Capitolo 2

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TAURIEL
Toc Toc!
Quei battiti contro la porta mi portano subito alla realtà, lontano dai vaghi pensieri. So che è Legolas, è sempre puntuale la mattina, pronto a informarmi dei turni di guardia del giorno. Mi alzo dalla modesta poltrona su cui mi ero stesa, e vado ad aprire la porta a Legolas.
-Buongiorno- dice lui. I suoi bei occhi azzurri mi fissano allegri (pare abbia dormito bene) mentre un sorriso divertito compare sul suo volto. Indossa pesanti abiti, non adatte per le missioni,ma ciò che lo differenzia dalle vesti di un comune civile sono i pregiati ricami argentati e il lucente anello da sigillo, su cui sopra vi è il simbolo della famiglia reale. È sorprendente che Legolas appaia sempre così possente è virile con quelle vesti, esaltano il suo fisico.
-Buongiorno- ricambio io, dritta con la schiena in segno di rispetto. La posizione di saluto ormai non la faccio più quando sono sola con Legolas: lui la detesta.
-Perché i tuoi vestiti sono bagnati?-mi chiede con un sorrisetto divertito.
-Cosa...?- Non capendo quale sia il motivo della sua domanda mi guardo, rendendomi conto che i miei vestiti erano umidi. Ci sarà stata umidità stanotte, e l'albero su cui mi sono arrampicata sarà stato sicuramente bagnato, ma non me ne ero resa conto.
-Avevo una faccenda da sbrigare.- dico disinvolta.
- Tauriel, ti conosco, non mentirmi, perché saresti dovuta andare in città a quest' ora del mattino?-mi dice sarcastico- E poi so che sei andata nel bosco, hai cambiato le rose dal vaso.
Legolas fa cenno con la testa di guardare oltre la mia spalla. In fondo alla stanza, sul comodino, vi è il vaso di rose.
-È vero, lo ammetto- dico sconfitta. Ci rinuncio, non riesco a mentire a Legolas, mi sento sempre così fragile in sua presenza.
-Mi cambio subito, tu non aspettarmi.-dico infine.
-Va bene, ma non metterci tanto... Ti aspetto qui.
Legolas si appoggia sul muro del corridoio, con le braccia incrociate sul petto. Chiudo la porta e non riesco a trattenere un sospiro: non posso avere tanta confidenza con il principe, le voci si stanno espandendo e non penso che queste diano una buona impressione su Legolas. Quando eravamo piccoli non me ne preoccupavo, ma ora  che siamo entrambi soldati, con Legolas che presenta una posizione così in vista, per cui tutti attendono di sapere se il principe abbia una fanciulla prediletta per un fidanzamento reale. Ormai Legolas dovrebbe aver già stretto un fidanzamento, ma vedendo Thranduil adirato con suo figlio da un pò di tempo, deduco che Legolas non sia d'accordo con le proposte del Re. Io e Legolas ormai ci vediamo poco, e non mi sorprende: stanno iniziando a darmi molto più rispetto nella corte reale, ho raggiunto l'età per sposarmi, l'età in cui Legolas doveva avere già qualche fanciulla da corteggiare, ma non l'ho mai visto interessarsi a nessuna ragazza. Quando eravamo più piccoli, ogni volta che toccavo l'argomento Legolas era sempre riluttante a parlare, ma era sempre interessato a sapere quale giovane mi corteggiasse, e la conversazione finiva quando Legolas faceva una battuta sprezzante sul cavaliere con cui avevo ballato quella sera.
Legolas è un elfo di rara bellezza, una bellezza mozzafiato, dai lineamenti scolpiti ed eleganti (evidenti tratti di famiglia), dai lunghi capelli di un biondo così chiaro da sembrare neve, e i suoi occhi parlano da soli. Sono i occhi che mi affascinano sempre in modo sconcertante: quell'azzurro intenso e brillante, come ghiaccio illuminato dal sole, occhi in cui perdi i pensieri, che ti spogliano di ogni menzogna. Non puoi mentire a Legolas, o almeno, non guardandolo negli occhi. So di non essere la sola a pensare che Legolas sia uno degli elfi più belli del Regno (se non l'unico), ma gran parte del Reame Boscoso. Suo padre è al corrente del favore del suo popolo per suo figlio, e prima o poi troverà una principessa la quale Legolas vorrà sposare. Per quanto sembri freddo e impassibile, Legolas ama il suo popolo, lotta per coloro che ama, non teme nulla per proteggere il suo Regno, e se ti ritiene una persona di cui fidarsi è molto gentile e spontaneo, sincero, a cui affideresti la tua vita. Lo conosco fin da quando ero una bambina, e direi che non assomiglia molto a suo padre nel prendere decisioni: si trovano molto spesso in disaccordo sulle tattiche militari, sui luoghi da perlustrare e su  quanti soldati mandare nelle missioni. Legolas vuole bene a suo padre, ma non lo esprime (come suo padre d'altronde).

Mi cambio in fretta: mi metto una maglia di flanella verde, con un paio di pantaloni aderenti marroni, e un paio di stivali. Mi lego i lunghi capelli (alcune ciocche unite in sottili treccine) in una coda di cavallo ed esco. Legolas si gira e ci incamminiamo verso la sala da pranzo. Si ferma davanti alla sala da pranzo reale. Sta per entrare, ma si gira verso di me,in quanto mi sono fermata poco prima. Io lo guardo, ma non lo seguo.
-Non vieni?- mi chiede.
- Lo sai che non posso entrare.- gli ricordo.
-Ti preoccupi troppo-alza gli occhi al cielo- vieni Tauriel.
-No, ti ringrazio.-rimango ferma.
-Tauriel,-ora mi guarda serio, con lo sguardo di chi sebbene sappia la risposta dell'altro, spera ancora che questo non lo faccia.
-Devo cambiare le guardie del turno di notte alle celle.- Mi giro per andarmene, ma una mano salda mi afferra per il braccio.
-Il Re vuole vedervi entrambi, ha un compito per voi due.
Un soldato ci chiama a nome di Thranduil. Strattono il mio braccio, ma lui non vuole lasciarmi. Mi giro a guardarlo in viso. È Sando, il caporale fidato di Thranduil. Mi guarda col suo solito sguardo sprezzante, ma oramai non mi tocca: io non dovrei neanche vivere nel palazzo per le umili origini della mia famiglia, essendo un'elfa Silvana, ma l'ironia della sorte vuole che anche Sando abbia del sangue Silvano nelle sue vene.
-Sando, lasciatele il braccio-dice Legolas con tono freddo. In sua presenza, Legolas si irrigidisce molto, in quanto ritiene che i modi di fare del caporale siano sempre estremi.
Legolas si mette davanti a me, e subito Sando mi lascia. Quanto fa male, ma cerco di non toccarmi il braccio con l' altra mano.
-Certo, vostra maestà-risponde a capo chino, senza però abbassare lo sguardo da Legolas-Sto solamente scherzando, non potrei mai fare del male ad un elfo!
Sando si inchina con un sorriso scaltro, per poi andarsene, ma non prima di lanciarmi un ultimo sguardo carico di disprezzo.
-Stai bene?- mi chiede Legolas.
-Sì,niente di grave- gli rispondo leggera mentre mi massaggio il polso.
Entriamo nella sala e, seduto su una sedia assai vistosa, a capotavola della tavola piena di pietanze prelibate, Thranduil ci osserva altezzoso. Non faccio a meno di pensare a quanto Thranduil mi inquieti con quello sguardo scrupoloso, come se fosse pronto a cacciarmi dal Palazzo da un momento a un altro.
-Figlio mio,-inizia a parlare con tono solenne, ma senza smettere che i suoi occhi osservino attentamente me e Legolas- I ragni stanno ancora infestando Bosco Atro, e non sappiamo se stanno superando il fronte.
-Padre, andremo a controllare se quelle bestie si stanno espandendo nel nostro territorio.- dice Legolas- Manderò dei soldati a controllare nei villaggi vicini, ma senza destare preoccupazione.
-Andate subito, ho ordinato ad una dozzina di soldati di aspettarvi per addentrarvi nella foresta- Thranduil prende un bicchiere di vino con cui inizia a giocarci, osservando le onde del succo oscillare circolarmente-Ma non vi andrete a cavallo, non credo sarà necessario.
-Come desiderate.- dice infine Legolas in un breve inchino. Lo imito per poi seguirlo, diretti vero l' ingresso principale. Thranduil mi fa chiamare sempre assieme a Legolas, non ha mai richiesto la mi compagnia, e sappiamo entrambi che non ne avrebbe motivo. Principalmente mi ignora, e solo di rado mi chiama per nome, come per assicurarsi di sapere che io ancora abiti nel suo Palazzo, o almeno che si ricordi del mio nome e che sia l' unica giovane elfa Silvana che abiti qui.
Prima di uscire, due addetti alle armi ci passano le pesanti armature, i nostri archi e le faretre, oltre che i miei amati pugnali, mentre a Legolas la sua spada.
-Ma non possiamo attaccare alla fonte?- chiedo a Legolas.
-Thranduil non vuole che usciamo dal suo regno.- risponde Legolas. Non insisto; so che non devo continuare a parlare di questioni a cui Thranduil non interessano, e so di quanto Legolas sia in disaccordo a riguardo di attacchi ai Ragni.
-Elfi- Legolas chiama l'attenzione di tutti i soldati in lingua elfica- Abbiamo dei ragni da uccidere.

La Figlia Di Bosco Atro (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora