TAURIEL
-Come sai il mio nome?
È impossibile che lui lo sappia, perché io non gliel'ho detto, e ci conosciamo da pochissimo.
Non mi hai mai vista prima d' ora, giusto?
-Sei in un quadro.-mi risponde tranquillo lui, mentre seguiamo Elrah e Mano.
-In un quadro?! Non è possibile!la mia risatina isterica spaventa pure me, ma il nervosismo ha la meglio di me.
-È vero! C'è un quadro a casa mia, e tu sei lì, e dietro c'è la firma del pittore e scritto 'Estele Ramundsen'.-mi spiega Jasil.
-Nessuno mi ha mai ritratta, ma...
Sono nella radura oltre la foresta, e Calime e Calien sono sedute sotto un ciliegio, intente a disegnare il paesaggio davanti a loro sul loro taccuino.
-Estele, vieni qui...-mi dice sorridente Calime; sono contenta di averle portate lì, e credo lo siano anche loro.
-Guarda, ti piace?-mi chiede lei, mostrandomi il foglio; la radura è più luminosa e viva nel disegno rispetto alla realtà.
- È bellissimo!-dico.
-Voglio farti un ritratto, Estele.- Calien è in attesa che mi metta in posa davanti a lei. Faccio quello che vuole, e vedo la sua mano muoversi veloce sul foglio, con la matita agile ma delicata posandosi sul foglio. Dopo poco mi mostra il risultato; sono io, ma sono una persona più grande, quasi abbia 15 anni, però sono io.
-È bellissimo!dico in un fiato di sorpresa.-Come si chiama l' artista, lo sai?-gli chiedo.
-Cal...Cal... non ricordo...-si arrende Jasil.
-Eccoci!
Entriamo in un negozietto dalle pareti color verde menta, con tavoli, sedie, tende intonati tra loro. Il bancone verde ha sopra pasticcini, torte, biscotti e altre delizie.
-Salve.
Una nanetta dai capelli biondicci (grassottella) ci si avvicina, con gli occhi vispi.
-5 cioccolate calde, perfavore.- dice diretta Elrah.
-Il bambino qualche dolcetto?-chiede gentile la signora. Il bambino si gira a guardarmi con occhi felici, in attesa che dica qualcosa.
-Sì, e anche a noi, perfavore-dico in un incrocio tra la tenerezza confusione.
Possibile che...?
-Arrivano subito.-dice la signora uscendo da una porta.
Ci sediamo intorno a un tavolo, e ci leviamo i cappotti.
Nessuno dice una parola, e arrivano veloci le cioccolate e i dolcetti. La cioccolata emana un buonissimo profumo, e la tazza è molto calda, in modo da potermi scaldare le mani. Soffio dentro la tazza, in modo che la bevanda si raffreddi, e ne bevo un sorso: è buonissimo, sento il sapore dolce della cioccolata e il latte caldo.
-È buonissimo!-dico a Elrah.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto!- mi dice lei sorridente.
-Sì, è buono.-dice Legolas freddo.
'Perché si comporta così?! È così odioso!' Penso. 'Perché è così freddo? Per Jasil? Per il fatto che siamo qui? Perché mi sono allontanata da lui prima?'
-Non vedo l' ora di vedere i vestiti per Tauriel!-dice eccitata Elrah.-Le sarte hanno detto che li ha scelti il Re in persona!
La mia attenzione ricade subito su quello che ha detto lei.
-Non credo sia vero.-dico ad Elrah, cercando di essere ragionevole. Perché avrebbe dovuto sceglierli Kili per me?
-È vero!-continua Elrah.
-Se posso chiedere,-si unisce Mano-Perché il Re è così interessato a te, Tauriel?
-Vorrei saperlo anch'io!-dice Legolas.
-Non lo so!-rispondo secca.
'Perché nessuno si può fare gli affari suoi?!' Penso.
Non stacco gli occhi dalla vetrata del negozio, che mi permette di vedere i passanti provvisti di buste e pacchi che proteggono vestiti e scarpe per domani.
La mia attenzione ricade su una donna che volta le spalle verso il negozio; è un' elfa, dai capelli biondi boccoluti, lunghi fino alla metà della schiena. Ha un mantello nero che non mi permette di vedere i suoi vestiti. Sembra aspetti qualcuno, e vedo che picchietta le dita della mano sinistra sulla gamba.
