LEGOLAS
Ci rimasi un po' male quando non vidi Tauriel alla cena, ma dovevo aspettarmelo. In compenso, c'erano i miei ospiti a cenare e a brindare con me e Thranduil.
Appena finì la cena, me ne andai in camera per provare a dormire, ma non ci riuscii.
Ed eccomi fuori a passeggiare sotto la luce delle stelle e della Luna.
Inutile dire che quest'ultime mi ricordano le numerose fughe che feci con Tauriel, insieme sui tetti del Palazzo a guardare il cielo stellato, a stenderci sui rami più alti delle querce che controllavano la porta principale del Palazzo, e ascoltavamo la cascata rinfrenscarci al solo suono che essa produceva.
Bei ricordi, già, ma adesso dovrei pensare a come chiederle di sposarmi; non credo che a lei piaccia avere tanta gente intorno, e neanche a me. Forse solo con qualche amico intimo, o forse con la sua famiglia. No, forse con i miei amici.
Oh, non so nemmeno come chiederglielo. Però sono sicuro su come inginocchiarsi: ci ho provato decine e decine di volte, e mi sono preparato ciò che le dirò, anche se credo che probabilmente quando arriverà il momento non ricorderò più nulla.
Sono così confuso, non so nemmeno se dirà di sì. Forse mio padre ha ragione: non le farei un piacere se le chiedo di regnare sul Regno, di cambiare la propria vita per me, di diventare una signora.
Ma forse non c'è bisogno di essere una signora per essere una brava regina, no?
Forse, ma le chiederei comunque di smettere di mettersi i pantaloni, di smettere con l'arco e le frecce a cacciare i mostri, di smettere di uscire a incamminarsi nella foresta solo per il gusto di farlo. Le chiederei di mettersi in testa una corona e imitare le altre cento regine che l'hanno preceduta.
'Oh mamma, vorrei così tanto che tu fossi qui...'
Continuo a passeggiare nei giardini del Palazzo, mentre le lucciole mi illuminano le scarpe e il sentiero.
Nessun suono, se non la cascata in lontananza. La stanchezza inizia a farsi sentire, così decido finalmente di tornare nelle mie stanze a dormire.
Le luci che filtrano dalla finestra non aiutano i miei occhi ad abituarsi a così tanta luce, ma mi convincono ad alzarmi e a farmi un bagno. Non so, non ricordo cosa ho sognato, ma sento il dovere di cercare Tauriel e decidermi finalmente di parlarle. Nella mente ho la schiacciante immagine di Tauriel, con i suoi lunghi capelli rossi intrecciati e la sua pelle chiara come la Luna, le sue delicate lentiggini posate sulle sue guancie, i suoi lineamenti perfetti che attirano le miei mani a toccare nel vuoto il suo volto, i suoi occhi verdi come le foreste rivolti verso il terreno, nascosti dalle folte e lunga ciglia, e il suo sorriso timido e sereno, con le sue labbra rosate, così dannatamente attraenti. Quella donna mi possedeva, e per me era la felicità: ogni suo gesto o parola rivolta a me era la gioia, la consapevolezza di avere qualcuno a cui tieni e non volerla mai perdere, poter uccidere e uccidersi per lei. Vederla felice e serena con te, impazzire e fare pazzie insieme a lei dava gioia reciproca, soffrire e consolarsi, arrabbiarsi, l'affetto sovrasta tutto il nostro essere.
Mi vesto in fretta, poiché devo vedere mio padre per dei progetti sulla sicurezza nelle altre cittadine del regno.
Le guardie che si fermano a farmi il saluto militare, e Thomas che mi segue verso lo studio di mio padre.
Entrando, trovo Trhanduil affiancato ai miei ospiti, assieme ai due generali delle guardie. Passammo la maggior parte della mattinata a discutere e a riorganizzare i progetti di guardia, finché non ci riunimmo nella sala da pranzo. Dopo il pasto, mi congedai per andare nella biblioteca, dove avrei trovato maggiori informazioni utili per le spedizioni dei soldati.
La biblioteca elfica era molto più organizzata e possedeva migliaia di libri in più rispetto a quelle umane e dei nani; potresti passeggiare per tre giorni nella biblioteca e avresti ancora da esplorare gran parte della biblioteca. Era posta su più piani, e si suddivideva in corridoi e saloni posti in tutto il Palazzo, con scalinate intrecciate a piante rampicanti. Un vero e proprio labirinto, ma per me era familiare come le mie scarpe.
Non so per quanto tempo rimasi a leggere e cercare informazione tra quei manoscritti e testi antichi, ma quando sentii la voce di Tauriel chiamarmi, pensai di sognare a occhi aperti.
-Legolas, stai bene?-mi chiede lei guardandomi divertita. Era splendida anche oggi: i suoi capelli mori sciolti, solo due treccine si univano dietro alla testa, e la sua pelle candida, gli occhi brillanti ma stanchi, come se non fosse riuscita a dormire per giorni, le labbra fortemente rosse come le orchidee, le sue adorabili lentiggini visibili solo quando la sua pelle assumeva un aspetto più fragile.
-No, tu stai bene?-chiedo un pò troppo disperato-Non ti ho più vista dopo la missione.
-Ne sei sicuro?-mi chiede alzando un sopracciglio-e la taverna?
-Allora mi avevi riconosciuto.-dissi sorridendo-Aragorn e gli altri mi ci hanno portato per farmi distrarre un po'.
-Ubriacandoti?-Sospira-Lascia stare.
-Tu perché eri lì? E perché questo nuovo capello?
Mi alzo da a sedia a cui sono incollato da un tempo infinito e faccio per avvicinarmi, ma lei si allontana di qualche passo disinvolta, portando le mani sul petto. Indossa una giacca di lana verde sopra ad un abito verde scuro con la cintura sotto il seno, rialzandosi sul resto del corpo. Rimango un po' sorpreso dal suo strano comportamento.
-Sono stata via per un po' con la mia famiglia.-spiega con gli occhi rivolti verso il pavimento di marmo bianco e nero-Sai, Calime e Calien avevano bisogno di aiuto con i bambini. Ero alla Taverna ad aiutarle ad un lavoretto assegnato da qualche imprenditore: è scomparso un suo caro, forse preso dagli orchi.
-Mi sei mancata.-Le dico, riprovando ad avvicinarmi a lei; questa volta mi lascia accarezzarle il viso e darle un bacio sulle labbra. Questa volta lascia che io le accarezzi il viso, avvicinandola a me, per poi baciarla leggermente sulle labbra.
-Anche tu mi sei mancato.-mi dice sorridendo gentile, per poi lasciarmi due baci leggeri sulle labbra. Sento che questo è il momento giusto. L' emozione sale a mille per me, che sento i muscoli irrigidirsi.
-Devo dirti una cosa.-le dico senza riuscire a nascondere tutta l' emozione, ma riuscendo comunque ad avere una voce più o meno calma.
-Tauriel, ti conosco fin da quando eri una bambina, e ho provato fin da subito grande affetto per te.-respiro a fondo, per poi mettere le sue mani nelle mie.-Sei cresciuta sotto i miei occhi come una sorella minore, ma quando tu divenni una giovane adulta, capii che provavo un affetto differente, che provavo l' amore di uno spasimante; e quando iniziasti a parlare d' amore, mi resi conto che tu avevi rapito il mio cuore. Non c' era giorno in cui non provavo l' istinto di vederti, di farti sorridere, o notte in cui non ti sognai, ti desiderai. E non c'è giorno in cui non sento il bisogno di sentire la tua voce, di vedere il volto o di vedere il tuo corpo muoversi. Ti ho sempre amata, e so che non sono mai riuscito a mostrarti tutto l' amore che provo per te Estele, ma so che desidero vederti al mio fianco per il resto della mia vita. Desidero una vita assieme a te, desidero farti sorridere e renderti felice, desidero che noi due potessimo mostrare liberamente i nostri sentimenti, ignorando le voci.-Mi inginocchio davanti a lei, sorridendole; nei suoi occhi le vedo l' emozione inondarla, gli occhi che le brillano. Prendo dalla tasca la scatolina che ho tanto aspettato, per poi unire le mie mani e attendere il momento per aprirla.
