Era veramente un bel giorno di primavera,Suzie prese da terra il suo zainetto e se lo mise sulle spalle e si avvió insieme ai suoi compagni verso l'uscita.
Era alla fine della fila,come al suo solito,si guardava in giro cone fosse stata la prima volta che vedesse quel posto che in realtà conosceva da tre anni.
Corse da sua mamma e salì in macchina.
-Mamma...
Suzie tiró fuori la sua dolcissima vocina da bambina di otto anni.
-Si,tesoro?
-Perchè non ho amici?...
In effetti Suzie non era una bambina molto socievole,era una bambina dai capelli neri molto scuro e gli occhi grigi.
Non parlava quasi mai se non le veniva chiesto ed era molto timida,per questo dai tempi dell'asilo non aveva nessun amico.
-Bhè...perchè non socializzi con gli altri bambini...è per questo piccolina.
-Oh...
La bambina si guardó i piedi un pó delusa.
La madre avvertì i sentimenti della figliola.
-Ma non ti abbattere! Avrai tutto il tempo per avere degli amici! Nel frattempo potresti...no no lascia stare...
Suzie guardó sua madre con i suoi occhioni curiosi
-Potrei?
La donna tergiversó un pó ma alla fine parló:
-Bhè potresti crearti un amico o un amica immaginaria.Una persona che puoi vedere solo tu e che ti fa compagnia.
La bambina rimase pensosa fino a casa.
Prese carta e penna e si mise a disegnare.
Rimase a cancellare e ad aggiungere particolari al disegno e infine coloró.
-Mamma! Mamma!
La bimba arrivó correndo verso la donna che stava affettando delle verdure.
-Si Suzie?
-Guarda questa è Marianne! Come vedi è una principessa con i capelli neri,come me! Ha un bel vestito bianco e poi ha gli occhi rossi! Del mio colore preferito!!! E d'ora in poi sará la mia migliore amica!
La mamma osservó il viso della ragazzina raffigurata nel disegno e quegli occhi rossi erano un pó inquietanti.
-È...È bellissimo tesoro...
-Grazie mamma!
La bimba tornó saltellando in camera sua.Suzie continuava a fissare il soffitto.
Non riusciva adaddormentarsi,così le balenó l'idea che avrebbe potuto parlare con Marianne,che era seduta davanti a lei,cosi si alzó a sedere e inizió:
-Ciao Marianne
Nessuna risposta
-Non riesco a dormire...
Silenzio totale
-Come dici? Anche tu non riesci a dormire? Allora siamo in due! Cosa potremmo fare per riuscire a dormire? Contare le pecore dici?...uno due tre....
La bimba continuava a contare.Intanto in cucina arrivó il padre di Suzie,che cenó e poi si mose sul divano insieme alla moglie.
-Karen...
-Si Frank?
-Perchè Suzie sta...contando?
-Contando?! Ah...deve star giocando con la sua amica immaginaria...Passó qualche anno e Suzie crebbe.
Aveva 11 anni,ora era una ragazzina dagli occhi vispi ma sempre chiusa in sè stessa.
Per passare il tempo aveva ampliato il magico mondo in cui aveva passato tre anni meravigliosi a parlare con la sua amica invisibile.
Infatti non si poteva dire fosse inesistente,perchè in effetti Suzie la vedeva,ci parlava,ci cresceva.
Nel suo mondo tutto è perfetto,tutti vivono in perfetta armonia,tutto è al suo posto e niente è noioso.
Suzie e Marianne era amiche inseparabili.
Tutto questo peró non andava bene alla mamma di Suzie.
Sua figlia la chiamavano "deviata","pazza","squilibrata",la sua creatura,colei che doveva essere perfetta non lo era e tutto ció doveva finire al più presto.-Suzanne...
La bimba alzo gli occhi dal suo disegno e li puntó sul viso della madre,il cui sguardo era serio e severo.
-Devi smettere di parlare con Marianne.
-Ma mamma...lei è la mia unica amica...
-Non è una tua amica!
-Ma...
-NIENTE MA,SUZANNE MARIE HARRISON!!!! TU SMETTERAI DI PARLARE CON LA TUA IMMAGINAZIONE SUBITO!!! QUELLA STUPIDA MARIANNE NON ESISTE!!!Gli occhi della piccola si gonfiarono di lacrime calde,lacrime di dolore misto a rabbia,rabbia per il fatto che sua madre non aveva diritto di distruggere i suoi sogni e il suo mondo e non aveva diritto di distruggere la sua unica amicizia.
Suzie entró furiosamente in camera e si buttó a peso morto sul letto affondando il suo faccino nel morbido cuscino di piume
-Oh,Marianne,se solo la mamma capisse...dice che non ti devo più parlare.
Marianne assunse un'espressione sconvolta,quasi spaventata.
-Stai tranquilla io non la ascolto...non posso lasciarti sola!
La bimba sorrise candidamente e Marianne ricambió quel gesto che per lei significava totale dedizione e infinito affetto nei confronti della sua amica.Marianne era stata creata da lei apposta per questo,per essere sua amica,ed era sicura che non avrebbero mai smesso di volersi bene,ne era più che sicura.
Passó qualche settimana e Suzie era di nuovo a scuola,da poco aveva conquistato una nuova amica con cui passava tanto tempo e si divertiva un mondo insieme a lei.
Arrivarono a casa e Marianne sembrava giù di morale.
-Marianne,cosa c'è che non va?
Marianne scosse la testa e volse lo sguardo verso la finestra,sorridendo per quel che riusciva.
-Sei sicura?
Domandó di nuovo Suzie,Marianne annuì sorridendo.
Ma Marianne non era veramente felice,iniziava a sentirsi sola,ma cercava di non pensare a quel che sarebbe successo dopo ma si godeva tutti i piccoli e pochi attimi con la migliore amica che avesse avuto da quando era stata creata.Oramai nulla sembrava più ricordare quei bei momenti trascorsi insieme.
I disegni che ritraevano le mirabolanti avventure delle due inseparabili amiche.
Adesso a occupare quel posto c'erano poster dei cantanti più famosi su MTV,delle modelle vestite all'ultimo grido e cose così.
Della vecchia e cara Suzie non c'era più nulla.
Anche il loro mondo scompariva piano piano,ma ne rimaneva un piccolo spiraglio,nell'angolino di Marianne.
L'erba ancora luccicava e un piccolo fiorellino campeggiava mosso da un vento inesistente accanto a lei.
Lei,ranicchiata in posizione fetale,pensava al suo triste destino.
Pensava che sarebbe stata presto dimenticata,lasciata sola e poi sarebbe scomparsa.
Suzie prese il suo zaino e gridó:
-MAAAAAAA STO USCENDO!!!
"Benissimo..." Si disse Marianne spostando lo sguardo dalla porta che si chiudeva al fiorellino accanto a lei.
"Aspetteró...magari...avrà voglia di giocare dopo...".
Passo tanto tempo,e Suzie non tornava.
"Spero non le sia successo nulla..."
Sospiró Marianne e chiuse gli occhi adagiando la testa sul freddo muro bianco,e in un attimo era nel regno dei sogni.
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