25. Per Sopravvivere

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I giorni seguenti li passarono in cella. Per ordine del Vampiro venivano nutriti con cibo che fosse commestibile ma non gli furono restituite le fiale. A quanto sembrava, il Vampiro aveva perso buona parte della sua influenza e non contava più molto nella gerarchia dei suoi simili. Nauru era stato rispedito in cella con i fratelli e non aveva detto nulla da quando si erano riuniti. Lucien avrebbe voluto dargli tempo e spazio, ma non avevano ne uno ne l'altro.

"Nauru, dobbiamo fuggire da qui, subito, o finiremo divorati nell'arena o peggio. Devi aiutarci a uscire, dobbiamo attraversare il portale e tornare indietro prima che sia troppo tardi" fu sorpreso anche lui di sentire quelle parole. Valerie si avvicinò all'Aladel.

"Nauru, ci hai aiutato finora, aiutaci per l'ultima volta"

L'Aladel non le rispose, non la guardò nemmeno.

Passò solo un giorno prima del primo scontro. A terra, al centro dell'Arena, trovarono delle spade e degli scudi. I loro avversari non erano mostri ma Orchi e Gnomi, evidentemente campioni dell'Arena o semplici buffoni. Valerie non ci mise molto a imporsi su quegli avversari, mentre Lucien, pur avendo un addestramento di base, sembrava molto più in difficoltà. Nauru combatteva per mera sopravvivenza. Avrebbe potuto uccidere tutti quei Non Morti in pochissimi istanti e invece se ne stava lì, a osservare e rispondere colpo su colpo, assestando pochi fendenti decisivi quando era il momento. Valerie provava pena per lui e per le torture che aveva subito, per un Aladel innocente che le ricordava Eluay, il quale era stato sottoposto a orrende torture come quelle subite da suo fratello.

Ogni volta che tornavano nella cella, al freddo, sospesi a centinaia di metri da terra, Valerie sentiva il bisogno di comunicare con l'Aladel. Nauru ormai si era chiuso in una fortezza di solitudine che lo aveva allontanato.

Non potevano permetterselo.

"Nauru, ascoltami. Devi aiutarci..." riprovò Lucien afferrandolo per un braccio, cercando di scuoterlo. L'Aladel, per la prima volta dopo giorni, si voltò a fissarlo, poi, con un gesto repentino, lo afferrò a sua volta, con una stretta d'acciaio che sapeva di disperazione.

"Perché non vi state infettando?" ringhiò al ragazzo. Lucien non sapeva cosa rispondere. Nauru gli annusò il braccio, poi fece lo stesso con il collo di Valerie e riprese a fissare il giovane Connor con uno sguardo truce.

"Siete stati senza fiale per troppo tempo, a quest'ora dovreste già essere infetti, ma non lo siete, lo percepisco dall'odore del vostro sangue" I Connor ebbero un attimo di esitazione, il quale, tuttavia, si trasformò subito in smarrimento.

Cosa stava succedendo? Perché non si stavano infettando?

"Devi deciderti Nauru – lo incalzò Lucien, ancora stretto nella presa dell'Aladel – O ci aiuti a raggiungere la Dama Sorridente o ci aiuti a tornare nel nostro Mondo, sei la nostra sola speranza" L'Aladel ebbe uno scatto furioso, aggredì Lucien sbattendolo contro le sbarre e facendo tremare tutta la gabbia.

"Speranza? Quale speranza? Questo orrendo Mondo è senza speranza, la luce della speranza muore dentro i portali e si spegne con la Piaga. E' come un ondata di marea nera e putrida che infanga e corrompe il tuo cuore e la tua anima. E' un distillato di follia che ti scorre nelle vene come un veleno" Il ruggito rabbioso di Nauru si spense in pochi istanti, eppure non versò una lacrima, nei suoi occhi ardeva una rabbia che lo devastava. Lasciò andare Lucien, senza mai togliergli gli occhi di dosso.

"Queste creature, queste Bestie, questi mostri hanno dimenticato chi erano e cosa c'era dall'altra parte ed è solo grazie a questo che non si rendono conto di dove sono e di quale inutile esistenza portino avanti. Si nutrono di vermi solo per riflesso e grufolano nelle ombre" Fece una pausa, poggiandosi sulle sbarre arrugginite.

Le Cronache Delle Sei Armate - Vol.1:Sangue ConnorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora