TAURIEL
Kili è sofferente, glielo si legge in faccia. Cerco di preparare la cura il più velocemente possibile. Penso ancora a Legolas e alla sua reazione. Se ne è andato senza dire niente. So che ci è rimasto male, forse perché non trova molta simpatia per Kili, e poi io e lui abbiamo lasciato in sospeso una 'dichiarazione' per così dire. Però Kili ha bosogno di me. So la cura, e se io me ne fossi andata lasciando Kili solo forse sarebbe morto, e io non me lo sarei perdonata, perché avrei avuto la possibilità di salvarlo. Ora sono qui accanto a lui, e sto praticando la medicina elfica mentre gli premo il preparato con l' erba.
So la cura, me lo ricordo bene quando mia madre me l' ha insegnata:
Mio padre era andato a caccia (o almeno così aveva detto) e, tornando, sulla strada aveva incontrato un orco (è strano trovarne solo uno, di solito stanno in branco). Mio padre non era stato prudente, nel tornare a casa non si era preoccupato degli orchi o di qualsiasi creatura che avrebbe potuto attaccarlo. L' orco gli tirò una freccia avvelenata (uguale a quella di Kili), ma per fortuna mio padre ebbe la prontezza di conficcare il suo coltello in mezzo alla fronte dell' orco e ucciderlo.
Tornato casa con il braccio gonfio e nero (è al braccio che l' orco lo ha colpito con la freccia), mia madre lo accompagnò a letto, e ordinò a me e a mio fratello più grande, Alcarohtar, di andare a prendere dalla signora Elve (allora nostra vicina di casa e infermiera) dell' erba di Silva. Poco dopo ritornammo con la signora Elve e il barattolo con dentro l' erba desiderata. La signora Elve e mia madre curarono mio padre con un preparato a base di quell' erba. Mia madre insegnò a me e alle mie sorelle le varie cure, in caso se avessimo avuto incidenti simili. MI MANCANO. Mi mancano i miei fratelli, la mia famiglia. Abitavamo nella periferia del Regno, nel quartiere più povero, ma credo anche il più felice. Lì tutti ci conoscevamo, ci incontravamo, e se avevamo bisogno di qualcosa, nessuno ci pensava due volte ad aiutare i propri vicini. Io, i miei genitori e i miei fratelli e sorelle vivevamo tutti in una casa piccola, con tre stanze da letto, una cucina e un salotto. Eravamo in otto in tutto. Io, i miei genitori, mio fratello Alcarohtar (il più grande, aveva circa 17 anni in anni 'umani'), le mie sorelle Calime e Calien (erano gemelle, e avevano 16 anni, in anni umani), mio fratello Endacil (più grande di me, 8 anni), e mia sorella minore Eruannie (aveva qualche mese l' ultima volta che l' ho vista). I miei genitori mi chiamavano Estele (che significa 'Speranza' in elfico), perché mio padre aveva sperato che una figlia gli assomigliasse, io gli assomiglio parecchio, non solo per l' aspetto, ma anche di carattere e di gusti. Ricordo che ero l' unica figlia femmina che volesse andare con lui nel bosco a cacciare e la notte restare sveglia per guardare il cielo stellato con lui. Calime e Calien assomigliavano a mamma; capelli 'boccolosi' biondo oro, e stessi occhi verde mare, però la pelle pallida come quella di papà. Adoravo svegliarmi la mattina e guardare i loro capelli che la sera prima avevano lavato e la mattina erano ormai asciutti e boccoluti. Mio fratello Alcarohtar, invece, aveva gli occhi di papà (uguali ai miei), era biondo e aveva i capelli Ricci come mamma. Endacil era la versione 'bambino' di Alcarohtar, non a caso lo prendeva come esempio. Mamma diceva che io ero uguale a Eruannie da neonata, quindi suppongo che lei ora sia uguale a me quando avevo 10 anni (in età umana). Era così carina, solo che non riuscivo mai a capire se aveva gli occhi di mamma o quelli di papà, visto che dormiva sempre.
