-Il mio burattino adorato... Ottimo lavoro anche oggi come sempre.
Disse l'uomo poggiando sulla mensola il bellissimo burattino dalle sembianze di una bellissima principessa.
Marianne era il nome di quel burattino.
Si sentiva tremendamente gratificata nell'essere la prediletta della compagnia e a venire sempre elogiata dal suo burattinaio che la faceva volteggiare sul piccolo palco dove si esibiva.
I fili che danzavano con lei dandole un'aria quasi magica, non si sarebbe mai stancata di quella vita.
Accadde peró che la luce che teneva accesa la candela svanì per un oscuro motivo, Marianne si guardó intorno per vedere se ci fosse qualcuno nelle vicinanze e notó due spiritelli del vento.
-Salve, Sua Grazia.
Fecero in coro inchinandosi a lei.
-Cosa fa con quelle catene di lenza ai polsi sua maestà?
Fece il minore
-Chi la tiene prigioniera, Eccellenza?
Chiese la maggiore.
- Miei cari, la lenza sulle giunture e l'amor del mio padrone! Sono la più bella agli occhi suoi!
I due spiritelli si guardarono esterrefatti.
-Osa lei chiamare questa libertà?
-Libertá?
Ancora più sorpresi i due chiesero chiarimenti alla giovane nobile.
-Il padrone è l'amore mio! I suoi fili mi muovono al suo comando e piacimento, per lui ci sono sempre! Gli son fedele anche quando non mi usa e giammai lo tradiró!
Lo spiritello maggiore disse:
-Lei dice che lei per lui c'è sempre? Ma lui per lei c'è? Sua Grazia, la sua scarpetta è rotta chi mai la aggiusterà? Lui la riparerà?
-No ma...
-Guarda questo posto, le chiavi e gli orologi, le bambole e i costumi, i libri ed i racconti, chi mai glieli darà? Lui lo farà?
-No ma...
-Ed infine il cielo azzuro, e quello nero della notte, il sole del deserto e le nevi dei ghiacciai, Quando mai li vedrai? Lui vederli ti farà?
A quel punto la bella giovine si trovó a pensare:
Se io volessi uscire? In cuor mio non desidero altro, aspetto solo questo, ma il mio padrone mai tradiró?
-Un giorno capiterà mia cara...
Dissero i due in coro
-Che una bella burattina ti spodesterà, ruzzolerai giù dal trono e nessuno ti alzerà! Sarà una bella botta e finirai nel fuoco, attena Eccellenza, la avverto manca poco!
Sì io ho deciso! Taglio queste stringhe! Libera e felice e non più in catene! Arrivederci mio padrone, io parto! Sulle ali della libertà voleró per sempre!
Il burattino cadde a terra e gli spiritelli volarono via in tre.
Fu così che i fili e imprigionavano Sua Altezza la Regina, adesso imprigionavano il collo del Burattinaio, dall'alto del Albero più Alto del bosco.