-Tauriel, ti amo, e desidero che tu diventi la mia regina. Vorresti sposarmi?
Apro la scatolina, sfoggiando il prezioso anello che ho disegnato per la mia amata.
Tauriel sorride incredula, mettendosi le mani sulla bocca, senza riuscire a dire una parola.
La sua reazione mi fa sorridere gioioso, e a fatica aspetto la sua risposta.
-Oh Legolas,-Sospira felice, per poi chinarsi-Si, sì, lo voglio!
Mi prende il viso e mi bacia con gioia. Io ricambio, alzandomi e prendendola tra le mie braccia, lasciando che io la tenga.
La mia gioia è indescrivibile, quasi divina: una piccola parte di me aveva temuto che lei mi rifiutasse.
Lei si stacca dolcemente da me per guardarmi in viso, e io le prendo la mano sinistra per metterle l' anello.
-È meraviglioso!-esclama lei, osservando la sua mano.-Ti amo.
-Ti amo anch'io.-rispondo, dandole un altro bacio.
Mi si avvicina all' orecchio, e sento il suo sospiro tremante.
-Aspetto un bambino.
Mi allontano per guardarla in volto, incredulo: che me lo fossi immaginato?
Lei annuisce felice, per poi ripeterlo.
-Aspetto un bambino, Legolas. Aspetto tuo figlio.
Sento le mie orecchie come cadere: un calore mai provato prima mi avvolge, facendomi sorridere quasi fino a strapparmi la pelle della faccia. Io aspetto un bambino da Tauriel. Io sarei diventato padre. Sarei diventato papà.
Sento le lacrime calde scendermi sulle guancie, incredulo della notizia.
-Diventerò papà...?-dico, quasi come se lo chiedessi.
-Sì, diventerai padre Legolas.- conferma contenta Tauriel. La presi per i fianchi e la feci ruotare intorno a me; lei ride, io piango dalla gioia.
-Mettimi giù!-dice ridendo-Legolas, ti prego, mettimi giù!
Obbedisco, per poi lasciarle un altro bacio sulle labbra, che lei accetta volentieri.
-Diventeremo genitori.-dico infine, ancora incredulo dalla notizia.
-Sono così felice che tu sia così contento!-sospira lei.
-Ma quando lo hai scoperto?-le chiedo emozionato, tenendola tra le mie braccia.
-Tre settimane fa, dopo la missione.-mi risponde lei.-Sono incinta da due mesi. Scusami se sono sparita così.-Sospira triste.-Dopo la missione, andai dalle mie sorelle, e scoprii di essere rimasta incinta. Ero felicissima all' idea di aspettare dei figli, ma non sapevo come dirtelo.
Lei lo sapeva e non era venuta al Palazzo per dirmelo. In altre circostanze me la sarei presa, ma sono troppo contento per battibeccare. Cavoli, sarei diventato padre.
-Non devi scusarti di niente-le dico abbracciandola.-Diventeremo genitori. 'Legolas e Tauriel sposati e genitori'.
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La Figlia Di Bosco Atro (IN REVISIONE)
FanfictionTauriel è una semplice elfa silvana che vive assieme alla famiglia reale. Legolas invece è il futuro re del Regno di Thranduil, e grande amico dell'elfa che ha accolto quando lei era solo una bambina. La guerra farà avvicinare Tauriel e Legolas, e l...