It's Hard

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La ragazza, arrivata nell'ufficio molló la presa sulla pila di fogli, facendoli cadere tutti in un fruscio.
Non era un incidente, assolutamente.
Lo aveva fatto di proposito.

Quello che sembrava essere il capo, si giró sulla sua sedia girevole verso di lei.
La guardava attraverso le lenti di suoi occhiali e sembrava fulminarla con lo sguardo.
-Raccogli.
-No.

Sgomento. Quella frase portó lo sgomento nella sala. Chi sussurrava, chi rideva, chi guardava divertito.
-Come scusa?
-Sì. Esatto. Non li raccolgo.
Edelstein si alzó.
Tutto taque.
La tensione si poteva tagliare con il coltello.

-Lavoro qua da un anno. Un fottuto anno e sono stanca di portare in giro fotocopie! Quella ucraina è arrivata da due settimane ed è già Team Leader! Solo perchè ha una sesta di tette? O quell'altra mulatta! Devono vedermisi le ossa per diventare importante? Non ci sto più. Non mi faccio sfruttare da te. Damerino. Vuoi le fotocopie? Te le raccogli da solo.

-Signorina Hedervary.
Improvvisamente la ragazza si pentì di aver aperto bocca.
-Lei ha perso il suo lavoro di impiegata.
Rimase pietrificata. Come si ripresentava a casa? No! No! No!
-Ma hai guadagnato una presidenza!
-Come scusa?
Edelstein si giró, quasi oltraggiato.
-Io, Bonnefoy e Carriedo abbiamo le nostre quote, che sono il 60% dell'azienda. Sei fuori bello.
Gilbert sorrise.

-No, No Feli. Oggi non mi trovi in cucina ma in studio! Si fanno i soldi!

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