Vampire love:conoscenze e inganni

Capitolo 17

Le ore passarono confusamente, non ascoltavo le spiegazioni e grazie al cielo nessun professore se ne accorse.
Non facevo altro che pensare a quello che era successo qualche ora prima.Come poteva cambiare tutto in un maledetto giorno?Come?
Finii la lezione,l'ultima per oggi...e nemmeno sapevo che lezione era.Ero messa proprio male.
Appena uscii dalla classe ricevetti un messaggio da Derek.
"FRA DIECI MINUTI ALL'ENTRATA DEL BOSCO, DOVE C'È LA VECCHIA QUERCIA " diceva.
Ero terrorizzata.
Affrettai il passo e uscii dall'Istituto, dirigendomi verso il bosco.Vidi in lontananza la figura di Derek appoggiata ad un'albero.Appena mi vide mi fece segno di seguirlo a distanza,poi si inoltró nel bosco.
Lentamente,cercando di non inciampare su una radice e spaccarmi la testa,lo seguii per il bosco.All'improvviso mi trovai in una piccola radura.Piccola ma bella.Derek mi aspettava al centro del piccolo spiazzo e mi dava le spalle,con le mani nelle tasche.Restai impalata a fissarlo.Le spalle forti,la posizione...
-Finito di guardarmi?- disse lui all'improvviso facendomi tornare alla realtà.Lui si girò e mi guardó.Racimolai il poco coraggio che avevo e avanzai verso di lui.Mi stupii della sicurezza del mio passo.Sicurezza finta ovviamente.
-Ciao- dissi semplicemente io.Non sapevo cosa dire in questa situazione...non mi ci ero mai trovata.
-Ciao- rispose lui.
-Allora...dimmi- in realtà avevo solo voglia di urlargli addosso, di dirgli quanto mi aveva fatto soffrire la sua indifferenza.Ma non lo feci, cercavo di essere calma e civile.Lui fece un sorriso triste.
-Sempre impaziente- disse
-Eh già- risposi io imperterrita.
-Quello che ho da dirti non ti piacerà- continuò lui improvvisamente agitato.
-Lo so- dissi io. Era come se cercasse di temporeggiare.Non voleva dire ció che aveva da dirmi.E io non volevo sentirlo.Ma non si può avere tutto dalla vita.Lui chiuse gli occhi e prese un respiro profondo.Quando li riaprì vidi solo freddezza, distacco e determinazione.Era arrivato il momento della verità.
-Non possiamo stare insieme.Non sei la ragazza che voglio accanto e non posso rischiare tutto per una persona che non amo.Non saró più io il tuo insegnante di combattimento il pomeriggio ma sarà Damien.Mi dispiace di averti illusa- disse impassibile.Caló il silenzio.Sentivo il mio cuore smettere di battere.
Il mondo mi crollò addosso.Me lo aspettavo, pensavo di essere pronta e invece mi sbagliavo.Le sue parole mi lacerarono in profondità,lasciando ferite che molto probabilmente non si sarebbero chiuse mai.Il dolore, la rabbia, la frustrazione e la paura esplosero.
-MI AVEVI PROMESSO CHE NON MI AVRESTI LASCIATA MAI, CHE NON MI AVRESTI MAI FATTA SOFFRIRE!AVEVI DETTO CHE MI AMAVI E CHE IO ERO TUTTO CIÒ DI CUI AVEVI BISOGNO!E IO COME UN'IDIOTA TI HO CREDUTO,HO CREDUTO IN TE...- feci una risata amara tra le lacrime che scendevano copiose sul mio viso e continuai.Non riuscivo più a frenare le parole.
-...MI HAI MENTITO PER TUTTO IL TEMPO.SEI IN BUGIARDO!TI ODIO CON TUTTA ME STESSA!TI ODIO!- urlai.Balenò un'espressione di dolore sul suo volto, subito rimpiazzata da una fredda.
Dolore??Figurati se prova dolore.Te la sei solo immaginata pensai.Si, me la ero solo immaginata.Mi girai e corsi via.Lui non mi seguì.Una parte di me sperava che lo facesse, perché quel gesto avrebbe potuto farmi capire che lui ci teneva ancora un po a me...e invece niente.E questo fece male.
Non so da che parte andavo ma sapevo solo che dovevo andarmene lontano da lui e da tutti i ricordi e da tutto il dolore che mi provocava vederlo.
Corsi e corsi, sempre più lontano.Sapevo che mi ero persa ma non mi importava. Corsi fino a quando non sentii i polmoni bruciare per lo sforzo.Allora mi buttai a terra in ginocchio alzai la testa al cielo e urlai.Urlai fino a sentirmi vuota, fino a sentire la gola bruciare.E ancora, ancora fino a rimanere senza voce.Poi piansi.Restai cosi per ore, inginocchiata con la testa abbandonata in avanti e le lacrime che continuavano a scendere irrefrenabili.A un certo punto mi addormentai o persi semplicemente conoscenza di ciò che mi circondava.Fu la suoneria del mio telefono che suonava a farmi tornare alla realtà.Lo presi dalla tasca dei jeans e risposi senza nemmeno guardare chi fosse.
-Pronto- dissi con la voce roca a causa del pianto e delle urla.
-SI PUÒ SAPERE DOVE CAZZO SEI??SONO SEI ORE CHE TI CERCHIAMO MA NESSUNO TI HA VISTA E SONO CINQUE ORE CHE TUTTI PROVIAMO A CHIAMARTI- urlò Selena disperata dall'altro capo del telefono.Mi sentivo una merda per aver fatto preoccupare...anzi mi sentivo una merda in generale.
-Io...mi dispiace- dissi e scoppiai a piangere.
-Cosa ti é successo piccola?Anzi dimmi dove sei così ti veniamo a prendere e parliamo- disse lei
-S...sono nel bosco, mi sono persa- dissi io. Selena imprecó e riferì a qualcuno.
-Aspetta un momento, ti passo un guardiano dell'accademia- mi disse la mia amica
-Okay- risposi io.Sentii Selena passare il telefono a qualcuno e una voce maschile dal tono professionale parlò.
-Salve signorina Blake,sono Mark Johnson.Mi dica dove si trova-
-Sono nel bosco,non so precisamente il punto...mi sono persa- risposi io
-Non vede niente che potrebbe darci qualche indizio sulla sua posizione?- disse lui.Mi guardai intorno e vidi un piccolo capanno, che prima non avevo notato.Ero troppo disperata per notare l'ambiente.
-Si...c'è un piccolo capanno decadente- dissi.Sentii delle voci confabulare.
-Bene, abbiamo capito dove si trova signorina.Entro mezz'ora saremo da lei.Non si muova nemmeno di un millimetro.Quella é una zona pericolosa perché é il confine della protezione- disse lui.
Ma di che diavolo sta parlando? pensai
-Ah,ok- risposi e poi attaccò.
Si era fatto buio ormai e sinceramente avevo un po paura, ma tutto si complicó ancora di più quando, in lontananza, enti degli ululati.
OH CAZZO fu l'unica cosa coerente che riuscii a pensare.