Feci una doccia e mi vestii in fretta.Ce l'avevo fatta in mezz'ora para para.Sentii la porta della serratura scattare e Sebastian entrò in camera.
-Brava,ce l'hai fatta in mezz'ora- disse mentre mi guardava dalla testa ai piedi.Dopo avermi fatto la doccia avevo aperto il borsone che lui aveva lasciato nella mia nuova cella e ci avevo trovato un paio di pantaloni neri super aderenti,una canotta anch'essa nera e un paio di converse (indovinate un po..) nere.Sembrava quasi che dovevo andare ad un funerale,che non era molto rassicurante come pensiero.
-Dammi il braccio- mi disse Sebastian,che aveva in mano una sorta di braccialetto elettronico di quelli che servivano a rintracciare i carcerati che stavano in libertà vigilata,però molto più piccolo.Nell'altra mano aveva un paio di manette.Aggrottai le sopracciglia.
-Perché?- domandai.Lui mi guardò male.
-Dammi.il.braccio- ripetee in modo minaccioso,scandendo bene le parole.Degludii:non gliel'avrei data vinta tanto facilmente.
-No- dissi secca alzando il mento.
-Tu non hai capito,non hai scelta con me,non puoi dire no perché tu non conti niente!Hai capito?- mi disse lui.I suoi occhi diventarono ancora più rossi e i canini si allungarono visibilmente.
In un millisecondo me lo ritrovai vicinissimo a me e mi stringeva e piegava violentemente il braccio. Urlai di dolore.
-Hai capito?- mi richiese furioso.Annuii e lui strattonò forte il mio braccio,facendo scattare il braccialetto al mio polso,seguito a ruota dalle manette.
-Se fai la brava ti tratto bene,se non collabori ti farai molto ma molto male.Ricordati che ho tua sorella,quindi non ti conviene fare la gradassa.Ubbidisci e basta.Bevi questo senza fare storie - disse lui tornado normale e facendo rientrare le zanne mentre mi porgeva un bicchiere.Lo guardai diffidente ma decisi di non dire niente.
Ero stata una stupida e avevo messo in pericolo la vita di Mia per farmi valere,ora dovevo stare zitta se non volevo che le succedesse qualcosa di brutto.Bevvi tutto d'un sorso e poggiai il bicchiere su un mobile.
-Andiamo- disse.Lo seguii a testa bassa,guardando però attentamente il percorso che portava all'uscita e creando nella mia testa una piccola mappa.
C'era una complicazione in più nella fuga adesso:Mia.
Non me ne sarei andata lasciandola li.Sarebbe stato ancora più difficile del previsto.
Ripassammo per la sala circolare enorme e notai che era una specie di zona ristoro,come quelle negli alberghi.Infatti c'era anche una sorta di bancone dove gli emarginati davano le ordinazioni.Quasi mi venne da ridere.Sembrava un resort cinque stelle.Di certo non me lo immaginavo così un covo pieno di emarginati.Lo immaginavo più come una grotta sotterranea dove stavano tutti ammassati a morire di fame,tutti sporchi con i vestiti logori.E invece sembravano dei ricconi in vacanza.
Notai che tutti portavano rispetto a Sebastian e molti lo salutavano al suo passaggio,ma si vedeva che quel rispetto era dovuto solo alla paura e che se non fosse il più potente di tutti già sarebbe stato ucciso e dissanguato da molto tempo ormai.Alcuni mi fissavano senza ritegno,come se fossi un qualcosa da mangiare.Era spiacevole.
-Dove mi stai portando?- domandai intimorita.Lui mii ignorò.Eravamo arrivati davanti ad un grande portone di legno.L'uscita.Quella era l'uscita.Non poteva essere così facile,non poteva non esserci qualche guardia a controllare.Infatti la mia ipotesi non fu smentita.Sbucarono quattro emarginati che salutarono Sebastian con una riverenza.Manco fosse Obama.
Uscimmo e la luce mi accecò.Dio mio, da quant'era che non vedevo la luce del sole?Troppo,troppo tempo.
Mi coprii gli occhi con le mani e gemetti di dolore.Mi bruciavano.
-Muoviti stupida ibrida,non ho tempo per le tue lamentele di dolore- mi disse disgustato Sebastian.Sentii i suoi passi allontanarsi di poco e poi lo sportello di una macchina aprirsi.
-Allora ti muovi si o no?- chiese scocciato.Ancora con le mani ammanettate davanti agli occhi per paura che se le avessi tolte sarei stata di nuovo colpita da quel fastidioso dolore,feci qualche passo in avanti.Mi sentivo anche un po debole,ma passò quasi subito.All'improvviso inciampai e caddi rovinosamente a terra,sbucciandomi il ginocchio. Sentii il ringhio di frustrazione di Sebastian.
