Il giorno dopo, decidemmo tutti quanti di giocare a pallavolo mentre Ilenia era andata a giocare al parco giochi assieme agli altri bambini.
Ero in squadra con Luigi e Mirko. La partita si svolgeva chi con le mani chi con i piedi.
«Ehi non vale con i piedi!» esclamò Luisa, perdendo la palla.
«Tutto vale» rispose a tono Luigi.
Tra discussioni e risate, vincemmo il primo e il secondo set. L'ultimo set lo vinsero l'altra squadra.
Notai che Mirko si stava sempre più isolando e speravo che non fosse per colpa mia.
Dopo pranzo andammo tutti in bicicletta a vedere in giro il campeggio e rilassarci.
Ilenia mi fece capire di iniziare a sentire la mancanza di Laika e cercai in tutti i modi di distrarla, tra giochi da tavola, passeggiate assieme a Mattia e la conoscenza con altri bambini.
Ilenia decise poi di andare, assieme ai bimbi, a fare una piccola avventura con gli animatori e così la lascia andare, augurandomi che si divertisse.
Mi ritrovai dentro il bungalow da sola. I ragazzi erano andati a giocare a calcio mentre Luisa era andata al minimarket del campeggio.
Mi affacciai sul ballatoio del bungalow e abbracciai con lo sguardo i fiori, il prato, l'insieme che si affacciava sull'orizzonte del lago. Il sole mi baciava il viso e l'aria era fresca e pulita da respirare.
Il cielo era sereno senza ombra di nuvole. Chiusi gli occhi e sentii il leggero venticello, accarezzarmi il volto, scostarmi i capelli dal collo. Ogni nervo del mio corpo si stava beando di quel momento, rilassandomi più che potevo.
«Sei bellissima... come sempre» mi disse una voce.
Aprii gli occhi e notai che poco più avanti c'era Mirko che mi stava osservando.
«Grazie» gli risposi, cercando di tranquillizzarmi «Come mai sei qui?».
«Mi ero stufato di giocare a calcio così sono tornato qui, sperando di farmi una doccia prima di uscire con voi dopo» mi rispose, passandomi accanto. Si soffermò un attimo accanto a me. Era troppo vicino e sentivo il suo profumo misto al sudore. I suoi occhi color nocciola, mi guardavano intensamente. Conoscevo quello sguardo. Uno sguardo innamorato, uno sguardo pieno di passione, uno sguardo intenso.
Mi strinse a se con un gesto improvviso, posando una mano dietro la mia testa, intrecciando le sue dita tra i miei capelli.
«Mirko... che fai?!» riuscii a dire, cercando di allontanarlo da me.
«Io... io ti amo ancora Selene... perché non possiamo stare ancora insieme?» mi domandò, scostandosi da me ma sentivo ancora la sua mano dietro la schiena, bruciarmi la pelle.
«Lo sai benissimo che io non provo amore per te... ci siamo messi assieme, abbiamo provato... ma se non è cambiato nulla in quei mesi, non credo che cambi proprio ora» cercai di farlo ragionare. Mi divincolai dalla sua presa, avvicinandomi agli scalini del giardino.
«Lo so» mi rispose con tono arrendevole «Io ti guardo come tu guardi Mattia... io saprò renderti felice... più di lui... siamo stati bene assieme, avevamo un bel rapporto...».
«Mirko... non capisci... tutto quello era finzione! Insomma io mi sforzavo di essere presa da te ma con il tempo avevo capito che tra di noi non ci potrebbe essere nient'altro se non una bella amicizia» dissi guardandolo «Non rovinare tutto» conclusi, scendendo gli ultimi scalini e decisi di raggiungere Luisa al minimarket per non rimanere da sola con Mirko ma lui mi prese per il braccio e mi voltò di scatto, tirandomi a sé. Sentii le sue labbra posarsi con decisione sulle mie. Sgranai gli occhi e cercai di allontanarmi da lui ma lui mi prese la testa e mi premette contro di sé. In quel bacio sentivo tutta la sua disperazione nel riconquistarmi. Le lacrime mi rigavano il volto.
«Ma che cavolo stai facendo!» urlò ad un tratto una voce.
Mi sentii strappare dalla stretta di Mirko e vidi Mattia tirare un pugno violento sul viso di Mirko.
Luigi mi scosse un attimo, guardandomi preoccupato.
«Tutto bene?!» mi chiese e lo guardai con le lacrime. Annuii debolmente mentre Franco cercava di far calmare Mattia.
Luigi mi lasciò un attimo da sola e raggiunse gli altri, trattenendo Mattia con forza. Mirko rimase impassibile, steso a terra. Dal naso gli colava un rivolo di sangue ma lui non se ne curò.
«Io ti uccido!» esclamò pieno di rabbia, Mattia «Lasciatemi! Mi sono rotto di fare il ragazzo comprensivo con sto stronzo!».
«Calmati... va da Selene, per favore. Ci pensiamo noi a lui» disse Franco, cercando di farlo ragionare, ma tutto era inutile. Era fuori di sé.
Mi avvicinai a Mattia e posai una mano sul suo viso. Mattia mi guardò con sguardo triste e attraverso i suoi occhi, vedevo il mio sguardo straziato.
Mi avvicinai al suo volto e gli sussurrai tra le labbra «Cancellami il suo sapore».
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L'amore attraverso la musica
RomanceUn amore che doveva sbocciare nel passato, per caso si rincontra nel presente. La musica esprime ciò che il cuore non riesce a comunicare i propri sentimenti...