è meglio che lascino passare un po' di tempo» consigliò Luisa.


Sentimmo dei passi veloci venire nella nostra direzione e un urlo dolcissimo darci il buongiorno non appena aprì la porta della cucina.


«Ilenia!» esclamai, allargando le braccia e la bambina corse verso di me e mi abbracciò teneramente.


«Come stai, piccolina?» domandai.


«Benissimo! Mi sono divertita, anche perché ho dormito con mamma e papà» mi rispose Ilenia con un sorriso dolce.


«Ma tu guarda, cerca lei che suo fratello» osservò sconsolato Mattia e si risedette sulla sedia.


Ilenia scese dalle mie braccia e corse a riempire di baci il fratello che ritrovò il sorriso.


«Sei pure geloso di tua sorella» lo prese in giro suo padre, entrando in cucina assieme ai miei genitori.


«Ciao tesoro» mi salutò mia madre, dandomi un bacio sulla fronte. «E buongiorno a voi ragazzi... stranamente non vedo Luigi fra voi» osservò poi.


«Buongiorno» salutarono all'unisono Luisa e Franco.


«Luigi era con noi fino a ieri pomeriggio ma quando è iniziato a piovere, beh... è corso da Flavia» spiegò velocemente Franco.


«Avete già fatto colazione?» domandò Luisa.


«No cara. Fra poco noi andiamo al bar a mangiare qualcosa» rispose mio padre, prendendo un bicchiere di acqua dal rubinetto.


«Beh, possiamo preparavi noi una degna colazione per voi» propose Mattia.


«Tesoro, è un pensiero gentile ma visto che abbiamo deciso di farci un bel giro in barca, ne approfittiamo e facciamo colazione fuori» rispose la signora Marta.


«Quindi questa bella bambina ci farà compagnia» disse Luisa, giocando assieme a Ilenia.


«Assolutamente no. Ilenia verrà con noi in barca. Voi dovete divertirvi e non certo fare i baby-sitter» osservò il signor Giorgio.


«Stai scherzando, vero?» risposi incredula «Ilenia non è un peso ne per me ne per Mattia» confermai.


«Se è per questo, neanche per me è un disturbo» disse Franco, affiancandosi a Luisa.


«Mamma, io voglio stare con Selene» insistette Ilenia dopo qualche minuto.


«Bambina mia, non dare fastidio ai ragazzi. Non ti andrebbe di fare un giretto in barca? Sarà divertente» tentò suo padre e dopo qualche attimo di esitazione, Ilenia mi baciò velocemente sulla guancia e fece altrettanto con Mattia e saltò in braccio a suo padre.


Intuimmo le sue intenzioni e le augurammo di divertirsi e di scattare tante foto durante la piccola gita in barca.


Nel giro di un'ora e mezza, i nostri genitori erano già nella darsena della proprietà e, saliti in barca, presero il largo.


Mattia si avvicinò a me e mi cinse le spalle con il braccio.


«Di nuovo soli» mi fece notare Mattia e ricambiai il suo abbraccio.


«Ehi piccioncini, che ne dite se andiamo a trovare Luigi?» ci consigliarono Luisa e Franco.


«Dobbiamo proprio?» mi domandò Mattia.


Lo fissai e gli sorrisi.


«Sei per caso geloso di Luigi? Se è questo il problema, non ti preoccupare, lui è fidanzato con Flavia da più di tre anni ormai. Lei è molto gelosa di me, perché crede che Luigi mi venga dietro» gli spiegai, avvicinandoci ai ragazzi.


«E non è così?» mi fece Mattia, scocciato.


Gli strinsi la mano, sorridendogli e raggiungemmo i nostri amici.


Decidemmo di andare a trovare Luigi e Flavia senza avvisarli.


Andammo a casa di Luigi dove sicuramente li avremmo trovati assieme. La villa di Luigi non era molto distante dalla mia villa se non qualche kilometro. La percorremmo a piedi, camminando lungo la spiaggia. Un lieve venticello, rendeva piacevole la giornata.


Luisa e Franco camminavano mano nella mano qualche metro più avanti a noi, regalandoci qualche momento di intimità senza i nostri genitori attorno.


«Avrei preferito di gran lunga star nella villa con te, suonandoti qualcosa, approfittando della loro assenza» mi fece notare Mattia, riferendosi ai nostri genitori.


«Va bene anche così, non ti pare?» gli risposi, fissando il lago.


Mattia si fermò e mi trasse a se, posando le sue mani sulle mie guancia.


«Non ti voglio perdere ora che ti ho ritrovato» mi sussurrò.


Il suo sguardo era così inteso che mi fece arrossire. Posai la mia mano sopra la sua e gli rivolsi un sorriso pieno d'affetto.


«Tia... non ti devi preoccupare, ora che ci siamo ritrovati, nessuno ci separerà».


Ricambiò il sorriso e appoggiò la sua fronte alla mia, continuandomi a fissare negli occhi.


«Principessa... mi sei mancata» concluse e le sue labbra si posarono delicatamente sulle mie, accarezzandole con dolcezza. Il suo respiro si univa al mio, i nostri cuori presero a battere all'unisono. Mi sentii trasportare dal suo bacio.


Lo abbracciai teneramente mentre mi stringeva a se. Continuammo per circa qualche minuto, fino a quando il soffio del vento, non distolse l'una l'attenzione dell'altro.


Mi volsi verso la spiaggia e notai un ragazzo fissarmi dal marciapiede della strada. Lo guardai per qualche secondo di sfuggita poi strinsi la mano di Mattia e ci incamminammo verso i ragazzi che si erano fermati un po' distanti da noi, aspettando che finissimo di farci le coccole, come le chiamavano loro.


Raggiungemmo la casa di Luigi che si sorprese della nostra visita inaspettata.


Quando ci aprì la porta, aveva l'aspetto tutto trasandato. Sicuramente si era svegliato da poco.


«Dormiglione, facci spazio» disse Franco allegramente, scostandolo leggermente.


Ci accomodammo nel salotto principale della villa. La casa era tutta in ordine e nell'aria aleggiava il profumo delle brioche calde appena sfornate.


«Anche se ho appena fatto colazione, devo dire di avere un certo appetito» osservò Franco, massaggiandosi lo stomaco. Luisa gli rifilò una gomitata e Luigi scoppiò a ridere.


«Accomodatevi in cucina, oggi Teresa è di buon umore» disse Luigi, riferendosi alla cuoca e non che governante della casa.


«Io nel frattempo vado a farmi una doccia e sono di ritorno da voi» continuò Luigi ma a metà delle scale, si fermò, voltandosi verso di noi.


«Mi raccomando... lasciatemi da parte qualcosa» concluse con un sorriso e osservò la mia mano unita a quella di Mattia.


Anche Mattia notò lo sguardo di Luigi e rafforzò la presa sulla mia mano.


Luigi ci rivolse un sorriso triste ma allo stesso tempo comprensivo e salì al piano superiore.


L'amore attraverso la musicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora