Capitolo 37

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Mi riportarono al loro 'covo' e mi scortarono fino alla mia nuova stanza.
-Non puoi uscire da qui a meno che il capo non ce lo comunichi- disse una delle guardie prima di uscire e chiudere a chiave la mia porta.Mi sedetti di peso sul letto e presi a pugni il cuscino.E ora cosa sarebbe successo?
Nemmeno venti minuti dopo la serratura scattò e Sebastian entrò.
-Volevi le prove che avessimo tua sorella,bene,vieni con me e le avrai- disse con un sorrisetto che non mi piaceva per niente.Mi alzai e lo affiancai,notando che aveva una torcia in mano.Percorremmo alcuni corridoi e mi ritrovai alle prigioni,quelle in cui mi avevano buttata dopo avermi rapita.Tentai di reprimere il ricordo di ciò che successe e mi focalizzai su Mia.
Pensa solo a Mia mi dicevo.
Sebastian si fermò davanti ad una di queste celle prese una chiave che portava legata al collo,come una collana.La infilò nella toppa ed aprì la cella.Era buio pesto all'interno,non vedevo niente.Sebastian accese la torcia illuminando l'interno rendendo visibile ciò che c'era all'interno.Avrei quasi desiderato non vedere.
Infondo c'era una figura di spalle buttata sul pavimento,il sangue che impregnava i vestiti e i capelli neri lunghi,come quelli di Mia.Mi avvicinai ad essa con cautela,avevo un brutto presentimento.
Ti prego fa che non sia lei...
Mi inginocchiai e feci per girarla verso di me,ma appena posai la mano sulla sua spalla lei lanciò un'urlo di puro terrore e scattò via andandosi a rannicchiare in un'angolo,impaurita.La ragazza alzò il volto e il mio cuore si bloccò.
-Mia- la chiamai.Lei sgranò gli occhi e si avvicinò guardinga.
-Ava?- disse scettica.Aveva la voce rauca come se avesse gridato, aveva perso almeno dieci chili ed era sporchissima.Annuii.
-Si sono io- risposi.Le sue guance si rigarono di lacrime e lei mi abbracciò.Ricambiai la stretta e accarezzai i suoi capelli.
-Sei qui- bisbigliò sul mio collo.
-Ma che carine,il ritrovo delle sorelle perdute- disse in tono di scherno.
-Devi andartene di qui...tu non sai cosa vogliono da te!- disse disperata.Scossi la testa.Non me ne sarei andata senza di lei.
-Finchè tu sei qui io resto-gli dissi.
-Guardie,prendetele- disse Sebastian alle mie spalle.Mi irrigidii e mi alzai per fare da scudo a Mia,ancora inginocchiata per terra.Lei strinse la mia gamba e piagnucolò.Adesso l'avrebbero punita per la mia 'insubbordinazione'.
-Peggiori solo la situazione continuando a non fare ciò che dico- disse annoiato facendo cenno di prenderci alle guardie.Tentai di ribellarmi riuscendo a mettere momentaneamente K.O due di loro,ma fu tutto inutile.Tre guardie mi presero e mi immobilizzarono mentre altre due prendevano Mia.Ci trascinarono per i corridoi mentre noi provavano ad opporre resistenza scalciando ed urlando senza risultati.Arrivammo davanti ad una porta di ferro enorme che Sebastian spalancò.Ci fecero entrare e buttarono violentemente a terra Mia mentre a me diedero un calcio dietro alle ginocchia per farmi inginocchiare.Mi legarono le gambe e le braccia con una catena attaccata al pavimento impedendomi così di muovermi.Potevo solo guardare ciò che accadeva.
Incatenarono i polsi di Mia ad una corda che pendeva dal soffitto e le caviglie con altre catene attaccate al pavimento simili a quelle che mi reggevano.Provai a dimenarmi, invano.Mia piangeva in silenzio.Vidi Sebastian aprire un cassetto e tirare velocemente fuori qualcosa che nascose dietro la schiena con un'espressione di pura malignità.Si avvicinò a Mia e le strinse la gola bloccandole il respiro.
-Lasciala!- gli urlai.Lui spostò lo sguardo su di me terrorizzandomi.L'iridi erano rosse come le fiamme e i canini avevano iniziato ad allungarsi.
-È colpa tua- disse ringhiando e continuando a stringere la presa.
-Ora pagherai per gli sbagli di tua sorella- disse a Mia mentre allentava la presa sul suo collo.
Rivelò ciò che nascondeva dietro la schiena facendomi impallidire.
-No,NO!- urlai quando vidi la frusta che teneva in mano.Mi dibattei più forte che potevo ma il risultato era sempre lo stesso:ero destinata a fare da spettatrice.Sentii le lacrime pizzicare negli occhi ma le trattenni mentre guardavo con odio puro Sebastian.
-Te la farò pagare,quanto è vero iddio io te la farò pagare- urlai guardandolo dritto negli occhi.Lui fece una risata macabra e diede uno schiaffo fortissimo a mia sorella,il tuo guardandomi negli occhi.
-Inizia il divertimento- disse srotolando la frusta e girando intorno a Mia fino ad arrivargli alle spalle.Lei piangeva e io urlavo,dando soddisfazione a Sebastian che sembrava bearsi delle nostre sofferenze.All'improvviso sentii lo schiocco della frusta e subito dopo un urlo lacerare l'aria.
-Uno!- contò Sebastian.Diede un'altra frustrata.
-Due!-
-Tre!-
-Quattro-
-Cinque-
Ad ogni frustata Mia urlava sempre di piú,sempre più forte.Non ce la facevo più a vedere.
-BASTA!- urlai a squalciagola.Mia aveva la bocca spalancata e urlava,urlava forte e piangeva.
Vedere il dolore che provava e vedere cosa stava succedendo mi riempì di rabbia ceca,rabbia cocente e non ci vidi più.Una forza dentro di me si liberò e si scatenò.Sentii le urla di paura e di confusione che li circondavano e quando mi guardai in torno vidi il fuoco divampare potente e distruttivo.Non so dove trovai la forza ma ruppi le catene che mi tenevano bloccata e mi alzai in piedi,come estraniata dal mio corpo.Comandai il fuoco e lo indirizzai verso un gruppo di guardie che stava tentando di scappare,carbonizzandoli all'istante.Alcuni si avvicinarono di corsa a me per attacarmi,facendo la stessa fine degli altri.Mi diressi verso Sebastian che stava tentando di scappare.Gli sbarrai il passaggio con le fiamme e con una ventata lo feci cadere.Non sapevo come fosse possibile,ma sapevo che potevo usare tutti gli elementi.Era come un'esplosione dentro di me,un'esplosione che ha liberato ogni mio potere.
Mi diressi verso Mia,che era ormai svenuta,e la librai dalle catene adeguandola per terra con la schiena martoriata rivolta verso l'alto.Strinsi i denti nel vedere le frustate e sentii la mia rabbia crescere sempre di più. Poi mi diressi verso Sebastian,minacciosa.Volevo vederlo soffrire.
-Sebastian,Sebastian,Sebastian- dissi girandogli intorno come un cacciatore con la sua preda.Vedevo chiaramente che era spaventato e questo non faceva che aumentare il mio piacere.Avevo calmato le fiamme per evitare che tutto ci cadesse addosso e sapevo che molto presto sarebbero arrivati tutti gli emarginati che si trovavano nel palazzo,ma non era un problema.Avrebbero fatto la stessa fine degli altri.Von un colpo d'aria lo misi in ginocchio mentre lui mi guardava impaurito.Sapeva cosa lo aspettava.
-Senti,parliamone.Se mi lasci vivo ti farei diventare una persona importante,influente,potrai essere tutto cio che vuoi!Ti darò tutto ciò che vuoi!Pensaci,non è magnifico?- mi propose disperatamente.Feci finta di pensarci e vidi Sebastian sollevato,convinto di avermi in pugno.Feci un ghigno e scossi la testa.
-L'unica cosa che voglio veramente è vederti morire tra atroci sofferenze....e credo che questo posso farlo io- dissi mentre mi avvicinavo a lui e piegandomi a suo livello.
-Inizia il divertimento- ripetei le parole che aveva detto quando iniziò a frustare Mia.
Alzai la mia temperatura corporea sempre di più,superando i 50°.Poggiai le mani sulle spalle di Sebastian e lui iniziò a urlare di dolore e a dibattersi.Sentivo l'odore di carne bruciata nell'aria e vedevo la sua pelle sotto le mie mani fumare.Dopo qualche minuto tolsi le mani e abbassai la temperatura del mio corpo.
-Basta- mi pregò lui.Io scoppiai a ridere e scossi la testa.
-Questo è solo l'inizio- gli sussurrai all'orecchio.All'improvviso entrarono altri emarginati,molti.
Presi un pugnale che trovai vicino a me e mi preparai.Molti li uccisi usando i 'poteri' e alcuni li uccisi con il pugnale.Saranno stati una ventina.Sapevo che non avevo tempo per Sebastian e che se volevo salvare me e Mia sarei dovuta andare via subito,ma la cosa mi dava veramente fastidio.
-Mi dispiace tanto ma dovrò ucciderti velocemente- dissi quando mi liberai di tutti gli emarginati che erano entrati.Mi diressi verso di lui con il pugnale in mano con l'intenzione di ucciderlo,ma quando vidi un sorrisetto malefico sulle sue labbra capii che c'era qualcosa che non andava.Troppo tardi.Sentii una lama perforarmi la schiena e mi accasciai al suolo.Vidi Sebastian riuscire ad alzarsi in piedi,ormai non più bloccato dai miei poteri.Mi guardò dall'altro con un ghigno divertito e si diresse verso Mia.
-Questo è per avermi bruciato troia!- mi disse mentre la guardia che mi aveva pugnalato gli passava un coltello.Sgranai gli occhi e tentai di alzarmi,ma la guardia premette un piede sulla mia ferita e con un'urlo di dolore ricaddi a terra.
Sebastian raggiunse mia sorella,svenuta,e gli infilò un dito nella carne martoriata della schiena.Mia splancò gli occhi con un urlo e vidi gli occhi ridiventare lucidi.Sebastian la fece inginocchiare.Iniziai a strisciare lentamente verso di lei,perdendo sempre più sangue.
-Mia- la chiamai in un sussurro.Lei mi guardò negli occhi e scosse la testa,come a intimarmi di non muovermi.
Sapevamo entrambe cosa stava per succedere ma nessuna poteva evitarlo.Non avevo più le forze per usare i miei poteri,ero debole.Sentii delle calde lacrime solcarmi le guance e vidi che per Mia era la stessa cosa.
-Mi dispiace per averti mentito tutto quel tempo Ava,mi dispiace tanto...ti voglio tanto b....-
Non riuscì a finire la frase perché Sebastian affondò il pugnale nel suo cuore.
-MIA!- urlai mentre piangevo.Vidi i suoi occhi spalancarsi e spegnersi mentre la vita scivolava via dal suo corpo.Si accasciò a terra,morta.
-Cosa hai fatto- singhiozzai disperata mentre guardavo il corpo senza vita di mia sorella.Sentii Sebastian ridere e avvicinarsi a me.
-Non preoccuparti,non farai la stessa fine....tu ci servi.Il piano fin dall'inizio era quello di far arrivare al picco la tua potenzialità ad usare il fuoco e pii trasformarti per farti diventare come io ero una volta,un'emarginato che possiede il dono di poter usare la magia.Poi avrei bevuto il tuo sangue e sarei ritornato ad essere potente come una volta.E il piano sta per realizzarsi- disse avvicinandosi a me e tagliandosi il polso per far sgorgare il sangue.
Perche non ci avevo pensato?Era tutto cosi...ovvio...tutto cosi scontato!Avevo avuto la verità davanti agli occhi ma non avevo mai capito nulla.Voleva trasformarmi per poi dissanguarmi e diventare di nuovo un emarginato con il potere del fuoco.E stava per riuscirci.
Abbasso il polso sanguinante sulla mia bocca per farmi ingoiare ma io tenevo le labbra serrate.Se sarei morta lo avrei fatto da ibrida,non da emarginata.Sebastian sbuffò e scosse la testa.
-Mai che fai ciò che ti viene ordinato-
Mi aprì le labbra con la forza e fece colare il suo sangue nella bocca.Tentai di non ingoiare ma fu impossibile.Scalciai e mi dimenai senza però riuscire a smettere di ingoiare.Dopo poco Sebastian staccò il polso dalla mia bocca e io mi piegai in due,come presa da un conato.Il sangue nelle mie vene sembrava essere lava liquida che scorreva bruciandoli dall'interno.Urlai di dolore e mi contorsi incurante della ferita sulla schiena.
-È iniziata la trasformazione- disse Sebastian.
Non avevo mai provato dolore più forte in tutta la mia vita.Sembrava stessi andando a fuoco dall'interno,come se fossi divorata da un'incendio che niente poteva spegnere.Poi il buio.
Sentivo il dolore,urlavo e percepivo una battaglia ma non capivo altro.Sapevo solo che stavo morendo per diventare un'emarginata.

~Spazio autrice~
Ecco un'altro capitolo di Vampire love!Volevo informarvi che siamo quasi alla fine di questa storia,ormai mancheranno all'incirca tre o quattro capitoli,anche meno.Dopo più di un'anno che scrivo questa storia siamo arrivati alla conclusione...ancora non riesco a crederci!Ora il mio cruccio maggiore è se scrivere un sequel o oppure no.Non so,devo pensarci su.Voi cosa ne pensate?

Vampire love:conoscenze e inganniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora