Capitolo 4

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TAURIEL
Sono nani. Non ne avevo mai visti prima d'ora; certo, ne ho sentito parlare, e so che un tempo erano un popolo prospero e tranquillo, fino a quando il drago Smaug non ha ucciso i nani entrando dal Palazzo. Aveva fatto in modo che i nani si rifugiassero nel Palazzo e, dopo aver dato fuoco alle miniere e alla parte posteriore del Palazzo, ha aspettato che i nani uscissero dall' entrata principale, uccidendolo quasi tutti. A quanto vedo, alcuni di loro sono sopravvissuti, ma perché sono nel Bosco Atro? Da quel che ho saputo i nani non vanno d' accordo con gli elfi del Regno di Thranduil.
-Aiuto!- urla un nano. Un nostro soldato uccide i tre ragni che stavano per ucciderlo.
-Tauriel, tu vai a destra, io a sinistra- mi dice Legolas. Annuisco. In poco tempo uccido sette ragni. Più ne uccido, e più sono veloce e determinata. I ragni sono così prevedibili e lenti. Dopo poco, i ragni giacciono a terra morti (anche se alcuni di loro sono scappati), mentre i nani sono legati stretti dai nostri soldati elfici.
-Chi è questo mostro? È ripugnante!
- È mio figlio!-urla un nano.
Mi giro. Era proprio Legolas ad aver detto una cosa così meschina. Lo guardo in viso; ha un sorriso divertito per quello che ha detto. Non lo avevo mai visto così meschino. Si gira a guardarmi, come se cercasse approvazione per quello che ha detto. Invece mi limito a girarmi. -Aiuto!
Corro in direzione della voce. Un altro nano. Sta per essere attaccato da un ragno. Sento dietro di me sta arrivando un altro ragno. Lo sento. Mi giro e gli conficco in mezzo al muso il mio coltello.
-Presto! Lanciami un coltello!
È il nano di prima. Mi giro di nuovo, e vedo che il ragno sta per lanciarsi contro di lui.
-Se pensi che io ti dia un' arma, nano, allora ti sbagli di grosso!- Lanciò un coltello dritto ad uno degli occhi sinistri del ragno. Quest' ultimo ricambia con uno strillo acuto. Sono parecchio soddisfatta; di solito miro in fronte, è più difficile centrale agli occhi. Mi dirigo veloce verso il nano, gli metto le sue mani dietro la schienae lo prendo per i polsi. È alto per essere un nano, ed è ovvio che sia il più giovane nella sua compagnia. Ha gli occhi marroni come il legno bagnato, molto profondi, come se (nonostante la sua età) ne ha vissute di cose. Ha fascino, devo ammetterlo, ma non quel fascino regale come quello di Legolas, ha un fascino molto meno serio, ma positivo; le guardo e ho voglia di abbracciarlo. È strano, ma mi dà una sensazione di sicurezza e pace.
Vado verso gli altri.
-Credo che sia meglio andare, il sole sta tramontando.- osserva Legolas. COSA?!? Ma quanto tempo siamo stati nel bosco? Era mattina quando siamo partiti, e adesso sta per farsi buio? Come passa veloce il tempo qua dentro. Stranamente non ho fame, né ho sentito il bisogno di mangiare, anche se non mangio da stamattina. Meglio così.
Dopo poco arriviamo a Palazzo. Portiamo i nani nelle celle. Accompagno il nano alto nella sua cella. Faccio per chiudere.
-Hei, non mi controlli? Le tue guardie lo stanno facendo ai miei compagni!- mi dice lui. Lo guardo, sono inerme.
-Potrei avere di tutto nei pantaloni!-continua lui divertito.
-O niente.- ribatto io, chiudendo la cella.
Legolas mi passa accanto e si ferma.
-Perché quel nano ti sta fissando, Tauriel?-mi chiede Legolas in Elfico. Seguo il suo sguardo. È il nano alto a fissarmi.
-Non so. Però é alto per essere un nano.- rispondo.
-Però è ugualmente brutto.- dice infine. E se ne va. Sbaglio o Legolas era più maleducato del solito? Certo, non con me, ma verso i nani. Non è da lui!
Che stia diventando come suo padre?

ANGOLO DELL'AUTRICE
Per favore, fatemi sapere se la storia vi piace.

La Figlia Di Bosco Atro (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora