Concorso!

Pezzo di slutinde

L'odore acre di polvere le invase i sensi facendola starnutire e arricciare la bocca in una smorfia. La sala distrutta e impolverata le sembrava così diversa da quello che era stata pochi anni prima. Camminava lenta con le assi di legno che scricchiolavano sotto il suo peso, la vista un po' offuscata dalle lacrime e la luce del giorno che entrava con fatica dalle finestre rotte. Da quant'è che non entrava in quella casa? Forse erano passati anni dall'ultima volta. Così tanto tempo dall'incendio.

Il suo passo era insicuro mentre si addentrava in quello che tempo prima era il soggiorno, con la mano sulla bocca e il petto che minacciava dei singhiozzi. Avanzava dritta verso un punto all'angolo che aveva attirato la sua attenzione. Solo quando fu vicina alla superficie potè farsi scappare finalmente il primo singhiozzo, primo di tanti altri che l'avrebbero accompagnata per tutto il resto del pomeriggio, forse. Il legno bruciacchiato rendeva quel tavolo privo di dettagli, le decorazioni incise sulla superficie non si distinguevano più. L'intero tavolo era incrinato verso destra e solo allora riuscì a notare la gamba spezzata che lo rendeva privo di stabilità.

Se lo ricordava quel tavolo, l'avevano costruito lei e Mitch appena comprarono la casa. Avevano deciso di usufruire delle capacità da falegname del ragazzo per rendere la casa più loro. Avevano tagliato e levigato del legno di quercia e avevano assemblato i pezzi facendosi aiutare da qualche loro amico. Poi, lei si era premurata di inciderci vari ghirigori e persino le loro iniziali. Non avevano lasciato nulla al caso per rendere più intimo quel soggiorno.

Ma ora quel legno e quel tavolo che erano stati tanto speciali, non erano altro che ammassi di roba bruciata. Polvere che macchiava il pavimento e che a sua volta macchiava il suo cuore.

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