TAURIEL
Il re ha atteso molto il mio arrivo?
Credo che tutti i camerieri che ospitano dicano così agli ospiti.
-Prego, prima che possiate far visita al re,- ci dice-Dove te seguirmi nelle vostre camere, e cambiarsi con abiti meno...meno invitanti alla battaglia.-dice infine, guardando sconvolto le mie gambe. Lo so, lo so, nessuna donna (elfa, umana, nana o che sia) indossa pantaloni, ma io ci sto parecchio comoda, e di certo nelle missioni non posso mettermi la gonna.
-Salve, signorina Tauriel.- si avvicina a noi un' ancella, dal viso dolce-E anche a lei, signor...
-Legolas.-la aiuta lui.
-Vi prego di seguirmi nelle vostre stanze. Mi chiamo Elrah.
Elrah ci dirige verso una zona del Palazzo molto luminosa, ampia e dai colori vivaci. Anche lei ha la spilla che indossavano le guardie e i maggiordomi. Perché indossare quella spilla?
Elrah ci fa entrare in una camera enorme; il letto matrimoniale è in mezzo alla stanza, specchi ai muri, un armadio con gemme incastonate, e un camino acceso. Invece ci sono vasi con fiori dai mille colori sul tavolino ai piedi del letto. È tutto così luminoso, la finestra è all' opposto della porta.
-Questa è la Camera della signorina Tauriel.- ci mostra Elrah, con la mano alzata.-Il signor Legolas, invece, sarà assistito da Mano.
-Chi è...?- Legolas non finisce di formulare la domanda che davanti a lui compare un nano, sorridente e dall' aria serena e obbediente, ma anche lui con la spilla.
-Prego mi segua.-dice Mano a Legolas. Prima di andare, io Legolas ci scambiamo uno sguardo, e capisco cosa vuole dirmi: 'È tutto così strano'.
Rimaniamo solo io e Elrah.
-La preparerò per la presentazione col re.- mi dice gentile lei.
-La ringrazio.-dico.
-Mi dia del tu, perfavore.-mi chiede.
-Le darò del tu solo se lo farà anche lei.-le sorrido.
-Va bene.-mi dice, ricambiandomi il sorriso. Apre l' armadio, e con mia sorpresa, vedo vestiti impreziositi da perle, gemme, e con dettagli fatti a mano. Ne prende uno e lo stende sul letto, in modo da farmelo vedere.
-Spero siano della tua taglia.
-Credo proprio che lo siano.- dico.-Non ho mai visto abiti così belli.
È vero. Pensavo che gli abiti della tradizione nanica fossero pelliccie, dai colori scuri, e fossero pesanti. Invece sono molto luminosi (ma non volgari) impreziositi da ricami e pietre preziose.
Questo abito ha le maniche a tre quarti, la gonna vorace. È rosa pallido, le pietre sono delle stesse tonalità dell' abito; rosso, fucsia, arancione, viola.
Elrah è andata nel bagno, e sento acqua che scorre.
-Ti sto preparando un bagno.-mi avverte lei.
-Ti ringrazio, ma potevo farlo anche da sola.- le dico.
Rientra in camera.
-Figurati, è il mio lavoro.-mi dice gentile.-Hai portato qualcosa da casa?.-mi chiede, guardando la mia borsa.
-Oh, sì. Non sapevo cosa prendere, così ho portato il pigiama.-dico imbarazzata.
-Non dovevi portare niente. Sei nostra ospite. Ora credo che l' acqua sia pronta. Vuoi che me ne vada?
-No.-rispondo subito. Sono rimasta troppo tempo sola, e ora voglio farmi un' amica.-Preferisco che tu stia con me. Sai, dalle mie parti non ho molta confidenza con altre donne, e tu mi stai molto simpatica.
-Anche tu mi stai molto simpatica.- mi dice.
Mi spoglio e mi infilo nella vasca, dove acqua calda e schiuma vanno d' amore e d' accordo. Mi sento così rilassata. È da tanto che non mi sento così a mio agio.
-Ti piace?- mi chiede Elrah.
Annuisco. Guardo la sua spilla, incuriosita.
-Perché indossate tutti quella spilla?-azzardo a chiedere.
-È come un permesso-risponde Elrah, seduta su una sedia vicino alla vasca.-Solo i lavoratori del Palazzo ce l'hanno. La fabbricano i nani in modo artigianale, e le producono solo per chi viene a lavorare a Palazzo. Voi non ce li avete?
-No, noi ci riconosciamo dalle uniformi, e anche dalla lingua.- le spiego.- Noi, a differenza degli altri popoli, non solo parliamo la lingua universale, ma anche la nostra, tramandata da milioni di anni; dovrebbe essere una lingua 'morta', come il latino o il greco per gli uomini, ma noi siamo obbligati a impararla, e dobbiamo parlarla solo con gli elfi. Non la possiamo insegnare a nessun altro.
-Sembra impegnativo sapere più della lingua universale.-osserva lei.
-È pensare che la famiglia reale è obbligata (per tradizione) a imparare anche quelle 'morte' degli uomini.-dico.
-Legolas, il ragazzo che ti accompagna, è il Principe degli Elfi di Bosco Atro, giusto?-chiede lei, un po' preoccupata, anche se non comprendo il motivo. Io annuisco.
-Il re Kili non prova molta simpatia per la famiglia reale del Regno Elfico.-dice, più preoccupata di prima. Inizio a lavarmi la testa con degli oli e saponi che hanno varie etichette con su scritto 'capelli' 'corpo'. Vedendo Elrah così, inizio a preoccuparmi anch'io.
-C'è qualcosa che non va?-chiedo, con un po' di preoccupazione nella voce, e istintivamente prendo una posizione più allarmata che tranquilla.
-Il Re non farà disastri per la presenza del Principe alla propria incoronazione.-dice Elrah, un po' paurosa, ma sembra cerchi di convincersi da sola.
-Non capisco...-dico, confusa.
-Niente Tauriel, non importa.-dice lei, prendendo un accappatoio e mi invita ad uscire dalla vasca. Io esco e, con indosso l' accappatoio, guardo Elrah: cerca di nascondere la preoccupazione, anche se non è u granché come attrice.
-Quale abito vuoi indossare?- mi chiede lei, mostrandomene altri.
-Uno di questi lo dovrò indossare domani?-chiedo.
-Certo che no, domani ne arriveranno altri!- mi risponde entusiasta lei.-Quindi, ora devi provare questi e sceglierne uno.
-Tutti?!-dico esasperata.
Qualcuno bussa alla porta.
-Aspetta qui.-mi dice Elrah, mentre apre la porta abbastanza da tirar fuori la testa verso il corridoio. Guardo oltre la sua spalla, e vedo un maggiordomo parlare in modo frettoloso, senza smettere di gesticolare.
"Certo che Kili è alto per essere un nano" penso.
Elrah richiude la porta.
-Va bene, allora, dobbiamo fare in fretta.-mi dice lei, mentre prende subito tutti gli abiti.-Il Re ti desidera privatamente, Tauriel.
-Di già, chissà chi ci sarà come altro ospite...- dico, mentre guardo in modo frettoloso gli abiti. La mia decisione è quella di indossare un abito lungo e non ampio, col corsetto di colore verde acqua, con gemme azzurre, blu, verdi.
-No, no, no! Ci sei solo tu! Ha chiamato solo te!-esulta lei, elettrizzata.-Wow, sei molto richiesta dal Re!
Elrah mi aiuta ad indossare l' abito che ho scelto, e mi lega il corsetto. Accidenti, che male!
-Non ti metti molto spesso gli abiti da donna, eh?- mi chiede lei, appena finisce la tortura.
-No!Per niente!- dico.
-Adesso i capelli!- dice entusiasta lei, con in mano una spazzola.
-COSA?!NO NO NO!!-sbraito.
-Non ti piace farti toccare? Non ti piace essere coccolata?- mi chiede lei.
-No! Mi sento arrogante, superba, e non voglio. So cavarmela.-dico, uscendo dalla porta.
Dei camerieri mi guardano scioccati, mentre cammino diretta verso... verso...sì, insomma, troverò la sala, no?!
Mi fermo, un po' dispiaciuta per la mia scenata. In fondo Elrah voleva solo essere carina con me, e io l' ho trattata veramente male. Ritorno indietro, e vedo Elrah raggiungermi.
-Scusami, sono stata una sciocca ad andarmene così.- le dico.
-Non importa, ma ora seguimi.
Annuisco.
-A proposito, non le vuoi le scarpe?-mi chiede, con in mano un paio di ballerine intonati col vestito.
-Credo che anche se dirò di no, me le darai lo stesso.
-Hai ragione.-mi passa le scarpe, e io me le metto, senza smettere di camminare. Sono comode, ma preferisco stare scalza.
-I capelli...-continua lei.
-Non importa...-dico.
-Eccoci.
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La Figlia Di Bosco Atro (IN REVISIONE)
Fiksi PenggemarTauriel è una semplice elfa silvana che vive assieme alla famiglia reale. Legolas invece è il futuro re del Regno di Thranduil, e grande amico dell'elfa che ha accolto quando lei era solo una bambina. La guerra farà avvicinare Tauriel e Legolas, e l...