18. Il Mondo delle Tenebre

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Lucien vedeva a malapena Valerie, qualche metro di fronte a lui. Si sarebbe lamentato dell'odore, quel nauseante fetore di escrementi e vomito che impregnava tutta la struttura, si sarebbe potuto lamentare del caldo asfissiante, o della mancanza d'aria in quella putredine in cui camminavano una volta usciti dal canale di scolo. Eppure, mettendo un piede di fronte all'altro, riuscì a venirne fuori, e lo spettacolo che gli si presentava davanti era mozzafiato e al contempo terribilmente inquietante. Nel cielo vorticavano pesanti nuvole, scure e corpose a coprire qualsiasi angolo di cielo. Sembrava notte, eppure, tra i banchi di nuvole alti e stratificati, la sfera del sole risplendeva di un violaceo bagliore malaticcio, rendendo il mondo abbastanza visibile da poterlo esplorare, senza illuminare realmente nulla, in un costante, tetro crepuscolo. Fuori dalla fortezza si apriva un deserto pianeggiante e uniforme, il quale si estendeva per miglia di fronte a loro. La terra, rotta come un mosaico, di tanto in tanto si apriva in profondi barati. Un vento costante soffiava in direzione del sole il quale, adagiato appena sopra l'orizzonte, serviva solo a colorare nelle sfumature del viola le nuvole e il cielo nero. Valerie si avvicinò a Lucien, contrastando le sferzate del vento. Gli diede una fiala di Cordaria. Ancora non avevano sentito gli effetti della Piaga, anche se, ripensandoci, nessuno gli aveva realmente spiegato in cosa consistessero. Un'idea, guardando gli Aladel in prigione, se l'era fatta comunque.

«Dobbiamo andare da quella parte» gli urlò Valerie. Ora capiva le strane indicazioni dell'Aladel nella cella. Ombre e luci non mutavano mai, il sole rimaneva sempre fisso, ma subiva in continuazione la danza delle pesanti nuvole che coprivano quasi interamente il firmamento. Lucien non riusciva a togliersi dalla testa le diverse considerazioni a cui era arrivato mentre tentava di non vomitare.

Era stato fin troppo facile uscire dalla fortezza dove erano segregati gli Aladel. Quel luogo era l'opposto di Thorfyr: un castello di basalto e roccia costruito attorno alla Porta Azzurra, per catturare chiunque tentasse di passare. Niente difese, nessuna guardia. Gli Aladel, nel Mondo della Luce, si davano un gran da fare per proteggere i Portali, e, a quanto poteva vedere, inutilmente. Non c'erano eserciti di Orchi o schiere di Vampiri pronti a oltrepassare il portale, niente che fece pensare a una minaccia imminente. Prese a rigirarsi tra le dita l'astuccio di cuoio datogli in consegna.

Per quale motivo gli Aladel controllavano così agguerritamente i portali?

Ripensò a quella sera, quando aveva salvato la vita a tutti contro il branco di Licantropi.

«Ho una domanda» disse a Valerie, un po' per avere una seconda opinione, un po' perché quel luogo era veramente deprimente e conversare non poteva che fare bene al morale.

"Perché volevano catturare un Licantropo per studiarlo? Quali informazioni avrebbero potuto ricavarne?" Valerie, incappucciata per proteggersi dalla sabbia nera che le sferzava la faccia, alzò le spalle. Non c'aveva mai pensato, nemmeno quando erano stati arrestati ed era dovuto intervenire Norman.

"Non saprei. Da Cacciatrice direi che l'ipotesi più probabile è che studiandoli speravano di trovare un modo per ucciderli più efficacemente, sai, casomai cercassero di invadere il nostro Mondo"

"Tu dici? Guarda quella fortezza: cade a pezzi, e marcescente e sicuramente inadatta per radunare migliaia di unità da far passare attraverso quel buco stretto e scuro da dove siamo usciti. Senza contare che, tra l'altro, dalla parte opposta della Porta Azzurra c'è una fortezza subacquea illuminata costantemente a giorno e difesa da migliaia di Aladel armati fino ai denti. Nemmeno un Non Morto sarebbe così stupido da attraversare" Valerie si fermò a osservare la fortezza. Era stata edificata per chiudere il portale, questo era sicuro. La parte Nord, tuttavia, era crollata in un baratro, a precipizio su un lago in secca cosparso di rocce e sterpaglie e, dalla parte opposta, un mare di acqua nera stava pian piano erodendo la roccia su cui si poggiava l'ala Sud.

Le Cronache Delle Sei Armate - Vol.1:Sangue ConnorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora