Tell me more

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Al mattino presto, prima di andare a scuola, Cady scrisse un messaggio a Dean Spiders. Aveva assolutamente bisogno di parlargli al più presto. Inoltre, chiese che Dean portasse con sé un amico fidato.

Andò a scuola con la mente rivolta a Seth, piena di dubbi.

Aveva fin troppe domande in testa.

Perché era sparito negli ultimi giorni?

Perché erano spariti anche Jake e Cam?

Che fine avevano fatto i milioni di New York?

Cady era quasi sicura che il denaro fosse sporco, in nessun altro modo la famiglia Dallas poteva essersi evoluta da gente comune a milionaria. Forse erano trafficanti di droga.

- Risulta, dalla stesura di un processo a nome di Philip Wharton, che John Connor è stato privato di una ingente somma di denaro, probabilmente derivante da un traffico illecito di materiale illegale, e che quella somma si sia persa di vista.

Cady rifletté sulle parole che Dean aveva detto più di un mese prima.

Una lampadina si accese di colpo.

I milioni di New York derivavano da un traffico di droga illecito, di cui probabilmente John Connor era stato privato e che si erano volatilizzati dopo il processo condotto da suo padre.

Cam e la sua famiglia, a questo punto Cady ne era certa, erano coinvolti nel suddetto traffico e in un qualche modo erano entrati in conflitto con suo padre, il quale aveva deciso perciò di trasferirsi sulla costa del Pacifico, a San Francisco.

E fin qui, il ragionamento filava.

Seth e Jake cosa c'entravano invece?

Felice di essere giunta a qualcosa di sensato dopo settimane di tormento, affrontò il resto della giornata scolastica con più serenità.

Prima di tornare a casa, salutò Nina.

- Mi piacerebbe vederti con un ragazzo, domani sera. - le disse dolcemente.

Nina avvampò.

- Ehm... Io...

- E grazie per questi giorni, apprezzo tantissimo il tuo sostegno. - le sorrise ancora.

Cady se ne andò senza lasciarla parlare e ringraziò il cielo perché aveva almeno qualcuno su cui contare. Era certa che Nina sarebbe sempre stata la sua sincera e fedele amica: di lei non poteva dubitare.

***

John Connor era morto.

Al ritorno di Seth a scuola, il giorno seguente, la notizia si sparse velocemente. Si sapeva solo che era morto, torturato da un gruppo di afghani in Messico, luogo dove Seth e sua madre erano dovuti andare per il funerale.

All'intervallo Cady cercò Seth per una spiegazione più dettagliata.

Andarono in un angolo del cortile esterno della scuola, sotto un alto castagno semicircondato da cespugli.

- Cos'è successo? - chiese Cady.

Il ragazzo contrasse le labbra in una linea dura. Inchiodò lo sguardo in quegli occhi chiari e limpidi.

- Mio padre è morto. - mormorò, con un filo di voce e l'espressione seria.

- Oh. Condoglianze...

- Uhm grazie.

Rimasero in silenzio per alcuni secondi.

- Non vuoi dirmi altro?

- Dovrei?

- Seth.

- Va bene. Un gruppo di afghani l'ha torturato. Vuoi sapere altro?

- Non fare così... Voglio aiutarti. E capire. - sussurrò Cady.

- Cosa vorresti capire? Non c'è nulla da capire. - ribatté Seth.

- Questo è quello che rifili alla gente. Io so che c'è molto altro, e non capire cosa sta succedendo mi sta facendo impazzire. - fu la replica.

- Cady... Fidati, è meglio se ne stai fuori.

- Fuori da cosa?

- È una situazione complicata, e il ritorno di Dallas non facilita affatto le cose. Devi avere fiducia in me: meno ne sai, meglio è. Chi sa, viene fatto fuori.

- Io sono già quasi morta! Cosa aspettate a dirmi che cazzo sta succedendo?! Pensate che non lo scoprirò mai? Tu e chiunque sia coinvolto in... Qualunque cosa sia, ditemi cosa succede. Hanno voluto farmi fuori, se è così che la vuoi mettere, il che vuol dire che io c'entro. Ditemi che cazzo c'entro!

Seth guardò per terra.

- Eh no eh, non venirmi a dire che hai giurato di stare zitto. - si fece aggressiva.

- Non è quello. Ho paura di metterti in pericolo più di quanto tu già non sia. - ammise il ragazzo, continuando a evitare i suoi occhi.

- Non preoccuparti della mia sicurezza, dimmi cosa voglio sapere.

Alzò lo sguardo su di lei.

- E invece mi preoccupo, perché a quanto pare non lo fa nessuno. Perché neanche tu ti preoccupi. Perché di te, mi importa.

Cady non seppe cosa dire.

Con una lacrima tra le ciglia, accorciò la distanza fra loro. La lacrima abbandonò l'occhio e cominciò a scendere piano sulla guancia.

- Ripetilo. - sussurrò al suo orecchio.

Seth sentì le narici riempirsi del suo profumo.

- Di te... - cominciò, chiudendo gli occhi per intensificare i sensi - Mi importa.

Forse erano i capelli morbidi di Cady ad accarezzare la gola di Seth e a suscitare il suo appetito di lei, forse era la voce, un sensuale sussurro perso nel padiglione dell'orecchio, a tagliare ogni accenno di logica, forse era l'aura della sua stessa presenza ad attirarlo.

Non ci pensò due volte a baciarla.

La tenne ferma, vicina a sé, e saziò il bisogno che aveva della sua essenza. O, almeno, ci provò. Ma non era abbastanza.

Voleva assaporare ancora quelle labbra soffici e piene, voleva sentirla ancora sua.

- Tu... - disse lei col fiato corto - Tu, mi hai... distratta.

Si allontanò un poco, sentendo suonare la campanella, e lo fissò dritto negli occhi.

- Noi due abbiamo un conto in sospeso. - gli fece l'occhiolino.

Cady (Teen Wolf)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora