"Avevi detto che gli Orchi vivevano con gli orchi e i Vampiri per conto loro"
Gli fece notare Lucien. Nauru sorrise.
"Fa differenza? Il Teschio Nero è stata la prima grande conquista della Dama Sorridente. L'hanno costruita gli Orchi esiliati dai loro villaggi sotto il comando dei Vampiri ammaliati dalla Dama Sorridente" Lucien ormai disperava di capirci qualcosa. Erano ore, giorni, che non mangiavano e non bevevano, eppure non aveva fame e nemmeno sete. Aveva paura a chiedere all'Aladel Oscuro, solitamente le sue risposte erano delle spaventose verità. Se era stato irrimediabilmente infettato non lo voleva sapere. Nauru decise che era giunto il momento di fargli capire che c'era ancora una speranza per loro.
"Sentite – esordì con tono serafico – Devo riuscire a penetrare nella fortezza. Sospetto, visto il numero di creature che orbita attorno a quel posto, che entrarci di nascosto sia fuori discussione, anche per me"
"Cosa c'è dentro la fortezza?"
"Vampiri, per lo più. Anche Demoni e qualche Scheletro, immagino. Dentro quella fortezza c'è tutto quello che c'è da sapere su quelle creature maledette" prima che glielo chiedessero, Nauru gli diede le risposte che volevano.
"Quando voi ve ne sarete andati da questo Mondo, e io avrò ucciso la Dama Sorridente, devo sapere chi di loro tenterà di prendere il Suo posto, per uccidere anche lui e rimettere in equilibrio le cose"
La gabbia si mosse. L'intera struttura di ferro e ghisa ebbe un tremito, poi un forte scossone e, dopo qualche secondo, cominciò a scendere lungo il fianco del torrione, cigolando e traballando vertiginosamente.
Mentre venivano calati, videro diversi gnomi intenti ad azionare pesanti catene le quali, attaccate alle gabbie, facevano scendere e salire i prigionieri. Lucien, il quale già si era attivato per capire come fuggire da quella brutta situazione, apprese con sgomento la novità. Avrebbero dovuto farcela alla prima occasione disponibile, altrimenti, se li avessero catturati nuovamente, li avrebbero rinchiusi a marcire così in alto che si sarebbero dimenticati di loro.
La cella scese cigolando spaventosamente per diversi minuti. Con un tonfo secco raggiunsero terra. Erano stati scaricati in quello che sembrava un ampio canale di scolo sotto il livello della terra, una galleria squadrata di roccia profonda diverse decine di metri. Una squadra di Orchi li aspettava. Non erano come quelli visti fino a quel momento. Le loro divise, nonostante fossero sporche e visibilmente usurate, almeno erano complete e davano un senso di militaresco. Due guardie aprirono la cella. Nauru, fino a quel momento, era rimasto immobile, si era guardato attorno senza nessuna espressione. Quando la cella si aprì, non mosse un muscolo. Al primo ordine, Lucien e Valerie non se lo fecero ripetere, uscirono a testa bassa, trattenendo i conati per il terribile odore che quelle creature orrende emanavano. L'Aladel, però, sembrava non voler collaborare.
"Io li odio gli Aladel, anche quelli morti" grugnì l'Orco in comando.
Un Orco entrò nella cella farfugliando, col chiaro intento di afferrare Nauru. L'Aladel lo prese per un braccio e gli diede una testata. Poi, estratta la sua spada dal fodero, lo infilzò da parte a parte, senza ucciderlo, e guadagnò l'uscita facendosi scudo con il suo corpo. Gli altri Orchi indietreggiarono, ma non sembravano spaventati. Gli occhi di Nauru brillavano come mai prima.
"Problemi?" rimbombò una voce dall'alto. Alzando lo sguardo, Lucien vide più di venti musi pelosi e verdastri spuntare dal parapetto. L'Aladel, dopo aver valutato la situazione, roteò la spada e diede il colpo di grazia all'Orco, il quale si dissolse in pochi istanti.
"Gettala – intimò l'Orco in comando – e cammina... per favore" concluse sghignazzando e sputando a terra. Nauru e i due fratelli si avviarono lungo il canale. Dall'alto provenivano urla e imprecazioni, avvolte in quella oscurità onirica. Per prevenire ulteriori alzate di testa, li avevano legati, anche se Nauru non sembrava soffrirne più di tanto. L'Aladel continuava a guardarsi attorno. Valerie aveva capito cosa stava facendo l'Aladel. Doveva essere la prima volta che lo portavano in quel posto, e, esattamente come stava facendo lei, studiava quella struttura, per capire la migliore via di fuga, per trovare punti dove nascondersi o dov'era più sicuro combattere in tre conto decine di quelle creature schifose. Lucien, tuttavia, era sicuro ci fosse altro.
STAI LEGGENDO
Le Cronache Delle Sei Armate - Vol.1:Sangue Connor
Fantasy#1000 views 07/06/16 grazie a tutti !! Revisionato 19/05/16 Due Mondi, quello della Luce e quello delle Tenebre, divisi da sempre e uniti dai Portali. Il precario equilibrio tra i due Mondi dipende da sottili giochi di potere, da misteri grandi e...