Quanto mi mancano. Non Ho loro notizie dall' ultima volta che li ho visti. Avevo 6 anni; ero andata a guardare le stelle nel bosco con papà, ma gli orchi ci attaccarono. Lui morì per salvarmi. L' ultima cosa che mi disse fu:-'Piccola Estele, ricordati che vi ho sempre amato. Scappa.' Ricordo l' ultima volta che vidi i suoi meravigliosi occhi. Scappai verso casa con gli orchi alle calcagna, ma ero troppo veloce per loro. Alcarohtar insegnò a tutti noi fratelli a correre il più veloce possibile.
Quando tornai, vidi casa mia bruciare come un focolare. I miei vicini erano lì, a cercare di spegnere il fuoco, ma non ci fu niente da fare. Vidi lì anche le guardie reali. Urlai come un pazza. Ricordo che volevo entrare in casa e salvare i miei fratelli, ma i vicini mi trattenevano con tutte le forze. Era notte, ma le case attorno erano tutte con candele accese, a osservare la mia famiglia bruciare. I vicini mi dissero che probabilmente il camino (acceso) aveva fatto bruciare il tappeto davanti a esso, e aveva appiccato l' incendio mentre i miei familiari dormivano. Dicono che i corpi furono persi durante l' incendio, ma io non creddi mai ad un sola parola. I miei fratelli erano troppo svegli per non sentire odore di bruciato. Alcathor avrà portato via mamma e gli altri via da lì. Però nessuno voleva ascoltarmi, e quando lo facevano mi chiedevano perché i miei fratelli non fossero tornati a chiedere aiuto, a dire che erano vivi, a cercarmi. Non ho mai saputo rispondere a quella domanda, ma sapevo e so ancora adesso che in fondo al mio cuore loro erano ancora vivi, da qualche parte a cercarmi. I soldati del re erano lì, mi spiegarono che erano lì perché era sospetto un attacco da parte degli orchi in quella zona. Fu la prima volta che vidi Legolas, sembrava avesse 11 anni (ripeto, in anni umani), e mi chiese perché fossi andata nel bosco. A quel punto mi ricordai di mio padre. Corsi senza dire niente verso il bosco, dove avevo lasciato mio padre. Era ancora lì, disteso a terra, con una freccia avvelenata conficcata nel petto, dove il cuore lì nasce. Legolas mi aveva seguita, ma non fiatava. Era dispiaciuto per me. Rimasi lì per ore a piangere, mentre abbracciavo il corpo ormai freddo di mio padre. Legolas mi guardava in silenzio. Poi mi disse che era ora di andare, e io presi le cose che mio padre portava sempre con sé; l' anello nuziale (oro bianco, la cosa più preziosa che possedeva), l' arco, e il piccolo disegno raffigurati i suoi figli (ce lo aveva fatto un nostro vicino, che nonostante non disegnasse per professione, era un talento innato per il disegno).
Legolas ordinò alle sue guardie di prendere il cadavere di mio padre e di seppellirlo in un luogo che a me sembrasse adatto. Decisi di farlo seppellire davanti al laghetto in mezzo al bosco, dove noi andavamo sempre per cacciare e guardare le stelle.
Poi, Legolas mi accompagnò verso il Palazzo di Thranduil, dove sarebbe cominciata la mi nuova vita.IMPORTANTE!!!!
Questa è la prima parte, perché sennò era troppo lungo il capitolo, e poi non sapevo come riallacciare il filo con il passato di Tauriel e il suo presente.
Continuerò a scrivere nella seconda parte.
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La Figlia Di Bosco Atro (IN REVISIONE)
Hayran KurguTauriel è una semplice elfa silvana che vive assieme alla famiglia reale. Legolas invece è il futuro re del Regno di Thranduil, e grande amico dell'elfa che ha accolto quando lei era solo una bambina. La guerra farà avvicinare Tauriel e Legolas, e l...