CAPITOLO 43

377 13 1
                                    

TAURIEL
Non ero riuscita a dormire molto; le parole di Legolas mi tornavano sempre in mente, e mi facevano venire in mente una probabilità così bella e dolce, che ogni volta non riuscivo a non sorridere al pensiero. Così cercavo di non pensarci, finendo a farmi un bagno freddo nel vecchio bagno nella mia vecchia casa a Palazzo. Stavo così bene là dentro, che mi addormentai per qualche ora, ma mi svegliai per un fremito. Cercavo di dormire a letto, ma con scarsi risultati.
Alle tre di mattina, mi misi un paio di pantaloni aderenti neri, un paio di stivaletti, una maglia blu, per poi legarmi i capelli in una alta coda di cavallo. Naturalmente nascosi i miei coltelli negli stivali, presi arco e riempii la faretra, per poi allacciarmi la spada al fianco sinistro. Mangiaii pane e burro, così non avrei avuto fame nelle prossime ore.
Qualcuno bussa alla porta e, intuendo che fossero le guardie per accompagnarmi dagli altri, mi metto il mantello che avevo lasciato sulla sedia in cucina, per poi andare ad aprire la porta.
-Buongiorno.-mi dice Frodo. Legolas in testa, e Aragorn, Frodo, Thomas e Bilbo sono dietro di lui. Sono abbastanza sorpresa di trovarli, ma cerco di non darlo a vedere.
-Buongiorno.-rispondo, per poi chiudere la porta di casa dietro di me.
-Pronta?-mi chiede Legolas.
-Sì.-rispondo-Ma Miss.Campell?
-Se ti stai chiedendo se verrà davvero, purtroppo sì.-mi risponde subito Aragorn, avendo già intuito cosa volevo sapere. Sospiro arresa.
-Suppongo che ti stia cercando disperata nel Palazzo.-dico a Legolas, ma lui fa solo una smorfia.
-Ti dispiace che lei mi stia addosso?-mi chiede cercando di stuzzicarmi poi, mentre lo seguiamo per raggiungere gli altri soldati.
-Diciamo che sta soffocando anche noi col suo 'starti addosso'.
Gli altri annuiscono alla mia risposta, confermandola.
Gli chiederei anche quando se ne andrà, ma non vorrei che lui si monti la testa credendo che io sono gelosa in qualche modo. Ah, ma facciamolo contento per una volta!.
-Quando se ne va?-chiedo rigida. Si gira a guardarmi, evidentemente sorpreso, per poi ritornare a guardare davanti a sé, per nascondere il suo sorriso compiaciuto.
-Credo tra altri due giorni.
Alzo gli occhi al cielo. Ma perché deve stare così tanto? Non è casa sua!
'Se è per questo, non è nemmeno casa tua questa!' Mi rimprovero.
-E se le succede qualche cosa di tragico?-chiedo un po' speranzosa, solo per renderlo felice.
Sento di averlo sorpreso ancora una volta, e assieme a lui anche gli altri, sentendomi addosso i loro sguardi pienidi sorpresa.
-Penso subito dopo la missione.-mi risponde, ritornando ad essere freddo e distaccato, entrando nelle scuderie. Elfi che ci stavano aspettando, mentre loro preparavano i cavalli anche per noi, e adesso imitano Legolas salire sul proprio cavallo (e naturalmente, lo imitiamo anche noi). Non faccio neanche in tempo di girarmi che Miss Campell mi urla in un orecchio.
-Tauriel!-dice entusiasta, abbracciabdomi la gamba. Ma come fa ad odiarmi e a fingere di amarmi così tanto? Tutta scena, probabilmente per far vedere a Legolas che io e lei siamo come pappa e ciccia.
-Miss Campell-dico un po' sorpresa, mentre i soldati osservano sorpresi quanto me la nuova arrivata.-Sa cavalcare?
Una camicia rossa sotto il corpetto, i pantaloni stretti neri e gli stivaletti col tacco adatti più per un balletto che per una impresa la vestono, assieme a due coltellini nelle custodie della cintura e ad'un mantello aperto nero. I capelli regali, impreziosita da una collana di rubini e da orecchini abbinati la rendono uguale alla figlia di un Dracula-ciarlatano.
-Ovviamente!-risponde, per poi salire su un cavallo bianco (probabilmente il suo) che prima teneva per le redini.
Legolas ci da ordini precisi su dove andare, raccomandandoci di stare tutti uniti. Thomas sta in fondo alla fila, per chiuderla, mentre Miss Campell non si zittisce un attimo, assillando me e il povero Thomas, dato che Legolas è a capo della fila.
-E così io gli chiesi cosa ci fosse di tanto speciale in me da spingerlo a propormi un'unione,-blatera Miss-anche se sapevo benissimo che la mia bellezza e i miei tanti talenti lo avevano conquistato, assieme alla mia modestia e gentilezza.
'Anche alla tua faccia da oca' penso acida io.
-Ma lo rifiutai, non era abbastanza ricco e attraente per me.-disse infine lei.
'Certo, come se bellezza e ricchezza siano le cose da cercare in un uomo!' Penso sarcastica.
I miei nervi mi supplicano di zittirla, ma la ragione mi dice di rimanere calma. I miei nervi hanno molta ragione.
-E poi Mr.Greden mi...
-Miss Campell, deve conservare le energie per la missione.-la interrompo. Lancio uno sguardo a Thomas, i suoi occhi mi supplicano 'Falla stare zitta, ti prego!'
-Ma non sono stanca.-spiega lei.
-Si stancherà presto.-le assicuro.
Stranamente, si zittisce. Un problema risolto, per adesso.
La foresta tetra, lo schiocco degli zoccoli dei cavalli domina il suo silenzio; porgo attenzione alle ragnatele sopra le nostre teste, gigantesche come un lenzuolo immenso, in attesa delle mostruose bestie che le fabbricano. Loro non sono il motivo della nostra missione, ma è quasi impossibile non trovarle se ci si avventura nella foresta.
So che è sbagliato, ma non riesco a fare a meno di leggere la mente dei miei compagni, o almeno provarci.
Do' uno sguardo a Miss Campell:"Che posto noioso, perché gli elfi sono così taciturni? Che posto tremendo, ragnatele ovunque, c'è un tremendo odore di morte, e non passa nemmeno un raggio di sole; quando sarò regina di queste terre, ordinerò di chiudere le strade che attraversano questo orribile posto! Ancora ragnatele!"
Che noiosa, ma davvero è così sicura di diventare regina? Si lamenta così tanto.
Osservo i miei compagni, ma non riesco a entrare nelle loro menti; come potrei mai invadere la loro privacy? E se sento qualcosa di cui potrei pentirmene? Non potrei farlo, è come tradirli, spiarli.
Non c'è tempo per i sensi di colpa, non ora.
Sento un brivido percorrermi lungo tutta la schiena, e sento come degli occhi scrutarmi nell'ombra, ma non riesco a vedere le bestie a cui appartengono. Istintivamente, la mia mano si allunga verso l'arco riposto nella sacca del cavallo.
-Fermi.-la voce severa di Legolas ferma i cavalli, mettendo in guardia anche gli altri soldati, soltanto Miss Campell impaurita.
-Siamo osservati.-ci avverte Legolas, scrutando intorno a sé.-Tenetevi pronti.
Prendo silenziosamente l'arco, preparandomi a tendere l'arco, scrutando gli alberi secolari (se non millenari) che ci soffocano.
Alzo lo sguardo, e i ragni si stanno facendo sentire, pronti ad accoglierci nel peggiore dei modi; sbucano dai rami folti di foglie verdi, saranno una ventina, ma ne arriveranno altri.
Scendiamo tutti da cavallo di scatto (tranne Miss Campell, ovviamente), iniziando a scoccare frecce ai ragni che si avvicinano dalle querce, mentre quelli che zampettano sul terreno si fanno infilare con le spade elfiche.
Non avendo voglia di finire subito le freccie, attacco in contemporanea due ragni con la spada (anche se non è la mia arma preferita, riesco comunque ad armeggiarla), colpendoli agli occhi per poi far proseguire la spada fino al petto delle bestie. Colpisco altri cinque ragni giganti con la stessa mossa in pochi secondi, ma è un po' complicato mantenere questo ritmo, dato che ho da badare a quella preda della Campell che riesce solo ad attirare su di sé predatori giganti e pelosi.
Non ha nemmeno preso in mano i coltelli che aveva, riesce solo a urlare il mio nome.
-I coltelli!Prendi subito quei coltelli!-le consiglio senza troppa galanteria, mentre scocco una freccia alle sue spalle, dove un ragno minacciava di ucciderla (che peccato!), ma adesso steso a terra.
-TAURIEL!!!Aiutami!-Urla lei, in preda alla paura.
-Ci sto provando...-commento, avvicinandomi al suo cavallo, uccidendo due ragni con la spada. Ne uccido un altro con una freccia. E due sono fuori.
-Prendi i coltelli!-le ordino, cercando di mantenere a bada gli altri ragni che si avvicinano pericolosamente sui miei compagni già impegnati.-Hai detto che sapevi usarli, no?! Cosa aspetti!
E addio ad altre quattro freccie.
-Ma ci credevi davvero?!-ribatte lei, nelle mani tremanti i suoi due coltelli.
-In realtà no.-rispondo secca, per prenderle dalle mani le armi, per poi attaccare un ragno davanti a noi. Lancio uno sguardo nella direzione di Frodo, dove con Bilbo combattono schiena contro schiena i ragni che minacciano di ucciderli. Bella coppia, ma non ho tempo per ammirare i loro attacchi coordinati. Proprio no.
Addio ad altre due freccie. Non posso continuare a usarle così ritmicamente, così mi giro verso Miss.
-Non si muova da qui!-le ordino.
Mi lancio nella mischia, dove Aragorn combatte a fianco a Legolas, quest'ultimo con l' elsa della spada in mano.
Uccido altri sei ragni in pochi minuti, probabilmente gli ultimi. -Sbrighiamoci, ne arriveranno altri.-ci avverte Legolas. Saliamo sui nostri cavalli (che avevamo difeso dall' attacco, e che non si erano mossi per l'addestramento ricevuto 'Non te ne vai finché il capo non te lo ordina'). Stavolta mettiamo Miss Campell al centro del gruppo, forse così non si fa uccidere prima (ripeto, che peccato!). Ma significa anche che è più vicina a Legolas.
-Tauriel, perché mi hai lasciata da sola prima?-mi chiede con le lacrime agli occhi, con la faccia di una bambina a cui hanno rubato le caramelle.
-Non vi ho lasciata sola, dovevo difendervi dagli attacchi, se necessario, e l'ho fatto.-rispondo, cercando quella pazienza che solo gli dei possono donarmi.
-Era necessario che voi foste al mio fianco!-ribatte.
-Non sapevate maneggiare i coltelli? Ebbene, eravate in grado di difendervi da sola.
Abbassa lo sguardo, azzittendosi. Ho toccato il tasto, ma ne sono soddisfatta. Almeno sta zitta.
-Non sapete armeggiare i coltelli, vero Miss Campell?-chiede Legolas; ovviamente aveva visto la Miss difendersi soltanto con l' ordine di chiamarmi.
-No.-riesce a dire. Almeno la verità qualche volta riesce a dirla.
-È troppo tardi per rimandarvi a Palazzo,-riflette lui- dunque dovreste seguirci, ma dovrete imparare a difendervi senza che chiamiate ogni volta Tauriel in vostro soccorso.
Meno male che qualcuno l' ha detto!
-Avrei bisogno di un insegnante.-dice Miss, improvvisamente interessata a Legolas.
-Ed è per questo che Tauriel vi insegnerà a difendervi dagli attacchi.
Quasi vomitai la colazione. Come poteva farmi questo? Sul serio, nessuno si merita una tortura del genere. Pensavo fosse peggio essere la sua badante, ma addirittura la sua istruttrice! Questo è ingiusto!
-Co-cosa?-riesco a dire, trattenendo la voglia di vomitare la mia dignità.
-Insegnerai a Miss Campell a difendersi coi coltelli.-mi ripete Legolas, stavolta lo sguardo in avanti, probabilmente per non vedere la mia reazione. Che vigliacco!
"Qualcuno mi uccida!" Penso.
Vi giuro, provo così pena per me stessa che piangerei seduta stante.
Mi sento ad un tratto un conato di vomito, molto forte, ma cerco di trattenermi, coprendomi subito la bocca con le mani. La cosa non deve essere sfuggita agli ospiti di Legolas, che sono accanto a me.
-State bene, Tauriel?-mi chiede Bilbo.
-Benissimo.-mento. Sento un lieve dolore alla schiena, e mi fa presumere che sia dovuto ai salti e alle capriole che ho fatto durante l' attacco da parte dei ragni giganti. Mi capitava di sentire questo dolore a Palazzo, causato dalle cure che ho ricevuto (non sempre non c'è alcun effetto collaterale alla medicina elfica). Resisto all' impulso di toccarmi la schiena.
-Ah.-sospiro, accettando a malincuore l'incarico.
-Ci accamperemo quando troveremo uno spiazzo.-dice Legolas.
Le due ore di viaggio a cavallo sono bastate per arrivare appena in tempo in uno spiazzo circondato dalle quercie secolari di BoscoAtro. Ci sbrighiamo ad accendere un fuoco e a preparare i sacchi a pelo, e i soldati preparano la nostra scarsa (presa dalle provviste).
Sento in continuo dolori alla schiena, e la voglia di vomitare non mi abbandona. Mi alzo dal mio sacco a pelo, diretta verso un albero più distante dall' accampamento: prima cammino svelta, attraversando l' accampamento, e corro velocissima appena sono fuori dalla visuale dei soldati e dai compagni (oltre che da Miss Campell).
Mi avvicino ad una quercia dall' aspetto imponente e non appena finito di vomitare mi sento sollevata, sperando (per la seconda di volta) che questa sia l' ultima.
Mi appoggio con la schiena alla corteccia, cercando di distrarmi dai dolori alla schiena.
Che cosa mi sta succedendo? Possibile che gli orchi in qualche modo abbiano contagiato anche me?
Sciocchezze, si trasmette col veleno e con i morsi di un non-morto. Ma se non fosse così?
Mi incammino verso i miei compagni, attraversando quel labirinto di alberi.
Non posso essere infetta; cosa farei? E se fossi davvero contagiata? Cosa farei?
Subito mi salta alla testa la geniale idea di mordere Miss Campell.
No, sul serio, cosa farei? Sentirei il bisogno di sfamarmi della carne della mia famiglia? Li contagerei?
Ad ogni modo, se fosse davvero così, se anch'io fossi contagiata, al primo segno del contagio dovrò uccidermi. Non vorrei mai condannare qualcuno così, almeno non fin quando sono lucida. Ricordo le faccie sbrandellate dei miei vecchi vicini di casa, contagiati: sembravano non rendersi conto di quel che facevano, avevano perso la ragione. Io non sarò così. Risparmierò a me stessa questa condanna.
-Miss Tauriel, cosa fate qui?
Mi giro di scatto alle mie spalle, pronta a scoccare una freccia.
-Oh miei dei! Siete voi, Signor.Baggins!-dico sollevata, rimettendo nella faretra la freccia.-Mi avete spaventata!
-Non era mia intenzione, mia cara.-dice lui, abbastanza sorpreso.
Che mi avesse vista alla quercia? O no, non sia mai!
-Cosa ci fate qui?-chiedo, cercando di nascondere la mia paura.
-Mi hanno mandato a chiamarvi per la cena, dato che Miss Campell era impegnata a raccogliere rametti-risponde tranquillo lui.
-Vi ringrazio per avermi avvertita. Posso accompagnarvi?
-Ben volentieri.-risponde allegro. Senza scambiarci una parola, in pochi minuti arriviamo all' accampamento, dove tutti sono seduti sui loro sacchi a pelo intorno ad un gran fuoco.
Mi siedo sul mio sacco a pelo, e prendo la mia ciotola di zuppa.
Per fortuna, accanto a me, Frodo è seduto sul suo sacco a pelo. Per sfortuna, Legolas è alla mia destra, seduto sul suo sacco a pelo.
Se c'è una persona a cui non vorrei far vedere il mio stato attuale, quello è Legolas.
Non incrocio il suo sguardo, e mi infilo il cucchiaio della zuppa in bocca, scoprendo del suo sapore delizioso che mi fa sparire quel dolore insopportabile alla schiena. Buonissimo, squisito, che mi fa riscoprire la fame che per giorni non ho provato. Ne prendo altre cucchiaiate, delizioso, saporito, caldo, succulento, invitante. Non riesco a farne a meno, e continuo a rinfilzarmi col cucchiaio di quella pietanza squisita.
Per sbaglio, lancio uno sguardo a Thomas, che mi guarda (accanto a Legolas) sorpreso. Guardo di soppiatto Legolas e poi Frodo, per poi guardare tutta la compagnia, rendendomi conto che tutti mi stanno guardando sorpresi, col cucchiaio in aria. Poso subito il cucchiaio nella ciotola e quest' ultima allontanarla dal mio viso, raddrizzo la schiena, scoprendo quel dolore atroce alla schiena che cerco di non dare a vedere.
-Mh...ottima la zuppa.-riesco a dire imbarazzata, guardando a terra, e aspettando che i miei spettatori inizino a mangiare.
-Buon appetito.-dice Aragorn, che sembra affamato quasi quanto me. Gli altri lo imitano, iniziando a mangiare la propria zuppa.
Ricomincio a mangiare, stavolta con meno voracità, e cercando di prestare attenzione (che imbarazzo!).
Nessuno di noi parla, ma dopo due minuti netti la Miss non riesce a stare zitta.
-Tauriel, stai bene?-mi chiede lei.
-Benissimo.-mento. Quanto è irritante. Cerco di mantenere la calma, mangiando un' altra cucchiaiata di zuppa.
-Ti ho visto molto vorace stasera.
-Non dovreste avere una lezione con me?-sbotto. Che seccatura, ma perché non si fa gli affari suoi?
-Giusto, ma forse domani all'alba è il momento più adatto per tenere la nostra lezione.-dice lei.
-Stasera ci saranno due turni di guardia.-ci informa Legolas, tornando il tentativo di conversare si Miss Campell.-Il primo turno lo farà Walt, da mezzanotte in poi lo farò io.
Vedo Walt, un soldato, annuire.
-Per gli altri turni,-continua Legolas-Thomas e Frodo, James e Bilbo, Aragorn e Tauriel, per poi continuare con gli altri. Se necessario, i turni saranno doppi, con le stesse persone dei due turni notturni. Adesso è meglio andare a dormire, domani la giornata sarà molto lunga.
Nessuno se lo fa ripetere due volte. Non so quando riuscii ad addormentarmi, con i dolori alla schiena e i conati di vomito (che sperai non si facessero vivi fino alla mattina seguente), ma mi addormentai di sasso, distrutta da quella giornataccia.

ANGOLO AUTRICE
Scusate se non ho pubblicato da tantissimo tempo, ma ero in vacanza e Watty non voleva farmi pubblicare! Ormai siamo agli sgoccioli, mancano pochi capitoli alla fine. Contenti dell' inizio della scuola? Io non molto😝!

La Figlia Di Bosco Atro (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora