Non vorrei dire ma, io ero decisamente innamorata persa di quel tavolo. Bello, grande quanto bastava per esser messo in quella nicchia che avevo in camera. Me lo regalò mia nonna a cui tengo molto, seppur non c'è più. Sopra ad esso, tenevo i libri di scuola e con esso, imparai molte cose. Lui fu li quando persi il primo dentino. Lui fu li quando presi il primo 10 o quando portai a casa il primo 4. Quel tavolo era parte della mia vita, senza di esso, la stanza sarebbe risultata spoglia, priva di vita. La mattina appena sveglia, era lui che vedevo. Le sue gambe bianche e sapientemente elaborate, il suo cassetto con il pomello rosa a forma di cuore dove ero solita riporre il mio diario e le penne glitterate, quel piano amorevolmente decorato con carta di riso da mia nonna. Ma tra me e lui, non ci fu sempre amore. Ricordo ancora quando lo odiai perché non poté seguirmi all'università solo perché non riuscii a trasportarlo. Patetico vero? Lo odiai perché si lasciò portar via dalla mia stanza quando i miei genitori vollero farci una stanza per gli hobby da essa. Non vi racconto quanto ci ho sofferto e quanto ho odiato tutti per aver solo pensato di poterlo portar via da me senza chiedermelo. Ho passato notti insonni per lui, ho versato lacrime che nemmeno credevo fosse possibile versare per un oggetto. Perché alla fine questo era. Un oggetto inanimato che se ne stava in una nicchia grande abbastanza per ospitarlo e non un essere umano. Ma per me non era così, per me non è così. Alla fine lo ritrovai, e con molto stupore era integro in ogni sua parte. Eccetto il pomello rosa.Ashley se ne innamorò tanto quanto ne ero io ma decisi di lasciarglielo. Con lei avrebbe avuto nuovi ricordi, nuove emozioni, nuova vita.T�K9�n�y
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