-Maledetta idiota che non sei altro!Alzati!- disse rabbioso lui avvicinandosi a me e dandomi un calcio nello stomaco,per poi prendermi per i capelli tirandomeli in modo da farmi alzare.Urlai di dolore.La debolezza si fece risentire,più forte di prima.
-Sali in macchina,ORA!- urlò lui furioso.Trattenni le lacrime,non avrei mai pianto davanti a lui.
Lo guardai con occhi pieni di furia e feci un sorrisetto sprezzante.
-Un giorno,non so bene quando o fra quanto tempo,tu me la pagherai.Me la pagherai per tutto quanto,e quando urlerai di dolore implorando pietà,non mi fermerò,continuerò a torturarti fino a vederti marcire nel dolore,fino a vederti morire lentamente- dissi con voce...sadica.Quasi non mi riconoscevo più.
Salii in macchina mentre lui sorrideva beffardo.
-Sarai tu quella che morirà tra atroci sofferenze tesorino,non io- disse accendendo il motore,per poi partire.Mi sentivo sempre più debole e sentivo che stavo per svenire.Capii che nel bicchiere che mi aveva dato ci doveva essere del sonnifero.Era ovvio.
-Un giorno ti ucciderò,parola mia- bisbigliai prima di perdere i sensi.-Su,svegliati,siamo arrivati- disse Sebastian impaziente mentre sbatteva la portiera.
Mi faceva male la testa e avevo la nausea.Aprii gli occhi lentamente e focalizza il posto in cui mi trovavo.Era un garage molto ampio,con molte macchine di lusso parcheggiate.
Dove mi trovo? fu il mio primo pensiero.
-Ma devo ripeterti le cose sempre due volte?Scendi dalla macchina!- disse lui aprendo la portiera e tirandomi malamente per un braccio,facendomi male.Ma non mi lamentai.
Lui chiuse furiosamente la portiera dell'auto e mi tirò per le manette,esortandomi a camminare più svelta.Entrammo in un'ascensore e lei premette uno dei tanti tasti.Su quello che premette lui notai che c'era scritta un'abbreviazione: 'C.V.T.'Non ebbi tempo di pensare a cosa volesse dire che l'ascensore partì ed iniziò a...scendere???Notai che c'era una sorta di piantina che raffigurava la struttura e vidi che si trovava...sotto terra.
Aggrottai le sopracciglia ma non mi azzardai a fare domande.Avevo notato che Sebastian era dotato di poca pazienza e non vorrei che la finisse mentre ero nei paraggi.
Dopo pochissimo le porte dell'ascensore si spalacarono e Sebastian mi fece cenno di seguirlo.Feci come mi era stato comandato ed iniziai a seguirlo tra corridoi bianchi e freddi,come quelli degli ospedali.
Vidi un'altro emarginato venirci incontro con un sorriso macabro.Portava un camice bianco da dottore e dei guanti in lattice sporchi...di sangue.Sbiancai e mi venne da vomitare.
-Ciao Seth- lo salutò Sebastian.
-È lei?- disse quello saltando i convenevoli e scrutandomi con occhi rossi freddi e calcolatori che mettevano a disagio.Il mio 'accompagnatore fece un sorrisetto macabro ed annuì.
-È lei- rispose.Gli occhi di Seth mi analizzarono di nuovo,come a volermi fare i raggi x.Allora anche lui si aprì in un sorriso sadico e calcolatore che mi fece accapponare la pelle.Si tolse i guanti insanguinati e li buttò in un cestino lì vicino.
-Benvenuta nel Centro Valutazione e Tortura piccola ibrida.In poche parole...benvenuta nel tuo inferno personale- disse con una risata malefica.
Qui si mette male pensai mentre mi spingevano in una stanza.
★☆SPAZIO AUTRICE☆★
Ebbene eccoci arrivati all'ultimo capitolo fino al 5 gennaio.
Si,lo so,sono perfida a lasciarvi in sospeso così...non uccidetemi!!
Comunque tornando a noi...cosa ne pensate?Che cosa succederà nel C.V.T?(Centro Valutazione e Tortura...nome che ispira fiducia eh?)
Commentate e votate!!!
Vi auguro buone feste e....al prossimo capitolo gente!
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Vampire love:conoscenze e inganni
ParanormalESTRATTO DAL LIBRO -Quante volte te lo devo dire eh?Io non ti lascerò mai!Magari saremmo più cauti ma non ti lascio!-disse lui Lo guardai negli occhi e vidi che era sincero.Lo abbracciai forte e lui mi baciò. ********************************** Av...