20. Abbiamo un accordo

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Avevano perso quello che poteva essere considerato un intero giorno del Mondo della Luce. Lì, nel Mondo delle Tenebre, le ore e il tempo erano concetti così astratti che, dopo un po', nemmeno Lucien e Valerie ci facevano più caso. Alla terza fiala di Cordaria erano giunti in profondità nelle gole e nei contorti canyon a Sud della Porta Azzurra. L'Aladel Oscuro aveva deciso, dopo aver annusato il sudore della pelle di Lucien e Valerie e averci sentito qualcosa, che li avrebbe aiutati a raggiungere il Grande Mare. Valerie si era ripresa bene, ma seguiva gli altri due senza fiatare.

«Come fai a sapere che questo percorso è sicuro e libero dalle Bestie?» L'Aladel Oscuro, che per semplicità aveva detto di chiamarsi Nauru, accettava di buon grado le domande di Lucien.

«Questo percorso è pieno di Bestie – lo corresse Nauru – E ognuna di loro ha assaggiato il filo della mia lama. Finché sarete con me non vi accadrà nulla» li tranquillizzò Nauru.

«E quando arriviamo al Grande Mare, cosa succederà?» Nauru assunse un espressione funerea.

«Nemmeno la Dama Sorridente osa avvicinarsi a quel luogo, per quello è il posto migliore da cui raggiungere la palude. Nessuno sano di mente, abitante della luce o della tenebra che sia, affronterebbe il Grande Mare. Da lì avrete vita più facile per raggiungere la palude»

Camminarono per diverse ore, talmente tante che dopo un po' Valerie estrasse altre due fiale per continuare la cura contro la Piaga. Lucien e Valerie, sudati e stanchi, dovettero fermarsi diverse volte. Non mangiavano e non dormivano da ore, forse giorni, impossibile dirlo. Lucien doveva rimanere lucido, quindi continuava a fare domande a Nauru.

Valerie, però, non stava solo in silenzio e in disparte.

Ascoltava le lunghe chiacchierate tra l'Aladel Oscuro e suo fratello, rifletteva e valutava.

Per questo, finita l'ennesima pausa, estrasse l'arco e lo puntò in mezzo agli occhi di Nauru. Lucien, sorpreso dalla rapidità dell'azione, rimase senza fiato.

«Valerie, che fai sei matta?» la ragazza sudava, aveva il fiatone, eppure, nei suoi occhi, era ancora accesa quella scintilla che moriva dalla voglia di tornare al loro Mondo. Nauru non si spostò di un millimetro. Al contrario, dopo pochi attimi di teso silenzio fece un passo in avanti, mettendosi esattamente di fronte alla punta accuminata della freccia, sfidando Valerie a mollare la corda.

«Abbiamo fatto male a fidarci di lui»

«Che dici Valerie abbassa l'arco»

«Ascoltami Lucien – Gridò Valerie infuriata – Ci sta portando lontano dal portale per ucciderci e farci diventare dei Non Morti, non possiamo fidarci di lui»

«Sta delirando – sussurrò Nauru, con una calma che mise i brividi anche a Lucien – La Piaga la sta infettando, non vi rimane molto tempo»

«Stronzate – gridò Valerie – Dicci perché ci stai portando così a Sud. Se quello è un luogo dove nessuno dovrebbe andare allora perché andarci?»

«Valerie, prova a ragionare, te lo ha già spiegato ...» Nauru continuava a fissare Valerie, senza mai distogliere lo sguardo, senza cambiare espressione.

«No – lo interruppe Valerie, ormai presa completamente da un'ira incontrollabile – Dicci la verità oppure...» si fermò, indecisa su come finire quella frase.

«Oppure? Oppure mi uccidi? Sono già morto una volta, ricordi?» concluse avvicinandosi alla punta della freccia. Mentre avanzava, parte della punta di ferro si conficcò nella sua fronte. Si fermò solo quando era penetrata di qualche millimetro. Nauru non mutò mai espressione, non smise mai di fissarla negli occhi. Valerie era terrorizzata e, se non fosse stato per le gambe paralizzate dalla paura, sarebbe fuggita il più lontano possibile.

Le Cronache Delle Sei Armate - Vol.1:Sangue ConnorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora