Capitolo 27

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TAURIEL
La sala era molto calda e accogliente; divani e minimo venti camini accesi riscaldavano la sala. Tappeti, poltrone, tavolini, e infinite librerie e scaffali con sopra libri di ogni tipo, misura, larghezza, e dimensione. Dava più l' idea di una biblioteca ENORME. Un pianoforte nero stava all' angolo della sala, davanti ad uno degli enormi comodini. Questa sala è enorme, ma non spaziosa, molto accogliente, mi fa sentire a mio agio, mi ricorda come una casa che ha oggetti che raccontano una storia diversa l' una dall'altra.
Kili è lì in piedi, e mi ricorda suo zio Thorin. I vestiti lo rendono la reincarnazione di Thorin. Però, Kili ha il solito sorriso beffardo, e questo mi tranquillizza. È lui, lo stesso Kili che conosco. Mi sento spiazzata, non so che fare.
-Ciao.-mi dice sorridente. Si avvicina sempre di più a me.
-Ciao...-dico, con un filo di voce. Mi sento un po' stupida, e sento crollarmi addosso la sicurezza che avevo prima mentre attraversavo scalza i corridoi; adesso vorrei solo aver dato ascolto ad Elrah e avere i capelli almeno 'presentabili'.
'Ma perché sei così insicura?' Mi chiede la vicina nella mia testa.'Calmati. È sempre lo stesso Kili.'
-Sono venuto a farti visita,-dice lui-ma sua maestà il Principe mi ha cacciato...
-Da morta non sono presentabile...-azzardo a dire, ancora scioccata dal mio modo di vedere Kili così diverso. Sento che qualcosa che non va.
-Come stai?- mi chiede, senza smettere di sorridere. Che strano, sembra contento di vedermi. Continua a camminare verso di me.
-Bene...credo...
-Ti vedo più magra del solito.
- Be'...mangiare non è stato uno dei miei pensieri principali in questi giorni...-dico. Solo ora mi rendo conto che non ho mangiato niente da quando mi sono alzata dal coma. Che idiota che sono, è per questo che cammino come una che ha le gambe storte.
'Idiota Idiota Idiota' dico tra me e me.
-Tauriel, sembri confusa...-mi dice Kili, ormai davanti a me-C'è qualcosa che non va?
Sento la faccia arrossarsi rendendomi conto che per tutto il tempo ho avuto la faccia da cretina o quella da persona confusa. Spero vivamente la faccia confusa.
-Scusami Kili, è solo che ti vedo così cambiato...-dico, cercando di non dire che sento che qualcosa di strano c'è.
-Sono lo stesso Kili di sempre...-mi dice, ridendo sotto i baffi. Sembra cerchi di dimenticare la morte di Fili e di Thorin.
-Scusa, è solo che stare in un buco nero per settimane è abbastanza noioso.-dico, sorridendo. La falsità non mi è mai piaciuta, ma quando devo fare l' attrice, sembro nata solo per questo.
-Quando ti sei svegliata?-mi chiede.
-Ieri sera...-rispondo.
-Suppongo tu abbia fame...-mi dice.
Sentendo la parola 'fame' sento lo stomaco supplicare qualcosa da digerire. Annuisco.
-Vieni, allora facciamo colazione insieme.
Ci sediamo intorno a un tavolo con tazze da té e piatti con biscotti e pasticcini, ma ci sono anche latte, succhi di frutta, croissant e ogni ben di Dio.
-Be', Buon appetito.- dice Kili.
-Buon appetito anche a te.-dico si tutta risposta. Sinceramente, lo stomaco supplica, ma sento la noia mentre mordo un biscotto. Non sento il bisogno di mangiare, almeno non mentalmente.

Mi ritrovo in una cucina, quella di casa mia, con Calime e Calien che mangiano una fetta sottilissima di pane.
-Mamma, perché non abbiamo mai abbastanza cibo per tutti?-chiedo, guardando le mie manine da bambina vuote.
-Estele, sai che non c'è la possibilità. Ora il cibo scarseggia in città, e ciò che rimane nelle botteghe non possiamo permettercelo.-mi risponde mamma.-E poi, se impari a non sentire la fame mentalmente, resisterai alla fame dello stomaco.
-Tieni Estele.- Calime mi porge la sua fetta di pane, mentre Calien divide la sua con la gemella.
-Grazie- riesco a dire.

-Tauriel?
La voce di Kili mi riporta alla realtà.
-Sì?
-Ma che succede?- chiede lui-Tauriel, vedo che non sei del tutto tu, ma vorrei che tu mi spiegassi, magari posso aiutarti...
-Scusami tanto Kili.-dico, massaggiandomi le tempie.-Da quando mi sono svegliata non faccio altro che vedere ricordi della mia famiglia.
-Vengono con qualche collegamento?- chiede.
-Vedo un oggetto, si compie un' azione o un pensiero e subito il ricordo si fa vedere. Questo ricordo è collegato al presente.
-Oh... Mi dispiace Tauriel.
-Non importa,-dico, cercando di cambiare argomento.-Tu cosa mi racconti?
-Be', credo tu sappia che Fili e Thorin...
-Sì, lo so.-dico. Non voglio fargli condoglianze o dispiacersi per lui. Quando mio padre è morto, e la mia famiglia scomparsa, tutti i miei vicini sono venuti a Palazzo per consolarmi, e in quei momenti volevo solo che se ne andassero, perché i dispiaceri e la pietà non avrebbero portato in vita mio padre. Avrei solo voluto che qualcuno stesse in silenzio, che mi lasciasse in pace.-Le stelle le hai più viste?.
Posso sembrare una menefreghista, ma d'altronde, credo che cambiare argomento lo aiuti.
-No, però mi piacerebbe rivederle...-dice Kili.
-Se ti va, magari un giorno possiamo vederle insieme...-azzardo a dire. Le stelle le guardavo sempre con Legolas, ma lui non ne era molto attratto. Kili invece le adora.
-Mi piacerebbe molto.-mi dice sorridente.-Ti hanno tagliato i capelli?
-Me li sono tagliata io. Mi sono svegliata, e mi sono sembrata noiosa, così me li sono tagliati.-replico.
-Non eri noiosa, e non lo sei nemmeno adesso.-mi dice sorridendomi.
-Ti ringrazio.
-Cosa farai? Nel senso, resterai da Thranduil o te ne andrai?
-Me ne andrò a trovare la mia famiglia.-Dico, con sicurezza.-È da troppo tempo che non li vedo. E poi, comprerò una casa, e avrò una famiglia, credo.
-Sembra che tu abbia pianificato tutto...-osserva lui.
-In realtà non ho pianificato niente. Questa è un' idea di ciò che voglio fare per il resto della vita. Poi, se ci saranno cambiamenti, vedrò come usarli a mio favore. Tu invece?
-Resto qui. Avrò una famiglia, un figlio a cui lasciare il Regno.
-Sono sicura che troverai la donna perfetta per te.-dico.-Ho conosciuto Elrah, una nana che presta i suoi servizi al tuo Regno, èmolto dolce. Se le nane del tuo Regno sono così simpatiche e carine, allora avrai una moglie stupenda.
-Le nane del mio Regno sono delle brave donne- dice Kili-ma non sono molto avventurose, e non sono disposte a combattere una guerra, se mai ce ne sarà un' altra.
-Sai, l' amore è cieco, e non possiamo mai prevedere di chi ci innamoreremo. Se troveremo l' amore, lo sentiremo, prima o poi.
-Hai ragione, e poi l' amore non vede le differenze, i difetti...-continua lui, con un tono speranzoso.
-Kili, pensi che...-la mia frase rimane sospesa nell' aria.
-Sì?
-No, niente...-dico. Come ho fatto a pensarlo?
-Ti devo dare una cosa.-gli dico. Allungo la mano per dargli la pietra runica, fin adesso nascosta in una tasca dell' abito.
-L' hai tenuta.-Dice sorpreso lui.
-Pensavo che l' avrei persa?.-gli chiedo.
-Pensavo che l' avessi lasciata in un angolo e dimenticata...-mi dice pensieroso.
-Non lo farei mai.-ribatto.
Kili si alza dalla sedia e mi si avvicina.
-Tienila tu.-mi dice, guardandomi negli occhi. Occhi profondi, che raccontano una storia, che mi elettrizzano... Accidenti, ma cosa sto dicendo?!
-Tua madre l'ha affidata a te.-dico.
-Come promessa...-mi dice con la speranza negli occhi. Non so che fare.
-È la tua promessa...-dico.
-Promettimi che non ti dimenticherai di me.-mi dice. Istintivamente, lo abbraccio.
-Kili, non potrò mai dimenticarti...-sussurro.
'Stupida!Che fai!Stupida!' Racchia la vocina nella mia testa. Ma non importa, Kili tiene a me, anche se non ne ha motivo, e io tengo a lui. Non importa ciò che pensano gli altri, voglio bene a Kili, indifferentemente dal fatto che le nostre razze non si sopportano. Non importa cosa ne penserà Legolas, deve fidarsi di me, sennò come si può reggere una relazione se non con la fiducia?

La Figlia Di Bosco Atro (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora