Ad un tratto la porta della stanza si spalancò e comparve Ilenia, gettandosi poi sul letto in mezzo a noi. Luisa si scusò dell'impeto della bambina ed entrò anche lei.
«Tranquilla... ora è tutto apposto» le dissi con un sorriso.
Luisa mi guardò con sorriso e poi fissò anche Mattia.
«Tranquilla... sono calmissimo» disse Mattia, ridendo.
Luisa tirò un sospiro di sollievo e disse «Comunque, credo che Mirko se ne sia andato via insieme a Luigi».
«E meno male!» esclamò Mattia e gli posai una mano sul braccio.
«È successo qualcosa quando non ero qui con voi?» domandò, interessata Ilenia.
«Nulla di nuovo piccola. Solo che ho preso a pugni Mirko» le rispose Mattia.
«Noooo! E io mi sono persa la scena?!» domandò Ilenia divertita.
«Valli a capire i fratelli» dissi, scendendo dal letto.
Dopo cena, andammo a vedere lo spettacolo con i fuochi d'artificio. Ilenia era appollaiata sulle spalle di Mattia e rimase per tutta la durata dello spettacolo, con il naso all'insù, meravigliata dai colori, dalle forme dei fuochi d'artificio.
Rimasi attaccata al braccio di Mattia, ad ammirare lo spettacolo. Quello era una specie di saluto per chi se ne andava dal campeggio. Ogni domenica sera ne davano uno spettacolo che durava circa venti minuti.
Il cielo era immenso e colorato. Sul lago si riflettevano le luci dei fuochi e l'insieme sembrava fosse la rappresentazione di un quadro notturno della natura in festa.
Alla fine dello spettacolo, Mattia posò a terra Ilenia e mi strinse a sé.
«Qualsiasi cosa accadrà d'ora in poi, io e te staremo per sempre insieme» mi disse in un sussurro. Lo strinsi forte a me e lo baciai delicatamente.
«È un'altra promessa?» domandai poi e lui annuì.
A fine serata, tornammo al bungalow e preparammo le nostre borse, pronti per lasciare il campeggio il giorno dopo.
Da quel giorno non vidi più Mirko. Luigi lo aveva accompagnato alla stazione del treno, facendogli capire che aveva agito male nei miei confronti. Quando era in treno, però, mi chiamò al cellulare e con voce rotta, si scusò per come si era comportato con me, non rispettando i miei sentimenti, anteponendo solo se stesso, egoisticamente. Lo perdonai, nonostante tutto anche se non ne avevo intenzione, ma sicuramente non volevo rovinarmi l'ultimo anno scolastico solo per via di questi dissapori tra me e lui.
«Spero che torneremo amici come prima» mi disse poi Mirko.
«Non subito... cerca di capire, dai tempo al tempo... forse un domani ma non adesso, non me la sento» gli risposi, onestamente e lui accettò questo mio pensiero.
Trascorsero due settimane da quel giorno al campeggio tra divertimento al lago e passeggiate in montagna. Eravamo sempre tutti uniti e affiatati come gruppo e Ilenia ormai era diventata la nostra mascotte. Si era ben integrata con noi e i suoi genitori si arreso all'idea di lasciarla spesso con noi in giro.
Una sera ci fu una festa a distanza di qualche paesino dalla nostra villa e ci andammo tutti quanti.
C'erano tante persone che si divertivano, chi con un bicchiere e stuzzichino, chi facendo foto e tuffi in acqua e chi poteva mettersi a suonare il pianoforte. Lo strumento si trovava in mezzo alla piazza ed era un pianoforte a coda, tutto in nero, illuminato ai piedi dei pedali, che dava un effetto romantico in sé.
Guardai Mattia e gli sorrisi, stringendogli la mano di nascosto, senza che i nostri genitori se ne accorgessero, poi mi avvicinai ad un signore, chiedendogli la possibilità di suonare un brano al pianoforte. Lui mi accennò con il capo e mi sorrise.*****
Carissimi lettori... ecco giunti al penultimo capitolo!
Questo è il mio primo romanzo che pubblico e spero vi sia piaciuto! A breve pubblicherò un altro romanzo. Spero vivamente che continuerete a leggermi...*****
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L'amore attraverso la musica
RomanceUn amore che doveva sbocciare nel passato, per caso si rincontra nel presente. La musica esprime ciò che il cuore non riesce a comunicare i propri sentimenti...