STORIE

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NOVANTATREESIMA STORIA-Lei abitava a Roma, io a Milano, so che era molto distante e che il mondo è pieno di ragazze ma in lei avevo trovato un qualcosa di speciale. Ogni anno ci incontravamo a Senigallia, nella Marche, per l'estate, e stavamo ogni singolo momento assieme. Si passeggiava sul lungo mare, la portavo alla rotonda e al molo, a volte si andava nel centro storico a fare shopping, amavo stare con lei anche se sapevo che l'estate era destinata a finire, ma in quel momento non volevo pensarci, ero con lei e questo mi bastava. Giunse così il 20 Agosto, giorno della sua partenza, la accompagnai alla stazione quella mattina, e piansi molto, ma le promisi che sarei venuto a trovarla. Io tornavo il 25 Agosto, e per quei 5 giorni non feci altro che stare con amici tanto per passare il tempo. Il giorno del mio ritorno fu deprimente, vedevo aumentare i chilometri tra me e lei, come se un indicatore fosse magicamente apparso fuori dal finestrino e mi segnasse la distanza tra me e lei. Arrivato a Milano le scrissi, e le raccontai di quanto mi mancasse e che non vedevo l'ora che arrivasse la prossima estate, ma la voglia di vederla era troppa, così senza dirle niente comprai un biglietto per Roma. Messaggiando con lei non toccai mai l'argomento viaggio, volevo farle una sorpresa, nelle 6 ore di treno non feci altro che pensare a quanto ci saremmo divertiti assieme, a passeggiare nel centro e a fare shopping. Arrivato a destinazione prima di dirle che ero a Roma, feci un giro per la città, fu proprio quel giro che rovinò la mia vita. In una via del centro la vidi assieme ad un'altra persona, mano nella mano. Il cuore mi si spezzò in migliaia di piccoli frammenti, ma trovai la forza di scriverle: "Ero venuto a Roma per te, ho sconfitto i chilometri ma tu hai sconfitto me".  

NOVANTAQUATTRESIMA STORIA-Amore, sei la mia vita. Amo tutto di te, il sorriso, i capelli, gli occhi e la persona stessa che sei. Hai cambiato la mia vita, l'hai resa migliore, hai illuminato ogni mia giornata. "Cavolo, quanto sono fortunato ad avere una come te" mi ripeto ogni giorno. E il tuo volto, dio quant'è bello, non riesco a staccare gli occhi dal tuo bellissimo viso. Passo intere giornate a guardarti, da quando mi sveglio fino al crepuscolo, sono malato, malato di te. SBAM!  La porta, sono arrivati i miei genitori, oggi ti ho guardato abbastanza, forse sarebbe meglio nascondere la tua testa in un luogo più sicuro, sai non è un bello spettacolo. Ma prometto che domani tornerò a guardarti, a guardare quel tuo bellissimo volto. Peccato aver staccato solo quello dal tuo corpo.  

NOVANTACINQUESIMA STORIA-"Buonanotte, ti amo❤". Ultimo accesso alle 23:37. Rimasi ancora un po' su Whatsapp a messagiare con degli amici, anche se ogni tanto la gelosia mi spingeva sulla sua chat a controllare l'ultimo accesso. 23:37, tutto normale, no, aspetta, online, Sara ti ha inviato una foto

Rispondo: "Sara non eri a letto? e poi perché mi invii foto che non si vede nulla ahahah"
Altra immagine, questa volta con il flash, la foto raffigura la porta della sua stanza
"Sara ma che foto fai? Dai vai a dormire". Non rispondeva ma inviava solo foto.
Altro messaggio, solo un emoji: "❤"
Rispondo: "Ma cosa mi rappresenta? Ahahah Sara sei pazza❤"
Sara ti ha inviato un'immagine: Nella foto c'era una mano, coperta da un guanto nero in pelle che reggeva un coltello

"Sara, hai finito di inviare immagini? Sai, sarei stanco pure io ❤"

Sara ti ha inviato un'immagine: Nella foto c'era il letto di Sara, ma qualcosa non andava, Sara non era nel letto.

Ultimo accesso alle 23:51.  

NOVANTASEIESIMA STORIA-"Ti vedo solo come un amico".

Molti la vedono come una friendzone, molto popolari oggi, io la vedo come una pugnalata al cuore. Daniele. Ho passato mesi a scrivergli, ho rinunciato ad uscire con gli amici per fargli compagnia quando era solo. Ho sprecato un'intera estate dietro ad una persona che non ricambia i miei sentimenti, che non si rende conto di quanto io mi sia sbattuta per vedere un solo accenno di quel bellissimo sorriso sul suo volto. La mia situazione economica non è delle migliori, ma nonostante tutto ho cercato di soddisfare qualche sua piccola richiesta. Ha giocato con i miei sentimenti, mi ha usato come passatempo, come svago per quelle ore di tedio, come sole in quelle giornate di pioggia, e per cosa? PER COSA?! Per vederlo andare via con un'altra persona? Cos'ha lei che io non ho? Soldi? Popolarità? Bellezza? Una macchina?

Ora lo so cos'ha, lei ha una vita, e io lo persa proprio ora, Daniele.

-Spero di aver esaudito la tua richiesta.  

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