'Anche Calime faceva così quando non aveva più la pazienza' Penso.
Ora arriva un' altra elfa che la saluta: ha i capelli biondi boccoluti come l' altra, e la pelle pallida come l' altra. Mi fermo sul suo viso; occhi verde mare.
Il cuore fa una capriola.
-Calien!
-Cosa hai detto Tauriel?-mi chiede Mano.
-N..niente-dico, senza staccare gli occhi dalle due elfe. Ora vedo il volto dell' altra, e sono due gocce d' acqua. Il cuore mi dice che sono loro.- Scusatemi, torno subito.
Detto questo, esco dal negozio, e con lo sguardo vedo le due elfe girare l' angolo di una strada. Inizio a correre, anche se è un po' difficile con questa gonna. Dopo l' angolo, ben cinque strade si dividono, e col filo dell' occhio riesco appena a vedere le due ragazze prendere una strada stretta e tortuosa; non mi faccio scrupoli a prenderla anch'io.
Corro alla ricerca di loro due, e sento le lacrime agli occhi. Le seguo, e mi sento come in un labirinto; forse ho trovato l' uscita che cercavo da tempo.
Mi ritrovo in un vicolo cieco.
'Dove sono?' Penso.
Non sento la lama arrivarmi al collo sfiorandolo, e un braccio che mi tiene per la pancia.
-Perché le segui?
Un uomo dalla voce intimidatoria. Le due elfe compaiono davanti a me, con i coltelli alle mani, che mi guardano in cagnesco.
-Ci tieni alla vita?-mi chiede l' uomo, senza lasciarmi.
-Alcarohtar-dico in un bisbiglio.
Le due elfe si guardano sorprese per il nome che ho pronunciato, e sento l' uomo irrigidirsi.
-Chi è?!- dice lui, ora la sua voce ha un velo di insicurezza.
-Mio fratello- azzardo a dire.-Calime, Calien, Eruannie e Endacil sono gli altri miei fratelli.
-Bugiarda!- mi dice lui, ma le elfe sembrano guardarmi in cerca di altre spiegazioni.
-Aspetta!-dice Calime, avvicinandosi a me, e inizia a guardarmi gli occhi.-Cosa sai di loro?
-Li ho persi-dico- Li cerco da anni ormai. Casa nostra è bruciata, e loro sono scomparsi. Tutti dicono che sono morti, ma io non ci ho mai creduto, loro non mi avrebbero mai lasciata sola.
-Tuo padre?-mi chiede Calien, ed entrambe hanno le lacrime agli occhi.
-Ero andata nel bosco con lui quella notte, ma è stato ucciso dagli orchi. Mi ha salvato la vita.-dico.
-Come ti chiami?-chiede.
-Estele.-rispondo-Ho la sua fede, e il suo pugnale.
L' uomo abbassa il coltello e finalmente si mostra davanti a me; è alto e muscoloso, ha la barbetta bionda, i capelli corti ricci e biondi, e gli occhi verde bosco.
-Alcarohtar!-dico, ma la voce mi si spezza, e piango, e lui fa lo stesso, e ci abbracciamo stretti.
-Estele!
Mi stacco da lui e abbraccio Calime e Calien, che piangono anche loro. Ci rinchiudiamo in un abbraccio di gruppo.
-Non vi ho mai dimenticati!-dico con la voce roca.
-Sei viva!- riescono a dire, sommersi dalle lacrime.
Ci sciogliamo dall' abbraccio e ci guardiamo con gli occhi rossi dal pianto, e con il sorriso di chi ne ha passate tante e finalmente ha trovato la pace.
-Per tutti questi anni...-dice Alcarohtar.
-Parliamone altrove...-Dice Calien.
-Seguici.
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La Figlia Di Bosco Atro (IN REVISIONE)
FanficTauriel è una semplice elfa silvana che vive assieme alla famiglia reale. Legolas invece è il futuro re del Regno di Thranduil, e grande amico dell'elfa che ha accolto quando lei era solo una bambina. La guerra farà avvicinare Tauriel e Legolas, e l...