Powerful

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Jake tornò a casa di Cady il giorno seguente, nel tardo pomeriggio.

Lei aveva le cuffie nelle orecchie e ascoltava ammaliata la voce di Ed Sheeran.

L'ingresso di Jake in camera la costrinse a togliere le cuffie e prestare attenzione.

- Allora? Cosa hai deciso? - le chiese.

- Prima di dirti qualcosa, devo sapere cosa ti lega a Cameron e come sei arrivato a lui.

Jake assunse un'espressione pensierosa.

- Sei stata proprio tu a portarmi a lui.

- Non parlo di quando stavamo insieme. - replicò lei secca.

- Nemmeno io.

Cady strabuzzò gli occhi.

- Può sembrarti strano, ma stavolta sono dalla tua parte.

- Smettila di fare l'enigmatico e parla.

- Ricorda che ti sto facendo un favore. Fossi in te non mi rivolgerei così irrispettosamente...

Questo bastò per scatenarle una crisi isterica.

- Basta, non ce la faccio più! Non voglio più menzogne, sii chiaro e dimmi tutta la verità! Basta segreti, basta ansia, basta tutto! Dimmi subito quello che voglio sapere. Tutto quanto. - gridò.

Lui mantenne la calma più assoluta.

- E non startene lì fermo come se non stesse succedendo niente! - aggiunse.

- Calmati, innanzitutto. Ti dirò l'essenziale, perché sono estremamente buono con te.

Cady inspirò per non tirargli addosso la prima cosa che le capitò sotto mano.

- Dallas è in città e ti sta cercando.

Un coltello al cuore.

Ti sta cercando.

La lama fu conficcata ancora più in profondità. In modo estremamente spietato, venne rigirata al rimbombo di ogni sillaba nella sua testa.

- Cosa vuole da me? - mormorò, senza voce.

Jake la guardò preoccupato.

- Stai bene?

- Cosa cazzo può fregartene se sto bene o no! Mi hai appena detto che Cameron Dallas mi sta cercando e tu credi che io possa anche solo lontanamente sentirmi bene?! Ma su quale pianeta vivi!! - sbraitò lei.

- Ho solo chiesto! - si difese lui.

- Dio se mi fai incazzare.

Jake si alzò per andarsene, ma Cady lo fermò.

- Non puoi andartene, devi dirmi perché Cameron mi sta cercando.

- Tutto quello che posso dirti è di stare estremamente attenta e guardarti le spalle. Se è venuto da così lontano, dubito che sia per una visita di cortesia.

In quel momento entrò in camera la madre di Cady, con una notizia bellissima per lei.

- Sophie ha prenotato il biglietto per il primo volo da Chicago e verrà qui domani sera! - disse con un sorriso a Cady.

La ragazza s'illuminò.

- Dici davvero? Verrà domani?

- Domani sera sarà qui, con te.

- Non posso crederci... È fantastico! - esclamò Cady entusiasta.

Finalmente una cosa positiva, pensò.

- Allora io tolgo il disturbo... Ho delle cose da fare. - si scusò Jake.

- Ma noi...

- A presto, Cady. - le sorrise.

Lei voleva di più. Voleva sapere di più, sapeva che c'era di più da sapere e sapeva che Jake poteva dirglielo.

La signora Wharton lo congedò affabilmente e tornò dalla figlia estasiata.

- Questo ragazzo è proprio delizioso! - le disse, sorridendo.

Cady increspò le labbra in una smorfia.

- Delizioso, certo.

E molto, molto stronzo.

***

La sera a cena, madre e figlia cominciarono a discutere.

I temi erano sempre gli stessi: il cibo e la scuola.

Cady non voleva mangiare né aveva intenzione di tornare a scuola finché non avesse tolto le stampelle.

- Passati questi quattro o cinque giorni, il dottore ha detto che puoi tornare a scuola.

- Cosa? Non se ne parla! Non andrò in giro con le stampelle come una handicappata. È fuori discussione.

- Stai rimanendo indietro con il programma e non va bene.

- Non verrò bocciata! - esclamò Cady esasperata.

- Va bene, adesso mangia la bistecca che si raffredda. - tagliò corto la madre.

Cady si emise un lungo sospiro di sconforto.

Manovrò coltello e forchetta piano piano per rallentare il più possibile il pranzo e sperare che la madre si spazientisse, con la conclusione di arrivare a mangiare la quantità che voleva.

Il piano, pero', non riuscì.

La madre rimase quasi un'ora ad aspettare pazientemente che Cady finisse il cibo nel piatto.

Ovviamente non lo finì, nessuna delle due si aspettava che lo facesse.

- Quando mi chiederai di andare a una festa, non appena comincerai a camminare normalmente, ricordati che la risposta è no. - chiarì la signora Wharton.

- Cosa? No!

- Sì, invece. Sono stata fin troppo buona con te fino ad ora, ma da adesso in poi farai come ti dico. Non ho intenzione di vederti finire di nuovo all'ospedale. - affermò la madre con decisione.

- E tu pretendi che io ora, a diciassette anni, mi metta a cambiare considerazione su quello che mi dici di fare o di non fare? - Cady era scioccata.

- Fila di sopra, Cady. Non starò ad ascoltarti.

Lei fece come gli venne detto e mise le cuffie nelle orecchie.

Qualche ora dopo, mentre la sua mente vacillava tra sogno e realtà, le arrivò un messaggio.

"Buonanotte regina mia xx"

Cady (Teen Wolf)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora