Party hard

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- Sapevo che mi avresti chiamato, piccola.

La voce di Jake risuonava bassa e profonda nell'oscurità trepidante della notte.

Piccola.

Quella parola si ripeteva nella mente di Cady con tagliente insistenza.

- Non sopporto di essere chiamata "piccola". Sapevi anche questo. - ribatté con rabbia soffocata.

- Come sempre sai cosa ribattere. Non ti smentisci mai.

- Non ti ho chiamato per sentire i tuoi commenti inutili. Sai perfettamente che non li tengo in considerazione, e l'unico motivo per cui sto tenendo te in considerazione è che ho davvero bisogno di un passaggio a casa di Kate. Sei disposto a darmelo?

Il tono pragmatico che usò Cady indusse Seth a rimanere in silenzio senza ricordarle che c'era anche lui. Dubitava che si fosse dimenticata di lui.

- A una condizione. - scandì Jake.

- Ovvero?

- Dammi un'altra chance.

Cady rigettò le lacrime in dentro e cercò di sciogliere la mascella rigida facendo passare la lingua intorno all'arcata dentale superiore. Strinse le labbra con i denti inspirando, e infine aprì la bocca per parlare. Non ci riuscì.

Avrebbe voluto piangere. E continuava a non capire come lui riuscisse a farla ancora soffrire.

- Non è dandoti un'altra chance che imparerai ad amarmi. È impossibile che non si riveli una perdita di tempo assurda... - "e un coltello rigirato sette volte nella piaga" avrebbe voluto aggiungere.

- Tu dammi un'altra chance.

Cady si rese conto che il tempo le stava scivolando tra le dita. Quanto doveva passarne prima che Jake si convincesse a dare loro quel fottuto passaggio? La sua pazienza venne meno.

- Cazzo Jake porta qui il culo e la macchina e smettila di tormentarmi! Non otterrai nulla così, solo una fottutissima perdita di tempo! È  questo che vuoi? Perdere tempo? Giocare? Bene, pero' gioca da solo. O vieni qui e mi dai un passaggio o chiudi la chiamata e sparisci dalla mia cazzo di vita! - urlò.

Jake allontanò il telefono dall'orecchio per non sentire le grida in tutta la loro potenza. Cavolo se era incazzata. Decise dunque di mettere da parte i giochetti e andare a prenderla senza farla esplodere in altre urla.

Cady e Seth non attesero a lungo, ma quella attesa fu abbastanza per far capire a Seth che oltre quelle lacrime trattenute c'era molto altro. E lui provava il desiderio tormentato di scoprire cosa.

Si ritrovò quasi inconsciamente a fantasticare sulla sua figura snella e le sue forme, scarse ma accentuate. Era convinto che Cady avesse delle gambe stupende ed era contento che non le nascondesse. Quella sera erano coperte da un corto vestito bordeaux e fasciate da un paio di calze nere.

Cady si voltò dopo qualche minuto, e lo vide fissarla.

- Se proprio devi guardarmi il culo, almeno non farti scoprire. - sputò acida.

- Non ti stavo guardando il culo.

- Dovrei crederci? Voi maschi siete tutti uguali, è una verità universalmente riconosciuta. Non c'è negazione che tenga, caro.

- Puoi crederci o no, ma non ti stavo guardando il culo.

- E che cosa stavi facendo allora? Indirizzavi i raggi ottici originati dai tuoi occhi verso una parte del mio corpo visibile dal retro attraversando la materia notturna? Vuoi prendermi in giro? Ma dai.

Cady (Teen Wolf)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora